Giornata mondiale dei Monumenti, viaggio tra i tesori Unesco del Perù
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Introduzione
In occasione della Giornata mondiale dei Monumenti, che si celebrerà oggi 18 aprile, vi portiamo in Perù che si conferma meta privilegiata per il turismo culturale grazie ai suoi 13 riconoscimenti UNESCO (che includono 8 siti culturali, 2 naturali e 3 misti). Un patrimonio che racconta oltre cinquemila anni di civiltà, dalle grandi culture precolombiane degli Inca, dei Moche, dei Chimú e dei Nasca, fino alla straordinaria eredità coloniale e a una biodiversità che spazia dalle Ande all'Amazzonia peruviana. Luoghi che sono centri vivi dove continuano a essere praticate tradizioni millenarie grazie a comunità locali che custodiscono un patrimonio immateriale fatto di rituali e conoscenze ancestrali. Andiamo allora alla scoperta di alcuni dei siti più affascinanti del Paese.
Quello che devi sapere
Machu Picchu, la città sulla montagna sacra degli Inca
Sospesa a 2.430 metri di altitudine, Machu Picchu è il simbolo della grandezza e della maestosità dell’Impero Inca. Scoperta per caso nel 1911 dall’esploratore americano Hiram Bingham, ha subito rivelato la sua importanza storica, archeologica e culturale, e ancora oggi continua a incantare i visitatori con le sue rovine ben conservate e le viste panoramiche mozzafiato sulla valle sottostante. Patrimonio dell’umanità per l’Unesco e una delle Sette meraviglie del mondo moderno, il sito nel giugno del 2024 ha introdotto 10 nuovi percorsi turistici, per esperienze più diversificate e una migliore gestione dei flussi di persone. Dai nuovi itinerari panoramici verso l'Intipunku (Porta del Sole) e il Ponte Inca, fino ai percorsi all’interno della cittadella che svelano aree fino ad ora poco accessibili, ogni tragitto è stato pensato per valorizzare la bellezza del luogo e garantire un'esplorazione sostenibile. Questi percorsi, scelti strategicamente per decongestionare le aree tradizionalmente sovraffollate, offrono prospettive mozzafiato sulla Valle Sacra e consentono di osservare da vicino sofisticate tecniche costruttive che hanno sfidato il trascorrere dei secoli.

Chan Chan, la metropoli d'argilla
Capitale dell'antico regno Chimú, situata nella regione di La Libertad, Chan Chan è una impressionante metropoli di argilla e rappresenta un vero e proprio capolavoro di ingegneria e pianificazione urbana. Il sito è la più grande città precolombiana dell'America meridionale e copre un'area di circa 20 chilometri quadrati. Fondata tra l'850 e il 1470, è stata la capitale dell'impero fino alla conquista dell'impero Inca nel quindicesimo secolo. È stato stimato che 30 000 persone vivessero al suo interno. Durante gli interventi nel Complesso Murario Utzh An – l’ex palazzo Gran Chimú – sono stati rinvenuti i resti ossei di 11 individui, accompagnati da ornamenti come collane di conchiglie Spondylus e tre paia di orecchini, probabilmente appartenenti a figure di alto rango dell’epoca Chimú. Sebbene l’area non fosse destinata a uso funerario, si ipotizza che sia stata riutilizzata a tale scopo successivamente. Nel corso del 2025, è previsto il recupero di 620 metri del muro perimetrale est, operazione che permetterà di approfondire le tecniche costruttive, analizzare l’architettura associata alle mura e recuperare materiali culturali mobili.

Lima, dove il Barocco spagnolo incontra l'eleganza coloniale
Percorrere le vie del centro storico di Lima, la capitale del Paese, passeggiare tra i palazzi del XVI secolo, ammirare i balconi in legno intarsiato e perdersi nei chiostri dei conventi significa compiere un viaggio nel tempo. Tra i principali edifici storici della città spicca Casa de Aliaga, considerata la più antica casa coloniale di Lima. Abitata dalla stessa famiglia sin dalla sua costruzione, nel 1535, è visitabile su prenotazione. Poco distante si trova il Palazzo Arcivescovile, accanto alla Cattedrale di Lima, con la sua elegante facciata barocca impreziosita da balconi in legno di cedro intagliato, vero simbolo dell’architettura coloniale. Un altro gioiello è il Convento di San Francesco, celebre per le catacombe ma anche per i suoi chiostri decorati con piastrelle sivigliane e per la sua biblioteca storica. Infine, la Basilica e Convento di San Domenico, costruiti nel XVI secolo, si distinguono per i chiostri raffinati e per essere stati sede della prima università delle Americhe.

Linee di Nasca, misteriose figure tracciate nel deserto
Visibili nella loro interezza solo dall'alto, i geoglifi di Nasca (tracciati nel deserto peruviano) nella regione di Ica, continuano a distanza di secoli a sfidare l'interpretazione degli archeologi. Oltre 13.000 linee vanno a formare più di 800 disegni che includono i profili stilizzati di animali comuni nell'area (la balena, il pappagallo, la lucertola, il colibrì, il condor e il ragno). Il punto di osservazione panoramico, rinnovato di recente, permette di ammirare da una posizione privilegiata la complessità delle misteriose linee. Una rivoluzionaria piattaforma digitale ha rivelato oltre 300 nuove figure precedentemente invisibili all'occhio umano: dettagli inediti, sovrapposizioni nascoste e orientamenti astronomici emergono adesso con chiarezza, ampliando significativamente la comprensione di questo patrimonio millenario. L'esperienza di Nasca si trasforma così in un affascinante connubio tra misticismo ancestrale e tecnologia d'avanguardia, dove il visitatore può immergersi nella spiritualità delle antiche civiltà andine mentre accede a strumenti interpretativi che rivelano messaggi rimasti silenti per millenni.

Parco Nazionale Huascarán, la "casa" dei 6.000 metri
Nel cuore della regione di Ancash, il Parco Nazionale Huascarán custodisce uno degli scenari più maestosi delle Ande peruviane: 27 vette che superano i 6.000 metri d’altitudine (tra cui l'imponente Huascarán, la montagna tropicale più alta del mondo) oltre 600 ghiacciai e 300 laghi glaciali. Per chi è alla ricerca di un contatto autentico con la natura, sono disponibili itinerari eco-sostenibili. Opzioni come il trekking di Santa Cruz offrono la possibilità di esplorare questi paesaggi d’alta quota in modo responsabile, contribuendo alla conservazione ambientale e al benessere delle comunità locali. Il Parco è stato istituito nel 1975 e dieci anni più tardi, nel 1985, è stato inserito dall'UNESCO nell'elenco dei patrimoni dell'umanità.
