Matteucci: "Il comico è da sempre l'altra faccia del tragico. Anche in letteratura"

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Filippo Maria Battaglia

Filippo Maria Battaglia

©Getty

Una delle più amate scrittrici italiane torna in libreria con un nuovo romanzo, "Cartagloria", pubblicato da Adelphi. E durante "Incipit", la rubrica di libri di Sky TG24, dice: "La cosa che mi ha salvato da tutte le mie peripezie è statannon prendermi mai sul serio"

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Fino al 1965 era presente in ogni altare della Chiesa cattolica italiana: si chiamava Cartagloria ed era un oggetto composto da tre tabelle dorate in cui erano stampate formule e orazioni della messa in latino. È lei, la Cartagloria appunto, a dare il titolo del romanzo scritto dall'ospite della nuova puntata di "Incipit", Rosa Matteucci. Racconta la vita della sua autrice, così come la può raccontare un romanzo e non autobiografia, ed è una vita piuttosto imprevedibile: si parte da un’infanzia trascorsa in una villa umbra sempre più spoglia e si arriva in un’India dei santoni in cui a un certo punto la protagonista viene curata con l’urina di una mucca.

In questa intervista, Matteucci si sofferma sull'importanza degli oggetti nel racconto di una storia e soprattutto sul ruolo dell'ironia: "La cosa che mi ha salvato da tutte le mie peripezie è stato non prendermi mai sul serio - dice - E poi, come tutti sanno, sin dall'antichità il comico è stata sempre l'altra faccia del del tragico".

L'intervista è disponibile anche come podcast in tutte le principali piattaforme cercando la rubrica "Tra le righe" o selezionando l'episodio nella playlist che si trova qui sotto.

 

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