"Parla sostenibile", il verbo green nel libro di Silvia Moroni

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Sabrina Rappoli

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Buone pratiche, consigli e linguaggio green. C'è tutto questo nel primo libro di Silvia Moroni, che da Instagram sbarca sulla carta stampata. L'editore è Slow Food

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1. Com’è nata l’idea del libro?

 

Il libro partiva dalla necessità di condensare con più calma rispetto alla velocità dei social media i punti chiave della sostenibilità, che ho imparato con i miei studi universitari e con l’esperienza di questi 2 anni di Parla Sostenibile. È un libro che parla di sostenibilità in modo chiaro, semplice e ironico. Racconta tematiche anche complicate o noiose, senza che lo diventino mai. Con parole, ma anche dati scientifici e fotografie, il mio libro offre consigli quotidiani per una vita a basso impatto, ma anche i come e i perché della sostenibilità, che ci fanno capire come mai dovremmo cambiare abitudini. L’obiettivo è esattamente quello dell’intero progetto Parla Sostenibile, che nasce sui social media nel periodo della pandemia quando, tra le mille difficoltà, ho sentito la necessità di usare la mia competenza per qualcosa di significativo, in cui credo molto: il rispetto per l’ambiente e per le persone.


2. Qual è stata la sfida da vincere per realizzare questo progetto?

 

Le sfide sono state principalmente due: la scelta degli argomenti da trattare (la sostenibilità è un tema enorme) e come trasferire la comunicazione dai social media alla carta. La prima è stata una decisione sofferta. Alla fine, ho selezionato argomenti chiave, per me imprescindibili: la situazione climatica, il cibo, l’acqua, la raccolta differenziata, l’energia, la biodiversità, la moda, la finanza, la sostenibilità sociale, i viaggi e come comunicare agli altri la sostenibilità. Tra tutti, credo che l’ultimo capitolo sia davvero interessante perché, dopo aver letto gli altri e assimilato conoscenza green, offre spunti per come trasferirla ad altre persone: figli, genitori, studenti, nonni... Capire come trasferire le informazioni dai social alla carta stampata invece, è stato più semplice del previsto. La mia formazione universitaria è partita con Lettere e Scienze linguistiche, perciò ho la scrittura nel sangue (e i libri tra le mie passioni). Mi sono presa del tempo, una gran cosa quando sei abituata a condensare tutte le informazioni in 60 secondi di un video online! Usando i successivi due Master universitari, uno in Cibo e Sostenibilità, l’altro il Sviluppo sostenibile e Cambiamento climatico, ho creato un bel mix.


3. Sostenibilità per te: quali sono i tuoi gesti sostenibili quotidiani?

 

Sono tanti e disseminati nella giornata, ecco un esempio di una giornata sostenibile. Mi sveglio e bevo il caffè da commercio equo e solidale con la moka. Mi vesto con capi di seconda mano, vado a lavoro in bici e mi porto la borraccia da riempire con acqua del rubinetto (mi raccomando). Nel pomeriggio, faccio un bonifico con la mia banca etica, controllo la bolletta dell’energia elettrica da fonti rinnovabili (sono riuscita finalmente a cambiare gestore!) e cerco di ricordare se la penna in plastica va nella raccolta della plastica (spoiler: no). Per cena, vado di zuppa di legumi locali con delle erbette aromatiche che ho coltivato sul davanzale della cucina (insieme ai fiori amici delle api). Prima di dormire controllo gli orari del prossimo sciopero per il clima, ci voglio portare anche la mia mamma, questa volta. Più siamo, meglio è.

Uscendo dal racconto, la normalità è che spesso mi trovo di fronte a diversi dilemmi: “ma è vero che l’acqua del rubinetto fa venire i calcoli?”, “dove va buttato l’olio esausto?”, “come si fa a organizzare una vacanza green?”, “e le proteine dove le prendo se non mangio carne?”. Ebbene, sono dubbi che ho imparato a risolvere. Questi e tanti altri sono racchiusi nel libro, così come le spiegazioni. Per esempio: racconto come fare una spesa più sostenibile ma anche in cosa consiste l’impatto ambientale e sociale del cibo. Teoria e pratica insieme, obiettivo consapevolezza. 

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