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“Icarus’ Dream”, gli anni ‘80 secondo l’arte di Angelo Accardi e Gianpiero D'Alessandro

Lifestyle

Valentina Clemente

L’arte, i culti e le icone degli anni '80. L’edonismo e il materialismo del periodo, secondo l’arte di Angelo Accardi: ecco "Icarus’ Dream", viaggio che intreccia sogni e realtà, colori e tendenze e in cui l’artista racconta, tra tele e sculture, le contraddizioni della contemporaneità. Un percorso di bellezza in mostra a Venezia, a Palazzo Donà dalle Rose, fino al 24 novembre 2024, con la partecipazione di un'eccellenza: Gianpiero D’Alessandro, espressione tangibile di passione, versatilità e talento artistico

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Un viaggio nell’universo surreale di Angelo Accardi. Un viaggio nell’immaginario degli anni ’80. Un viaggio nelle contraddizioni del mondo contemporaneo, attraverso tele e sculture. Un viaggio che parte da un palazzo affacciato sulla Laguna di Venezia, le cui atmosfere sospese fanno da colonna sonora: "Icarus’ Dream" di Angelo Accardi non è una mostra, ma molto di più.

"Icarus' Dream", autobiografia sentimentale e immaginifica di Angelo Accardi

È l’autobiografia sentimentale e immaginifica dell’artista e figura chiave del Pop Surrealism che, a Palazzo Donà dalle Rose, in una Venezia sospesa tra passato e presente, tra entusiasmo e nostalgia, fa rivivere e reinterpreta un periodo storico che ha superato molte ideologie classiche e ha fatto del Made in Italy un esempio di innovazione e creatività. Accardi riparte, o meglio riparte, proprio da qui, dove tutto è iniziato, da Versace a Moroder, passando per i Muppet e arrivando a Magic Johnson, e crea un percorso caleidoscopico e immersivo. Ma non solo. Angelo Accardi crea un linguaggio artistico e parla di sogni, libertà e costrizioni. 

Gli strumenti artistici di Accardi

"Icarus’ Dream", quindi, è una riflessione e un invito a volare alto, proprio come racconta il mito di Icaro, tra gioia e preoccupazione. Ma anche un modo per approfondire la tensione contemporanea tra la libertà e il controllo, tutto attraverso materiali, spessori e soprattutto il linguaggio visivo e stratificato di Accardi. Per fare tutto questo l’artista di Sapri utilizza simbolismi potenti come gli struzzi, elementi che caratterizzano l’arte di Accardi, per rappresentare le forze contrastanti di libertà e controllo: i grandi struzzi neri, infatti, si contrappongono agli struzzi confinati in voliere dorate, metafora dei sognatori intrappolati in una realtà scintillante ma limitante.

 

Angelo Accardi e Gianpiero D'Alessandro - L'arte è più viva che mai

A percorrere il viaggio insieme ad Accardi, attraverso il suo linguaggio unico, Gianpiero D’Alessandro, artista sognatore e direttore creativo di DrewHouse, marchio di Justin Bieber, e collaboratore personalità e marchi di alto profilo internazionale. Un’unione di menti di due artisti di generazioni lontane solo apparentemente, ma ben più vicine di quello che pensiamo. La creatività è come il rock: it’s not dead. No, non è mai finita. Anzi: è più viva e forte che mai. Anche grazie ad Angelo Accardi e Gianpiero D’Alessandro.

Angelo Accardi

Pittore e scultore di fama internazionale - esponente del Pop Surrealism - Angelo Accardi nasce nel 1964 a Sapri (SA) dove, negli anni Novanta, inizia la sua ricerca sulla nuova figurazione e a sperimentare tecniche e materiali per le sue sculture. Nei primi anni 2000 dà vita alla serie "Misplaced" dove introduce per la prima volta la figura dello struzzo che assume in sé l’elemento imponderabile della società liquida, la paura indefinita che Zygmunt Bauman descrive nel saggio Liquid Fear. Nel 2006 entra in contatto con il gruppo di nuove avanguardie “TantArte” ed espone a Shanghai. Lo storico dell’arte Marco Vallora, nel 2011, lo seleziona per la 54^ Biennale di Venezia. Nel 2017 una grande mostra a New York segna l’inizio di un sodalizio con Eden Gallery. Seguiranno Miami, Mykonos e Tel Aviv. Nel 2022 promuove un progetto di arte pubblica con le installazioni simultanee a Milano, Palermo e Venezia di “Poetry”, una scultura monumentale che con la parola FUCK, chiude idealmente la trilogia iniziata da Robert Indiana con le iconiche “LOVE” e “HOPE”. Nell'ottobre del 2022 è protagonista della mostra "Da Banksy a Warhol” a Palazzo Lucca (Fiorenzuola). Una ricognizione sulla Pop art (ormai storicizzata) delle origini, fino all'arte contemporanea che si ispira al Pop, con opere di Obey, Mr Braiwash, Keit Haring, Banksy e Warhol (a cura di Deodato Arte). Nel 2024 è presente alla 60^ edizione della Biennale d’Arte di Venezia. Il 25 maggio 2024 il comitato scientifico dell’Atlante dell’Arte Contemporanea Corporate Patron del Metropolitan Museum of Art di NY sceglie l’opera “Violet”, per la copertina della nuova edizione del volume (Giunti). Ad oggi le sue opere sono distribuite in esclusiva da Eden Gallery, tra le sedi di New York City, Miami, Londra, Aspen, Las Vegas, Dubai e in Italia da Deodato Arte. La mostra, supportata dallo sponsor 1 Attimo in Forma da sempre dedicata allo sviluppo di arte e benessere, è accompagnata da un catalogo disponibile presso il bookshop di Palazzo Donà dalle Rose.

approfondimento

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