Il videoartista statunitense, conosciuto per le sue installazioni e le sue opere immersive, è morto nella sua casa di Long Beach, in California, a causa delle complicazioni dovute a un Alzheimer precoce. Ad annunciarne la scomparsa è stato il gallerista James Cohan. Conosciuto anche come il "Caravaggio della videoarte", Viola è stato uno dei grandi pionieri delle nuove tecnologie e del video
È morto a 73 anni l'artista statunitense Bill Viola, uno dei maestri più influenti dell'arte contemporanea e uno dei grandi pionieri dei nuovi media. Il gigante della videoarte, conosciuto per le sue iconiche installazioni e le opere immersive, è morto nella sua casa di Long Beach, in California, a causa delle complicazioni dovute a un Alzheimer precoce. Ad annunciarlo è stato il gallerista James Cohan e, come si legge nel comunicato, l'artista newyorkese “lascia sua moglie, sua collaboratrice di lungo corso, Kira Perov, e i figli Blake e Andrei Viola”.
Chi era Bill Viola
Nato a New York il 25 gennaio 1951, William John Viola Jr. è stato uno dei più celebri pionieri delle nuove tecnologie, delle installazioni e del video. Conosciuto anche come “il Caravaggio della videoarte” e “il Rembrandt dell'era video”, nel corso della sua carriera, ha esplorato con il suo linguaggio espressivo i passaggi della vita, affrontando soprattutto i temi legati alla nascita, la morte, l'amore romantico, la redenzione e la rinascita, e traendo sempre ispirazione dai pittori rinascimentali.
L'infanzia
Cresciuto nel Queens con una sorella maggiore e un fratello minore, Viola era figlio di un manager della Pan American Airways. La madre, Wynne (Lee) Viola, si era trasferita negli Stati Uniti dall'Inghilterra e, fedele della Chiesa episcopale, aveva cresciuto i figli in chiesa. Il primo risveglio spirituale che Viola ricordava fu però dovuto al suo quasi annegamento: dopo essere caduto da una zattera su un lago quando aveva 6 anni, e prima di essere salvato da uno zio, osservò sotto la superficie "probabilmente il mondo più bello che abbia mai visto", come ha raccontato lui stesso in una serie di interviste per il Louisiana Museum of Modern Art.
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Gli studi
Bill Viola frequentò la Syracuse University per conseguire la laurea in Belle Arti, prendendo parte a vari corsi, tra cui psicologia percettiva e arte. Uno degli insegnanti era Jack Nelson, che istituì un nuovo programma chiamato Experimental Studios. Un altro mentore fu il compositore e pianista David Tudor, che guidò un workshop estivo di musica elettronica nel New Hampshire, a cui partecipò anche il videoartista.
L'arte di Bill Viola
Viola, che molto spesso traeva ispirazione dai dipinti dei grandi maestri dell'arte, era solito realizzare trittici-video unici nel loro genere, combinando l'antico con il moderno. Lui stesso raccontava di utilizzare la tecnologia più recente "per suscitare le emozioni più antiche". Le sue opere iconiche sono state esposte e acquisite dalle più prestigiose istituzioni di New York e Los Angeles, come il Guggenheim, il Whitney Museum of American Art, il Metropolitan Museum of Art, il Museum of Modern Art, il Los Angeles County Museum of Art, il Museum of Contemporary Art e il Getty Museum. L'ultimo museo, in particolare, espone raramente l'arte contemporanea (oltre alla fotografia), ma fece un'eccezione per la mostra del 2003 "Bill Viola: The Passions".