Il maestro romano in cattedra per una lectio magistralis dona la sua opera all'ente museale. Un'installazione in 66 parti con protagonista la nota attrice e regista italiana
Nel corso di una lectio magistralis sul maestro Marco Manzo al Metropolitan Museum of Art di New York sono stati presentati un approfondimento sulla carriera dell’artista e la proiezione, tra le altre, di una delle sue opere intitolata “Asia Argento a Colori”, raffigurante la nota regista e attrice italiana. In questa circostanza è stata regalata l'opera del maestro Manzo all’ente museale, un’installazione composta da 66 opere.
Elevato il tatuaggio a espressione artistica
Considerato uno dei grandi rappresentanti dei cambiamenti artistici di questo secolo, Marco Manzo, visual artist, scultore e designer di fama globale, conferma che l’arte contemporanea italiana continua a essere presente sulla scena internazionale. Uno dei meriti a lui ascritti è quello di avere elevato il tatuaggio al riconoscimento istituzionale come espressione artistica, portandolo nel linguaggio autorevole dell’arte contemporanea e facendolo entrare nei musei, nelle grandi mostre , nelle istituzioni ecclesiastiche e, con questo evento, in uno dei più celebri e visitati musei al mondo.
L’opera regalata al Metropolitan Museum of Art da parte di un collezionista è intitolata “Lastre” : si tratta di una istallazione composta da 66 opere, già presentata alla Biennale di Architettura di Venezia, il cui concept è una similitudine tra il corpo umano e le opere architettoniche attraverso la sovrapposizione di radiografie e tatuaggi, come in una ideale mappatura genetica: le ossa costituiscono la struttura portante e il tatuaggio in negativo diviene la facciata. Le 66 opere possono comporre miliardi di possibili combinazioni e non basterebbe la durata di una vita intera per poterle realizzare: Manzo ha infatti dichiarato che la sua ricerca è l’eternità della produzione artistica, che potrà proseguire oltre la vita dell’autore stesso.
Installazione composta da 66 opere
L’opera regalata al Metropolitan Museum of Art da parte di un collezionista è intitolata “Lastre” : si tratta di una istallazione composta da 66 opere, già presentata alla Biennale di Architettura di Venezia, il cui concept è una similitudine tra il corpo umano e le opere architettoniche attraverso la sovrapposizione di radiografie e tatuaggi, come in una ideale mappatura genetica: le ossa costituiscono la struttura portante e il tatuaggio in negativo diviene la facciata. Le 66 opere possono comporre miliardi di possibili combinazioni e non basterebbe la durata di una vita intera per poterle realizzare: Manzo ha infatti dichiarato che la sua ricerca è l’eternità della produzione artistica, che potrà proseguire oltre la vita dell’autore stesso.