La sua attuale fama è legata senza dubbio alla sua opera più famosa: “1984”, un romanzo fantascientifico dove lo scrittore, ormai disilluso, immagina un futuro terribile dove i totalitarismi hanno il sopravvento
Morto il 21 gennaio del 1950, George Orwell, al secolo Eric Arthur Blair, era nato a Mothiari - capoluogo dello stato indiano del Bihar - nel 1903. Trascorse la sua vita tra l'India e l'Europa, scrittore prolifico e impegnato politicamente, è ritenuto uno dei maggiori autori inglesi della prima metà del XX secolo. L'anno scelto per l'ambientazione di questo racconto è il 1984, un futuro abbastanza lontano per Orwell che si divertì a invertire le ultime due cifre dell'anno in cui scriveva. Noto ai più per esser stato l'inventore del "Big brother" Orwell descrive una realtà in cui tutti gli individui sono costantemente controllati dalle telecamere del Grande Fratello, una sorta di divinità che manipola le persone e le rende schiave. L'unico tentativo di ribellione, quello di Winston Smith, viene placato attraverso il lavaggio del cervello e la condanna a morte.
Gli altri consigli di lettura
A seguito del successo di 1984, le altre opere di Orwell hanno suscitato molto interesse. “Animal farm” (La fattoria degli animali) è ritenuto a sua volta un capolavoro. Attraverso una narrazione in forma di favola dove gli animali di una fattoria si ribellano ai loro padroni umani per compiere una rivoluzione che li renda liberi, l'autore manifesta la sua delusione per il fallimento della rivoluzione bolscevica.
Down and out in Paris and London
Andando a ritroso “Down and out in Paris and London” (Senza un soldo a Parigi e Londra) è il primo romanzo completo di George Orwell. Il racconto, in gran parte autobiografico, narra in modo spietato e, talvolta, ironico le avventure di un giovane scrittore inglese squattrinato nelle due grandi città europee all'inizio del '900. La spietata lucidità utilizzata da Orwell in questo primo lavoro diverrà in seguito una delle sue qualità più apprezzate.
Il romanzo politico
“Homage to Catalonia” (Omaggio alla Catalogna) è il romanzo che inaugura la vocazione politica di Orwell. Si tratta, infatti, di un racconto, in prima persona, delle esperienze vissute dallo scrittore nel corso della guerra civile spagnola alla quale aveva partecipato attivamente schierandosi dalla parte dei repubblicani. E per finire “Coming up for air” (Una boccata d'aria), pubblicato nel 1938, ha come protagonista un uomo di mezza età che, oppresso dalla società e dalla sua realtà familiare, sogna di evadere dalla routine. Le speranze del protagonista sono però annientate dalla paura dell'incombente nuovo conflitto mondiale, descritta da Orwell con grande acume. Lo scrittore rivela in quest'opera anche il suo lato più patriottico, mostrando una certa nostalgia per i valori tradizionali inglesi che stavano per essere spazzati via dai regimi totalitari.
