Dove nasce l'orrore, viaggio nella mente e nei manga di Junji Ito
LifestyleJ-Pop pubblica in Italia un saggio autobiografico che analizza la vita e il lavoro del maestro del fumetto horror giapponese
A sessant’anni compiuti e con oltre 25 di prolifica carriera alle spalle, Junji Ito non smette di stupire e spaventare i lettori di tutto il mondo. La sua capacità di dare forma e concretezza a incubi immateriali è riconosciuta universalmente, le sue storie sono state best-seller su carta, hanno ispirato un adattamento cinematografico diventato cult come Uzumaki e di recente si sono guadagnate anche una serie anime su Crunchyroll. J-Pop celebra uno dei grandi nomi del suo catalogo con il saggio Dove nasce l’orrore, volume unico da 300 pagine al prezzo di 20 euro, in cui è lo stesso Ito a farci strada nella storia della sua vita e nell’origine della sua ispirazione.
Già primo su Amazon
Dove nasce l’orrore è un saggio la cui uscita ufficiale è prevista per il 27 febbraio ma che già alla vigilia è primo per vendite su Amazon nella categoria “Stili e tecniche di disegno del fumetto”. Niente di particolarmente sorprendente considerando la caratura dell’autore e la sua larga fanbase. Un libro attesissimo che arriva in Italia in una edizione elegante che si ispira all’originale giapponese, con una sovracopertina che ritrae una delle tante eroine dei manga di Ito, con dei bucherellini che rivelano la copertina bordeaux celando però all’occhio una sorpresa. La copertina nascosta, infatti, si presenta ruvida al tatto con un bellissimo effetto rettile, e tolta la sovracopertina svela un’illustrazione dall’atmosfera lovecraftiana. Altro orrore si rivela agli occhi del lettore se si toglie la fascetta dalla sovracopertina per scoprire la vera natura delle bellissime donne raffigurate.
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Tavole e testi
Ito accoglie il lettore nel suo mondo in maniera confortevole, accarezzandone le abitudini, con una serie di tavole accompagnate da un testo introduttivo che recita: “Da dove nasce il terrore? Dall’ignoto? Dall’eventualità della morte? O da quello che la nostra mente non è nemmeno in grado di immaginare? Fantasmi, malvagità, creature indefinibili. Anomalie, aberrazioni, abissi, cavità, realtà grottesche. Mutazioni, trasformazioni, distorsioni, ombre, visioni, nebbia. Sangue, cadaveri, vuoto, sogni, tempo, ricordi, ansia, rumore di passi. Isolamento, solitudine, stupidità, incapacità, desideri, limiti, colpa, castigo. Disagio, labirinti, scadenze, vicoli ciechi. Invidia, desiderio, sentimenti, disgusto, maledizioni. Bellezza, autocoscienza, ossessioni, occhi, voci… E perché, nonostante tutto, il terrore attrae gli esseri umani? Il viaggio nella mente di un uomo che, nel tentativo di comprendere il vero volto della paura, è rimasto ammaliato dal terrore e si è visto rapire l’anima dal mistero”.
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Vita e influenze
Due domande, fondamentalmente, da cosa nasce il terrore e perché l’uomo ne è inevitabilmente attratto, a cui Ito prova a dare risposta partendo dalla sua esperienza personale senza risparmiare nulla. Dalle suggestioni orrorifiche dell’ambiente domestico in cui è cresciuto, tra corridoi bui e lugubri seminterrati, ai manga horror prima prestati e poi regalati dalle sorelle più grandi, con il bene placito di una madre permissiva e sempre disposta ad assecondare le ambizioni dei figli. Dall’amore castrato del padre per il disegno all’incontro coi maestri del fumetto horror giapponese Kazuo Umezu e Shinichi Koga. Dalle serie tv giapponesi piene di kaiju e mecha agli effetti speciali del cinema hollywoodiano.
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Harryausen e la stop motion
E se alcune influenze sono abbastanza prevedibili, altre colpiscono decisamente di più. È curioso, per esempio, scoprire l’impatto che sul giovanissimo Jiunji ebbe il lavoro di Ray Harryhausen, produttore, effettista e animatore tra i più geniali e innovativi nella storia del cinema, e in particolar modo il film Giasone e gli argonauti, con quella scena del combattimento con gli scheletri animata in stop motion che segnò irrimediabilmente un altro ragazzino che negli anni a seguire, dall’altra parte del mondo, sarebbe diventato un genio visionario del macabro: Tim Burton.
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Un viaggio tra Eros e Thanatos
Dove nasce l’orrore è un concentrato di ricordi, pensieri, suggestioni e riflessioni sulla vita e la morte, sul loro essere opposte e al contempo complementari, su quel connubio inscindibile tra bellezza e orrore estremi che è presente nel subconscio dell’essere umano da sempre e che ha richiami mitologici già nel mito del ratto di Proserpina e nel binomio formato da Eros e Thanatos studiato a fondo da Sigmund Freud. Leggere Dove nasce l’orrore non significa solo scoprire come è nata la carriera di Ito, ma rappresenta un viaggio tra parole e illustrazioni nei meandri della creatività di un mangaka geniale per comprenderne ancora più a fondo la sua poetica.