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I 20 comuni italiani con i nomi più curiosi: quali sono e dove si trovano

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I titoli di Sky TG24 del 9 aprile 2025 - edizione h13
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I titoli di Sky TG24 del 9 aprile 2025 - edizione h13
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Introduzione

L’Italia è un Paese caratterizzato da una grande varietà geografica e culturale, e questa ricchezza si ritrova anche nei nomi di paesi e città, che a volte risultano molto curiosi o addirittura buffi. Questi toponimi spesso derivano da caratteristiche geografiche di un territorio, tradizioni locali, dialetti e lingue parlate o persino influenze storiche delle popolazioni che li hanno abitati. In previsione delle festività di aprile, durante le quali in molti viaggeranno per Belpaese, Babbel, l’app che promuove la comprensione reciproca attraverso le lingue, ha selezionato i 20 comuni italiani con i nomi originali, disegnando un itinerario virtuale da Nord a Sud in un viaggio alla scoperta di tradizioni e curiosità. 

Quello che devi sapere

Cocconato in Piemonte

Il nome particolare di questo borgo nel Monferrato sembrerebbe derivare dal frutto esotico ma in realtà è più probabile che discenda dal latino “cum conatu” in riferimento allo sforzo fisico necessario per raggiungere la sommità della collina su cui si trova il paese. Gli abitanti del piccolo borgo sono i “cocconatesi”.

 

Trepalle in Lombardia

La frazione di Livigno in provincia di Sondrio, è uno dei paesi abitati più alti d’Italia. Secondo leggende folcloristiche locali, il curioso nome sarebbe legato al fatto che i primi abitanti del paesino costruirono una capanna a “tre pali”. Secondo altre teorie popolari il nome potrebbe anche derivare dall’associazione con i “Tre valichi” o “Tre passi”, che in dialetto locale si sarebbero trasformati trasformati foneticamente nel tempo. L’unica certezza è che oggi gli abitanti della città sono denominati “trepallini”. 

 

Arco in Trentino Alto Adige

Rispetto a questo comune in provincia di Trento alcuni credono che il nome derivi dal latino “arcs”, “rocca”, mentre altri ritengono che sia collegato al gotico “arch”, “fortezza”. Sicuramente però il termine rispecchia la disposizione delle abitazioni del centro storico, che formano un arco attorno alla rupe dell’antico castello. Gli abitanti sono detti “arcensi”.

 

Malcontenta in Veneto

Il nome di questa località in provincia di Venezia è legato all’idrografia del territorio. Il canale in cui confluiscono le acque del Brenta è infatti conosciuto come “fossa dei malcontenti”. Un’altra origine del toponimo potrebbe risalire all’antico nome del fiume,conosciuto come “mala contempta”, ovvero “mal considerata”. 

 

Tramonti di Sopra e Tramonti di Sotto in Friuli-Venezia Giulia

Il nome di entrambe le località in provincia di Pordenone potrebbe far pensare al tramonto del sole o della luna, ma in realtà deriva dal termine in antico friulano “Tramons”, che significa “tra i monti”. Questo toponimo descrive esattamente il posizionamento di questi due comuni, incastonati tra le montagne e abitati dai “tramontini”. 

 

Ne in Liguria

Il comune in provincia di Genova, abitato dai “neesi”, condivide il primato per il nome più corto d’Italia con le località di Re (Piemonte) e Vo’ (Veneto). Le origini del toponimo non sono chiare: una delle teorie più accreditate ritiene che derivi da una forma abbreviata del latino “nemus”, “bosco artificiale”, con riferimento alle piantagioni di ulivi, che si presume fossero presenti in questo territorio fin dall’antichità.

 

Rottofreno in Emilia Romagna

Anche l’origine del nome di questo comune in provincia di Piacenza risulta incerta. Secondo le credenze locali, sarebbe legato al passaggio del generale cartaginese Annibale, che per la leggenda fu costretto a fermarsi in questa località a causa della rottura del morso del suo cavallo. Nonostante non ci siano fonti storiche attendibili a sostegno di questa ipotesi, lo stemma del paese sembra riprendere la leggenda: vi è raffigurata la testa di un cavallo bianco con in bocca un morso d’oro spezzato.

 

Rhêmes-Notre-Dame in Valle D’Aosta

L'origine del nome di questo comune della Valle d’Aosta non è legata alla cattedrale parigina, bensì alla geografia del luogo e alla tradizione religiosa. “Rhêmes” potrebbe derivare dal termine celtico "remes", “corso d’acqua”, che fa riferimento al torrente che attraversa la valle. Altre teorie lo collegano al piemontese “remma”,“trave”. “Notre-Dame”, invece, richiamala devozione del comune dei “rhêmeins” alla Madonna.

 

Strangolagalli nel Lazio

Il nome di questo borgo medievale in provincia di Frosinone è legato alla leggenda del patrizio romano Astragalo Gallo, che avrebbe posseduto una residenza di campagna nella zona, conferendogli così un’origine nobile. Un’altra teoria riguarda un antico assedio: il nemico aveva stabilito di attaccare al canto del gallo, ma gli abitanti, per scongiurare l’assalto, strangolarono tutti i galli del paese nella notte.

