Da Gaku a Blue Giant, Shinichi Ishizuka: "Scrivo di ciò che amo"

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Gabriele Lippi

Gabriele Lippi

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Il mangaka è stato ospite della Milan Games Week col suo editore Number 8, presenziando anche all'anteprima in Italia del film anime tratto da Blue Giant e lanciando l'uscita di Blue Giant Supreme per J-Pop

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I fumetti parlano, i fumetti agiscono e qualche volta suonano. È il caso, per esempio, di Blue Giant, la serie manga di Shinichi Ishizuka che racconta la parabola del giovane Dai Miyamoto, appassionato di jazz, saxofonista autodidatta che con impegno e dedizione si fa strada nel mondo della musica. Blue Giant è diventato un caso straordinario in Giappone, dove è già alla quarta stagione e dove è stato adattato in un film anime. In Italia la serie è pubblicata da J-Pop ed è appena uscito il primo volume della sua seconda stagione, Blue Giant Supreme. Shinichi Ishizuka è stato ospite della Milan Games Week – Cartoomics, a Milano, col suo editore Number 8. E insieme hanno anche partecipato alla proiezione in anteprima per l’Italia del film. Li abbiamo incontrati.

Come è iniziata la sua carriera di mangaka? 
Shinichi Ishizuka: È iniziata molto tardi, verso i 30 anni. Mi è venuta la voglia di scrivere qualche manga e l’ho fatto.

 

Quali sono gli artisti che da giovani hanno impattato maggiormente sulla vostra formazione? 
Shinichi Ishizuka: Non ne ho letti così tanti ma potrei citare Tetsuya Chiba o Kenshi Hirokane e Minetarō Mochizuki
Number 8: Kaiji Kawaguchi, Gonta King. Potrei dire loro ma ce ne sono davvero tanti…

 

Lei ha esordito nel 2003 con una serie manga sull’alpinismo, poi è passato a una sul jazz. Non sono necessariamente tematiche mainstream e facilmente commerciabili. Come mai questa scelta? 
Shinichi Ishizuka: Esatto, si tratta di tematiche di nicchia e volevo poterle diffondere con le mie opere, per questo motivo ho scelto di farle.
Number 8: Noi lavoriamo insieme da Gaku, conosco tanti tipi di mangaka e ci sono quelli che si dedicano molto a un argomento. Ishizuka fa parte di quei mangaka un po’ particolari che vogliono scrivere solo di quello che amano, per cui nutrono una passione. E io ho voluto assecondare questo suo desiderio.

 

Le sue opere sono sempre estremamente documentate, utilizza termini specifici e disegna oggetti molto dettagliati che sono tipici dei contesti che racconta. Quanta ricerca fa prima di mettersi al lavoro su una serie di questo tipo? 

Shinichi Ishizuka: Tutto parte da ciò che conosco io ma poi devo approfondire per rendere il manga il più realistico e convincente possibile anche a chi è più esperto sull’argomento.
Number 8: Se lui è molto esperto di certe tematiche, come la musica jazz, io ho il ruolo del lettore meno esperto e sono lì per chiedergli di approfondire di più un aspetto o l’altro.

Blue Giant mockup

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Alpinismo e jazz sono due sue grandi passioni. Ha mai pensato di fare qualcosa che lo appassionasse meno? 
Shinichi Ishizuka: Oooh, questa è una questione interessante… Possiamo dire che io sono una persona che ama molto stare all’aria aperta e il mio lavoro di scrittore mi costringe a stare al chiuso… Quindi già faccio qualcosa che produce un contrasto interno e bilancia il piacere e la passione per ciò che scrivo e disegno…
Number 8: In Blue Giant e nelle sue opere non ci sono personaggi cattivi, io gli propongo sempre di crearne qualcuno ma lui mi dice di non esserne capace. Può essere che non abbia mai incontrato una persona cattiva in vita sua.

 

Come si fa a disegnare la musica, qualcosa di immateriale, che non si vede ma si sente e basta? 
Shinichi Ishizuka:
Ho preso spunto da più manga, anche da quelli sportivi che sono molto fisici e dinamici, con tante onomatopee. Per esempio nei manga di moto c’è tanto movimento. O penso agli spettatori e a come vengono rappresentate le loro voci negli spokon. Sono partito da lì e ho provato ad aggiungerci qualcosa di mio.
Number 8: Quando mi ha detto che voleva scrivere un fumetto sul jazz, la prima cosa che mi ha preoccupato sono stati le scene dei concerti. Gli ho chiesto ‘ma sei in grado?’ e lui mi ha risposto ‘sì ce la faccio, sì ce la faccio’. Lo ha ripetuto due volte, io mi sono detto ‘ma cosa sta dicendo…’, però alla fine l’ho lasciato fare.

 

Blue Giant è una storia di passione e impegno profondissimo. Dai Miyamoto è un ragazzo ambizioso che ha un solo obiettivo. Secondo lei quanto è sottile il confine tra passione e ossessione?
Number 8: Il sogno di Dai è quello di diventare il jazzista più famoso al mondo e anche noi due stiamo ancora cercando di capire in cosa consista questo sogno, non abbiamo ancora capito se basti la passione o serva di più, non conosciamo ancora tutti gli elementi che comporranno la storia, ma il concerto di ossessione non è nelle nostre menti. Vogliamo portarlo al top del mondo e perché ci riesca pensiamo che abbia bisogno di tanta esperienza, di incontrare tante persone.
Shinichi Ishizuka: Ho parlato con Hiromi Uehara, la musicista che ha composto la colonna sonora del film anime di Blue Giant, lei suona da quando aveva 6 anni, è mia amica e le ho chiesto se non si stufasse a suonare; mi ha risposto che lei si diverte, non si stufa per niente. Ho capito anche grazie a lei che esiste la passione senza ossessione.

Una tavola di Gaku di Shinichi Ishizuka

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Lei ha realizzato una serie sull’alpinismo, che è una pratica sportiva, e una sulla musica jazz. Eppure, da lettore, credo che Blue Giant si avvicini più agli stilemi dello spokon rispetto a Gaku. Lei cosa ne pensa? 
Shinichi Ishizuka: È assolutamente così, sono d’accordo.

 

Blue Giant è stato un successo straordinario, seguito da altre tre serie sequel e ora anche da un anime. Se ripensano a quando hanno iniziato a lavorarci, si sarebbero aspettati qualcosa di simile? 
Shinichi Ishizuka:
Ci aspettavamo che i lettori apprezzassero e che quindi continuasse la serie, ma un successo così grande non ce l’aspettavamo proprio.
Number 8: Per quanto riguarda il film, pensavo fosse una cosa impossibile. Credevo che il manga avesse avuto successo proprio in quanto fumetto, non credevo potesse essere trasformato in un film. Invece abbiamo ricevuto tante proposte, per noi è come un miracolo.

 

Alla Milan Games Week è stato proiettato il film di Blue Giant. Come è andata?
Shinichi Ishizuka:
Siamo stati molto colpiti dalla reazione del pubblico italiano: è scoppiato l’applauso, qualcuno piangeva…
Number 8: Credevo che a Milano gli applausi fossero riservati solo ai grandi stilisti. Sono molto felice.

 

Pensate di assomigliare più a Sanpo o a Dai? 
Number 8: Lui è Sanpo.
Shinichi Ishizuka: E lui è Dai.

Blue Giant Supreme è pubblicato in Italia da J-Pop, il primo volume è già disponibile al prezzo di 15 euro

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