Gulìa Urbana, torna la rassegna di street art tra i borghi della Calabria
I murales colorano i piccoli paesi della regione che si trasformano in musei a cielo aperto grazie alla decima edizione della rassegna. Nata nel 2012 con l’obiettivo di agire sul tessuto urbano, l'evento ogni anno coinvolge artisti nazionali e internazionali
Gulìa Urbana taglia quest’anno il traguardo dei dieci anni di attività. Un progetto artistico ideato e sviluppato dal collettivo Rublanum, che si propone di rigenerare il tessuto vivo della provincia calabrese attraverso la street-art che colora i piccoli paesi della regione
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Anche nell’estate 2022 la rassegna itinerante sta cambiando il volto e donando nuova linfa turistica ai piccoli paesi della provincia calabrese, ospitando numerosi artisti da tutto il mondo chiamati a dare sfogo alla propria creatività sui muri dei paesini
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La “voglia matta, il desiderio” – questo il significato del termine dialettale “gulìa” – che spinge la rassegna ad operare all’interno di piccoli comuni e paesi delle zone più interne della regione, è quella di contribuire a creare, da un lato, un nuovo flusso turistico da parte di appassionati e curiosi, dall’altro di ampliare gli orizzonti di linguaggio delle comunità coinvolte, di stimolare e incuriosire, creando un dialogo con gli artisti che transitano da quei luoghi
Tantissimi i comuni anche quest’estate hanno scelto di ospitare la rassegna, offrendo i propri muri. Da Mendicino, riconosciuto come “il borgo della seta”, che ha lanciato il M.U.S.A. – Museo Urbano della Seta all’Aperto, progetto espositivo open-air che si integra al già esistente Museo della Seta, che ha coinvolto street-artist di indiscussa fama internazionale come NeSpoon (Polonia) e Remy Uno (Francia), e talenti italiani come Attorrep e Claudio Morne, che hanno realizzato opere legate a questa straordinaria storia artigiana
Santa Sofia d’Epiro coinvolge artisti come la stessa NeSpoon, accanto a Fio Silva (Argentina), Marta Lapeña (Spagna) e Tony Gallo (Italia)
E ancora: il comune di Spezzano della Sila, con due opere di forte impatto realizzate tra gli impianti sciistici di Camigliatello Silano, ad opera dell’artista spagnolo Wedo Goas, e tra il centro del paese, ad opera questa di Claudio Morne; i lavori di tre street-artist donne, Fio Silva, Milu Correch (Argentina) e La Franz (Italia) che hanno contribuito a riqualificare spazi (come l’anfiteatro) e rendere meno grigi e più ricchi di storie e suggestioni i muri del comune di Carlopoli
La valenza storica dell’opera realizzata sulla facciata della stazione dei treni di Bianchi, che porta la firma sempre di Wedo Goas e che racconta le ordinarie storie di emigrazione, ancora così tanto presenti in questi luoghi; la storia dimenticata di Mike Porco, padre putativo di Bob Dylan, originario del comune di Domanico; l’artista spagnolo Slim Safont che ha regalato al comune di Conflenti l’opera per la rassegna “Contenti” che raffigura un giovane bambino nell’atto di leggere, e che oggi è il manifesto del progetto della biblioteca di comunità del paese
Di grande impatto le due opere realizzate a Belsito da Etsom e Attorrep, a testimoniare la bellezza della Valle del Savuto, territorio che ha visto muovere proprio i primi passi del progetto Gulìa Urbana e del collettivo Rublanum
L’obiettivo di Gulìa Urbana è costruire dei musei open-air ad accesso gratuito, site-specific e community-specific, all’interno della rete dei diversi comuni coinvolti, percependo e rispettando lo “spirito dei luoghi” e della comunità in cui si interviene in un’ottica di piena condivisione con i cittadini
Un progetto concreto, primo passo verso una buona pratica con un alto grado di replicabilità che possa essere continuamente promossa sul territorio in forme sempre nuove e aggiornate; che possa essere capace di ergere la discussione a comune intento; che possa infine allargare i limiti di un evento fino a raggiungere il concetto di esperienza duratura e condivisa della ricchezza del proprio paesaggio
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