Design di Luce: lo Speciale de L'Espresso e l'evento dedicato al Fuorisalone di Milano

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Disponibile in edicola il numero da collezione, impreziosito dalla cover firmata dall’illustratore Emiliano Ponzi e dalla consulenza editoriale di Paolo Casicci con l'obiettivo di indagare il ruolo della luce nel processo creativo

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La luce, che modella spazi e idee. È lei la protagonista del nuovo Speciale de L’Espresso, diretto da Emilio Carelli: Design di Luce. Si tratta di un numero da collezione, disponibile da oggi in edicola, impreziosito dalla cover firmata dall’illustratore Emiliano Ponzi e dalla consulenza editoriale di Paolo Casicci. L’obiettivo? Celebrare la luce come elemento fondante della creatività e dell’innovazione. Un concetto ben rappresentato dalla cover di Ponzi che ritrae “una figura che punta la mano verso l’alto illuminata da un cono di luce, con la presenza di alcuni oggetti di design che fluttuano nell’aria, in una messa in scena di stupore che li fa diventare altro da sé, oggetti un po’ magici. Che poi è esattamente quello che succede durante la settimana del Salone del Mobile” spiega l’illustratore. Lo Speciale, presentato presso la House of Action di Milano, è stato inserito nel calendario del Fuorisalone. 

Nello Speciale grandi nomi del mondo artistico

All’interno del numero da collezione figurano contributi di grandi nomi del panorama artistico, tra cui il regista Premio Oscar Paolo Sorrentino, che per il Salone del Mobile 2025 firma il progetto “La dolce attesa”. L’installazione punta a trasformare la sala d’attesa in un’esperienza immersiva, tramite la riflessione sul concetto di sospensione: “Parliamo dell’attesa di un referto: quel tipo di attesa, nella vita, diventa una sospensione della vita. Quando si attende il nostro destino non si riesce a far altro che attendere. La nostra sala d’attesa vuole essere un’altra cosa. Non ti costringe a star fermo ma ti lascia andare. Un piccolo viaggio, come da bambini, su giostre rassicuranti” chiarisce Sorrentino.

Nello sfoglio è presente anche un’intervista al regista e scenografo americano Robert Wilson che esplora le forme e le suggestioni della Pietà Rondanini di Michelangelo attraverso la luce: "La cosa interessante è vedere un progetto nel contesto della luce, che sia in una stanza o sul palco - sottolinea il regista- . Guardando le linee del corpo e i dettagli della scultura, è stata la Pietà a guidarmi. Mi ci è voluto del tempo per iniziare a vederla davvero. E volevo dare anche al pubblico il tempo per scoprirla. Si instaura un dialogo tra visitatori e scultura, nel modo in cui essa risponde".

Infine tra le pagine dello Speciale, anche un’intervista esclusiva al fotografo Santi Caleca che, attraverso l’obiettivo, spiega il suo modo di interpretare il design: “Io non fotografo l’oggetto. Provo a fotografare il pensiero che c’è dietro” così Caleca cerca di spiegare il suo metodo per catturare l’essenza di ogni creazione.

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