
Come difendersi dalle api in caso di attacco: cosa c'è da sapere
Il tema è stato affrontato da alcuni esperti, sentiti dal Washington Post. Una raccomandazione, in particolare, è d’obbligo: mai perdere il controllo. Gli esperti infatti suggeriscono di “mantenere la calma e le distanze” dagli alveari, perché “le api probabilmente non attaccano se non vengono disturbate”

Cosa bisogna fare, se attaccati da uno sciame di api, specie in tarda primavera quando queste diventano più attive? Se lo chiede il Washington Post, secondo cui le incursioni degli sciami “sono rare” e, nel caso attaccassero in massa, “molto probabilmente è perché stanno difendendo la loro casa”
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“La maggior parte delle api non è aggressiva”, ha spiegato Erika Thompson, un'apicoltrice di Texas Beeworks, precisando però che "le api e altri insetti stanno esaurendo gli spazi sicuri in cui vivere e lavorare, quindi man mano che gli esseri umani invadono il loro ambiente, queste interazioni tra le specie aumenteranno naturalmente"
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Comunque, in caso di attacco massiccio, l'ideale sarebbe potersi allontanare dagli animali e trovare un riparo sicuro, possibilmente al chiuso, meglio se ermetico, perché “le api mellifere aggressive possono inseguire anche per lunghe distanze”, puntualizza il quotidiano. Una cosa da fare subito, poi, è “proteggersi il viso, in particolare naso bocca e occhi” senza perdere la calma

Un altro consiglio, quindi, è proprio quello di non agitarsi evitando anche di trovare una soluzione nell’acqua, sia essa di fiume, di una fontana o di un lago. La mossa non evita il rischio di esser punti ugualmente. “Le api incattivite possono aspettare il momento opportuno per colpire e possono seguire la persona attraverso le bolle di anidride carbonica che rilascia quando si trova sott'acqua”

Nel caso in cui si venga punti, però, bisogna cercare subito di “grattar via il pungiglione con le unghie” perché questo “è attaccato a una minuscola sacca di veleno che ha un odore unico e rilascia ‘feromoni’ che mettono in allarme le api che sono nell'alveare. E segnala una situazione di pericolo, attirandole”

Rimuovere subito i pungiglioni, secondo Thompson, per prima cosa “ridurrà anche la reazione del corpo alle punture perché ridurrà la quantità di veleno che filtra attraverso la pelle”. Bisogna anche evitare di pizzicare quest'ultima durante la rimozione del pungiglione, “così facendo si può rischiare di spremere ulteriormente il sacco e far sì che rilasci ulteriore veleno”

Nel caso vanno anche usati prodotti per evitare l’anafilassi, in caso di soggetti allergici, oppure fare degli impacchi freddi o usare creme contro il gonfiore. In casi estremi, se tutto ciò non dovesse funzionare, e il gonfiore delle parti del corpo che sono state punte dovesse permanere o aumentare, meglio rivolgersi ad un Pronto soccorso d’ospedale

Ma una raccomandazione è d’obbligo e va ribadita: mai perdere il controllo, “mantenere la calma e le distanze” dagli alveari, perché “le api probabilmente non attaccano se non vengono disturbate”