Shubbek Lubbek, se i desideri diventano strumento di potere
LifestyleTre storie ambientate in un Egitto dove i "geni" vengono confezionati in lattina o bottiglia e venduti a prezzo di mercato. Tra mito, satira politica e sociale, e un grande talento narrativo e artistico da scoprire
Shubbek lubbek è la frase che i geni delle fiabe arabe pronunciano appena escono dalla lampada, traducibile in italiano con “ogni tuo desiderio è un ordine”. Shubbek Lubbek è anche un graphic novel di Deena Mohamed, fumettista egiziana, pubblicato in Italia da Coconino Press con una lodevole opera di divulgazione che si estende oltre i confini geografici del mondo fumettistico comunemente noto (Europa, Stati Uniti, Giappone, ultimamente un po’ di Corea del Sud e Cina, Argentina, ma certo mai o quasi mai l’Africa e il Vicino Oriente) e con una pregevolissima edizione (volume unico brossurato a colori e bianco e nero, 528 pagine, 29 euro).
Tre storie nello stesso universo narrativo
Tre storie che compongono un mosaico unico, ambientate al Cairo, raccontano le vite di tre persone di estrazione sociale molto diversa alle prese con la grande occasione di poter esprimere un desiderio in un mondo in cui questi ultimi vengono venduti a prezzi variabili a seconda del loro livello: da quelli di terza classe (con risultati totalmente imprevedibili, quasi sempre deludenti e talvolta persino dannosi), a quelli di prima (che dà la garanzia assoluta di poter ottenere esattamente ciò che si vuole senza praticamente alcuna limitazione di sorta).
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Tra potere e religione
Concepiti in questo modo e pensati come esseri senzienti, i desideri diventano strumenti di potere, amplificatori della diseguaglianza sociale, oggetto di corruzione, di dibattito religioso e protesta ambientalista, in un Egitto classista guidato da un governo autoritario che non si fa scrupoli a schiacciare le fasce più deboli per conservare i privilegi della classe dominante. Un Egitto di fantasia, e l’autrice si premura di ricordarlo con un disclaimer all’inizio del volume, ma che diventa potente allegoria critica e satirica della realtà.
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Tra realismo magico, Marjane Satrapi e Craig Thompson
Scritto con il cuore e disegnato mirabilmente con uno stile naif e cartoonesco, con un bianco e nero che riecheggia le opere di Marjane Satrapi e un uso della calligrafia araba che riporta alla mente il meraviglioso Habibi di Craig Thompson, Shubbek Lubbek è un racconto intriso di realismo magico, profondo e toccante sulla condizione umana e sul peso dei desideri. Una rielaborazione del mito in chiave contemporanea ricca di spunti di riflessione e che mostra tutto il talento di narratrice di Deena Mohamed.