La Strada, l'arte di Larcenet al servizio di Cormac McCarthy

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Gabriele Lippi

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L'adattamento a fumetti del celebre romanzo vincitore del Pulitzer è una straordinaria esperienza visiva, in cui le parole sono utilizzate col contagocce, mettendo la potenza dell'immagine e del disegno del suo autore davanti a tutto nel racconto

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Uno dei fumetti più attesi dell’anno, se non il più atteso in assoluto, è da poco arrivato in libreria e fumetteria. Si tratta di La Strada, adattamento di Manu Larcenet del celebre e potentissimo romanzo di Cormac McCarthy. Un’operazione difficile e insidiosa, in mano a uno degli autori più rilevanti degli ultimi 30 anni nel panorama fumettistico europeo e mondiale, abbastanza per generare grande attesa e curiosità sul volume pubblicato in Italia da Coconino Press (160 pagine, bianco e nero e colori, 25.2 cm x 31.3 cm, 28 euro).

Una tavola tratta da La Strada di Manu Larcenet (Coconino Press)

Il volume

Il volume si presenta elegante, con la sua copertina rigida, la rilegatura a filo, il formato grande e quasi quadrato delle tavole che valorizza quello che da subito si presenta come uno straordinario lavoro svolto sotto l’aspetto grafico da Larcenet, che affronta la sfida a modo suo, ottenendo un risultato certamente notevole.

Una tavola tratta da La Strada di Manu Larcenet (Coconino Press)

Il romanzo

Pubblicato nel 2006, La Strada è forse il più noto tra i romanzi di McCarthy, premiato col Pulitzer per la letteratura nel 2007. Racconta la storia di un uomo e un bambino che peregrinano nell’inverno americano, diretti verso Ovest e l’Oceano, attraversando degli Stati Uniti d’America la cui civiltà è stata devastata da un qualche evento apocalittico non meglio precisato, tra sconfinate lande desolate e incontri estemporanei con esseri umani riportati allo stato di natura più selvaggio e pericoloso, alla disperata ricerca di ciò che è necessario a sopravvivere.

Una tavola tratta da La Strada di Manu Larcenet (Coconino Press)

Un romanzo costruito sui silenzi, i non detti e i sottintesi, in cui le lunghe descrizioni di paesaggi e i minuziosi passaggi in rassegna di salvifico scatolame vario si intervallano a profonde riflessioni sull’esistenza umana, sugli affetti, sul senso della vita, nel mirabile e delicatissimo ritratto di un rapporto padre-figlio in un contesto in cui non sembra esserci spazio per l’amore e la speranza.

Una tavola tratta da La Strada di Manu Larcenet (Coconino Press)

L'adattamento a fumetti

Larcenet aveva davanti due possibilità nell’affrontare l’adattamento: optare per un racconto che utilizzasse la parola con ampio uso di didascalie o procedere per immagini, come già fatto dal film The Road, diretto da John Hillcoat nel 2009, con Viggo Mortensen e Kodi Smit-McPhee nei panni dei due protagonisti. L’autore francese opta per la seconda strada, forse la più difficile ma anche la più efficace, e riesce a ottenere un risultato migliore del precedente cinematografico. Il suo fumetto non ha nemmeno una didascalia, i dialoghi sono ancora più rarefatti di quanto non lo siano nel libro, tutto è affidato al disegno, agli scenari, all’espressività dei volti.

Una tavola tratta da La Strada di Manu Larcenet (Coconino Press)

Gli occhi del bambino

Sebbene sia innegabile che qualcosa del romanzo finisca perduto in questo rapido susseguirsi di immagini, tra boschi lasciati spogli dall’inverno, camion sdraiati sul fianco al bordo di cavalcavia abbandonati, città fantasma e seminterrati che prima di essere aperti possono celare tante meraviglie quanti orrori, è impossibile non restare catturati dalla maestria con cui Larcenet cesella paesaggi e scava volti e corpi appassiti e mutilati. Gli occhi del bambino, grandi ed espressivi, incarnano emozioni come stupore, paura, speranza, finendo per rappresentare quell’ultimo baluardo di gentilezza capace di resistere alla fine del mondo che anche nel romanzo è incarnato dal bambino.

Una tavola tratta da La Strada di Manu Larcenet (Coconino Press)

Fondali sporchi per un mondo avvolto dalla polvere

Larcenet costruisce personaggi e ambientazione col tratteggio, le sfumature, il carboncino, alternando bianco e nero, grigi e toni seppia, e sporcando i fondali per restituire l’idea di un mondo avvolto dalla polvere e dalla cenere, riempito di un’aria ai limiti del respirabile, nel quale una coperta consunta, un vecchio carrello arrugginito, un telo di plastica e una pistola con un solo proiettile rimasto nel tamburo diventano beni di lusso a cui affidare le proprie chance di sopravvivenza. Nel lavoro di Larcenet è facile scorgere profondo amore e grande rispetto verso il romanzo di McCarthy, nei confronti del quale il fumettista francese si prende pochissime e rare licenze (una guancia ferita invece che un polpaccio, un finale mutato in un piccolo dettaglio), mantenendosi fedele allo spirito dell’opera originale e al suo significato più profondo.

Una tavola tratta da La Strada di Manu Larcenet (Coconino Press)

Il miglior adattamento possibile

La Strada a fumetti non è il romanzo di Cormac McCarthy, non avrebbe mai potuto esserlo, ma forse è l’adattamento migliore possibile o quantomeno ci si avvicina parecchio. Un viaggio nel dolore e nella sofferenza, un coming of age senza speranza, in cui svegliarsi al mattino e scoprire di essere sopravvissuti un giorno in più è quanto di più ambizioso si possa immaginare di raggiungere.

Manu Larcenet, La Strada, Coconino Press, 160 pagine, bianco e nero e colore, cartonato 25,2 x 31,3 cm, 28 euro
Manu Larcenet, La Strada, Coconino Press, 160 pagine, bianco e nero e colore, cartonato 25,2 x 31,3 cm, 28 euro

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