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"Portare il grande in un posto piccolo: ecco come è nata la mia libreria sulla collina"

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Filippo Maria Battaglia

Dopo oltre trent'anni trascorsi nell'editoria, Alba Donati ha deciso di tornare a Lucignana, il borgo in Toscana dove è nata e cresciuta, per aprire un "cottage letterario". L'intervista durante "Incipit", la rubrica di libri di Sky TG24

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All'ottava riga del libro di cui parliamo oggi, Alba Donati, la sua autrice, scrive: "Da quando ho aperto la libreria, non c’è conversazione che non includa la domanda: 'Come le è venuta l’idea di aprire in un paesino sperduto di 180 persone?'". La libreria in questione si trova a Lucignana, un borgo in Toscana abitato davvero da poco meno di duecento persone, ed è stata aperta il 7 dicembre del 2019.  Per aprirla, Donati ha deciso di lasciare, come scrive lei, la città più bella del mondo (Firenze), un lavoro invidiabile (ha lavorato per trent'anni dell'editoria ed è tutt'ora presidente del Gabinetto Vieusseux) , una bella casa vicino alla Biblioteca Nazionale per "tornare al paese", come scrive lei. E la sua storia è ora finita cristalizzata in un diario pubblicato da Einaudi nella collana dei "Coralli" ("La libreria sulla collina", pp. 194, euro 17).

"Il grande della letteratura immerso in un piccolo posto"

"Amo molto il posto dove sono nata, amo molto le persone che lo abitano, amo molto i libri e credo che la letteratura possa migliorare la qualità di vita delle persone" racconta Donati nella nuova puntata di "Incipit", la rubrica di libri di Sky TG24, prima di spiegare che "i libri possono essere anche un'arma per combattere certe avversità. E poi - aggiunge - mi piaceva immensamente che il grande e il piccolo si mischiassero e si contaminassero: il grande della letteratura intendo, immerso in un piccolo posto che non è poi così sperduto come si tende a dire".

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L'incendio, il crowdfunding, la riapertura

Una storia di coraggio e di un pizzico di incoscienza, che però rischia di deragliare alle quattro di di notte del 30 gennaio 2020, quando la libreria "Sopra la penna" (questo il suo nome) va a fuoco. La parte sinistra del cottage viene distrutta, la macchina del caffè si discioglie, gli scaffali bruciano e ciò che rimane dei libri è carbonizzato. "Quell'incendio sembrava un segno del destino e invece è diventato il segno di un destino diverso - racconta Donati - Alle 9 del mattino le volontarie del paese che mi aiutano in libreria entrano in casa mia, mi abbracciano con le lacrime agli occhi e mi dicono: 'Allora, a che ora ci vediamo per pulire'. Così un'ora dopo ci ritroviamo tutte insieme, armate di cencetti e spray pulisci-vetri, e ci mettiamo al lavoro. E' stato un bellissimo segno, un gesto di grande solidarietà e di condivisione".

A quello, ricorda ancora Donati, si è aggiunto "il crowdfunding che ha portato a risultati pazzeschi e insperati. Il giorno dopo, poi, da Lucca è arrivata anche Tessa, con alcune casse di libri ereditati dalla madre,  un'intellettuale americana. Dopo avermeli regalati, mi ha guardato e mi ha chiesto: 'Ti vedo triste, cosa ti serve per essere più felice?'. 'In questo momento diecimila euro', le ho risposto. E lei: 'Va bene, oggi pomeriggio li avrai'. E' stato uno dei tanti piccoli miracoli nati intorno a questa storia".

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