Al Pompidou di Parigi la più grande mostra sul fumetto
LifestyleIl grande museo ospita “La BD à tous les étages”, esposizione che racconta la storia della nona arte attraverso diverse rassegne che, per la prima volta, occupano tutti i piani. Abbiamo fatto un giro per la nostra rubrica FLASH
1977: il Centro Pompidou di Parigi viene inaugurato dall’allora presidente francese Valéry Giscard d’Estaing, ospitando fin da subito una grande mostra sul fumetto (“Bande dessinée et vie quotidienne”) e contribuendo così all’accettazione “nobile” di quella che all’epoca era ancora considerata da molti una forma d’arte minore, “da giovani”. Il fumetto si era sviluppato infatti proprio tra i movimenti giovanili e di contestazione degli anni ’60, influenzato dai manga che erano già diventati uno dei principali settori editoriali in Giappone.
Una grande mostra sul fumetto prima della chiusura per lavori
Nei decenni il museo d’arte contemporanea, la cui struttura è stata disegnata dall’architetto Renzo Piano, ha dedicato diverse rassegne al fumetto. Quella appena inaugurata, però, è la più estesa perché attraversa tutti i piani. Dal -1 dove si trova un approfondimento sulla rivista Lagon, con il fumetto sperimentale ed “esordiente” messo al centro, al sesto che ospita una retrospettiva cronologica dal 1964 al 2024. Non è un caso che “La BD à tous les étages” - dove “BD” è l’abbreviazione familiare di Bande-Dessinée, “fumetto” appunto - arrivi proprio adesso e resti visibile fino al 4 novembre 2024. Dall’autunno 2025 infatti il Centro Pompidou chiuderà per cinque anni di lavori di restauro, una decisione necessaria quanto difficile da prendere, di fronte alle forti proteste dei dipendenti (che ne hanno causato più volte la chiusura negli ultimi mesi) e degli amanti del museo.
Le sezioni della mostra
Dunque, il nostro consiglio è di iniziare a visitare la mostra partendo dal sesto piano e scendendo. Al piano più alto troverete un confronto tra lo sviluppo dei primi fumetti europei con quelli americani e con i manga giapponesi. Ma i temi sono tanti, dal racconto dell’intimità a quello delle città che cambiano, alternando humor e gravità con capolavori quali Maus di Art Spiegelman e Persepolis di Marjanne Satrapi. A seguire, al quinto piano, vedrete i fumetti dialogare con la collezione permanente d’arte moderna, grazie a dei parallelismi tra fumettisti e autori classici come Francis Bacon e René Magritte.
Corto Maltese - Une vie romanesque
Al secondo pian invece la Biblioteca del Pompidou (BPI) ospita la rassegna “Corto Maltese - Une vie romanesque”, unica sezione della grande esposizione dedicata interamente a un personaggio, quello di Corto Maltese, nato nel 1967 dalla penna di Hugo Pratt. Una ricerca sulla formazione dell’eroico marinaio, tra fiction e realtà, mettendo in evidenza le influenze letterarie presenti nel fumetto: “Hugo Pratt fu tra i primi a farlo”, ci racconta Patrizia Zanotti, a lungo stretta collaboratrice di Hugo Pratt, con cui fondò la casa editrice Lizard. “Corto Maltese è un personaggio che resta attuale perché ci insegna ad avere un contatto con le altre culture, con l’altro, lo sconosciuto, con dei mondi che non ci appartengono ma che ci devono incuriosire, non spaventare”.
L’avventura come mezzo per dire molto altro. Un dialogo che continua ancora oggi, anche in Francia dove Corto Maltese è considerato un cult: “Corto Maltese in Francia è davvero un’immagine iconica, è il marinaio dal grande cuore, il marinaio romantico, l’avventuriero, ed ha davvero segnato un’intera generazione di lettori di fumetti, soprattutto negli anni ‘70-‘80”, ci racconta Emmanuèle Payen, commissaria dell’esposizione che ha lavorato alla selezione delle opere esposte, disegni ma anche acquarelli, album, le copie delle prime riviste su cui il personaggio esordì, inizialmente sull’italiana Sgt. Kirk e poi sulla francese Pif Gadget.
La mostra fino al 4 novembre
Infine, la grande esposizione sul fumetto non dimentica i bambini, con una mostra interattiva curata al primo piano dalla disegnatrice francese Marion Fayolle. Un’esperienza per tutti, per chi già ama la nona arte e per chi ancora non la conosce abbastanza. Dal 29 maggio al 4 novembre.