
C’è tempo sino al 21 luglio per visitare la mostra “Karl Kopinski – Remporter le jaune” allestita nella stupenda cornice di Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, all’ombra della cupola del Brunelleschi. All’interno dell’edificio monumentale, considerato patrimonio nazionale, si svolge il tributo artistico al Tour de France dell’artista inglese Karl Kopinski uno dei principali esponenti dell’illustrazione europea, capace di realizzare una serie di oltre trenta opere, dedicate ai campioni del ciclismo di ieri e di oggi.

Tra le caratteristiche di spicco che legano tutte le opere, emerge in maniera importante la sensazione di sforzo e di affaticamento, in tutte le tavole sono prime protagoniste le espressioni facciali tirate ed i muscoli in tensione, per una serie di quadri che celebrano questo sport trasmettendo pure emozioni.

Non mancano i grandi campioni, dal mitico Gino Bartali a Fausto Coppi, ma c’è anche il pirata Marco Pantani ed alcuni protagonisti del Tour de France come Mark Cavendish, Tadej Pogačar e molti altri.

La mostra, organizzata da Regione Toscana e Lucca Comics & Games, celebra in maniera subilime l’amore e la passione per la bicicletta da parte di Kopinski

Kopinski: "Volevo rappresentare la fatica e lo sforzo, che credo sia l’elemento principale verso cui chi decide di fare questo sport, si deve confrontare, ed osservando una gara ciclistica tutto questo emerge, in ogni singolo istante. L’ho scelto perché quando mi sono appassionato a questo sport, questa caratteristica è stata quella che mi ha impressionato di più”.

Kopinsky: “La prima grande ispirazione è arrivata dai ciclisti del passato, il loro stile vintage mi ha sempre affascinato molto, alcune immagini in particolare nelle quali i ciclisti non indossavano ne casco ne occhiali, e potevi osservare la loro ‘metamorfosi’ durante lo sforzo. Poi ho però spostato la mia attenzione anche sul ciclismo moderno, e credo di essere riuscito a tramandare le stesse sensazioni”.

Kopinsky: "Sono un ciclista da moltissimi anni, passo moltissimo tempo in sella alle mie bici, ed è la mia prima grande passione. Ho anche corso in passato, ma purtroppo a causa di un brutto incidente, ho dovuto smettere con l’agonismo”.