 

Acqualagna nelle Marche

la cittadina, abitata dagli “acqualagnesi” e situata nell’entroterra della provincia di Pesaro e Urbino, è conosciuta come la “Capitale del Tartufo”. L’origine del toponimo non ha a che fare con il lamento bensì con le origini storiche legate al fiume Burano. Una teoria lo fa risalire al latino “aqua lanea” (“acqua della battaglia”), in ricordo di uno scontro che si è tenuto tra Goti e Bizantini nell’area. Un’altra ipotesi è legata all’antico toponimo “Aquelame”, da “Acqua-lama”, ovvero “acqua pantanosa”, data la presenza di acquitrini che un tempo caratterizzavano la confluenza del Burano nel Candigliano.

 

La California in Toscana

Il nome di questa frazione di Bibbona in provincia di Livorno deriva dal concetto di “sogno americano”. A metà dell’Ottocento, il livornese Leonetto Cipriani fu nominato da Cavour console onorario di San Francisco e partì per gli Stati Uniti. La sua permanenza fu breve e, una volta rientrato in Italia, decise di chiamare “La California” il piccolo borgo di contadini e pescatori. Proprio come negli States anche qui gli abitanti si chiamano “californiani”.

 

Schifanoia in Umbria

questa piccola frazione del comune di Narni, in provincia di Terni, è abitata da un numero ridotto di residenti, conosciuti come “schifannoiani”. Questo toponimo è legato alla transumanza delle greggi provenienti dal Lazio: fino all’Ottocento, infatti, l’economia locale si basava principalmente sulla pastorizia e sull’agricoltura. Il nome deriva infatti dai termini dialettali “schiffa”, che significa “vedetta”, e “noja”, che indica il “pascolo”. 

 

Bomba in Abruzzo

Questo nome potrebbe derivare da un antico errore di trascrizione, tramandato per generazioni. Si pensa infatti che il toponimo della cittadina in provincia di Chieti derivi da una trascrizione errata di “Burba”, un pezzo del territorio, che nel 1058 venne riportato come “Bumba” sui documenti ufficiali.

 

Gorgoglione in Basilicata

Il borgo in provincia di Matera ha un toponimo onomatopeico che richiama il verbo “gorgogliare”, riferito al suono dell’acqua che scorre. Una delle teorie etimologiche fa riferimento proprio al gorgoglio delle acque del torrente Vallone, mentre un’altra ipotesi attribuisce l’origine del nome al termine latino “Gurguglionis”, “insetto del grano”, per la forma sinuosa del paese che richiamerebbe la fisionomia dell’insetto.

 

Filadelfia in Calabria

Questa cittadina venne fondata nel 1783 per accogliere gli abitanti di alcuni paesi limitrofi, in particolare Castelmonardo, distrutti da un violento terremoto. Condivide con la capitale della Pennsylvania l’origine etimologica, dal greco “Philadelpheia” ovvero “amore fraterno”. Un nome scelto dai calabresi per simboleggiare l’unione delle diverse comunità riunite in una nuova città, abitata ora dai “filadelfesi”.

 

Portocannone in Molise

L’origine del nome di questo piccolo comune in provincia di Campobasso è incerta ma non sembra avere a che fare con l’artiglieria. Una teoria lo collega a “Portocanduni”, dove “porto” significherebbe “rifugio” e “canduni” (dal latino medievale) potrebbe indicare un luogo basso o il cognome di una famiglia signorile vissuta nell’area. È curioso come il paese dei “portocannonesi” sia legato alla comunità arbëreshë, ovvero gli albanesi d’Italia, che si insediarono qui nel XV secolo

 

Monopoli in Puglia

La città situata tra Bari e Brindisi ricorda il celebre gioco da tavolo Monoply, ma il significato del suo nome ha tutta un’altra origine. Mentre il gioco prende il nome dal concetto economico di “monopolio”, l’origine del nome di Monopoli è legata alla sua posizione strategica. Secondo alcune ipotesi, i siracusani la consideravano l’unico porto sicuro tra Siponto e Brindisi, chiamandola in greco antico “Μόνη Πόλις” (“città sola”). Un’altra teoria invece ricollega la denominazione del paese dei “monopolitani” alla caduta dell’Impero Romano e alla distruzione della città di Egnazia: gli abitanti superstiti si rifugiarono a Monopoli, formando “un’unica città” con i locali.

 

Pace in Sicilia

Uno dei rioni costieri di Messina, vicino agli altri rioni Paradiso e Contemplazione, formano insieme l’inizio della fascia costiera settentrionale. Il toponimo ha un’origine certa: deriva da un’antica chiesa, la Madonna della Pace, distrutta dal terremoto del 1908. Gli abitanti sono chiamati “pacioti”. 

 

Sorso in Sardegna

L’ipotesi sul toponimo più suggestiva, ma anche la meno accreditata, la associa al vino, vista la grande tradizione vinicola della zona conosciuta per il Vermentino di Sorso. Ma probabilmente l’etimologia deriva dall’avverbio latino “sursum versus” (ovvero “in su” o “verso l'alto”) ad indicare la posizione leggermente sopraelevata del paese rispetto alla pianura circostante.