Mondadori dedica un Meridiano alla "divina Jane", per le cure di Liliana Rampello. Che a Sky TG24 racconta: "A differenza delle eroine passive che fino a quel momento subiscono il destino del seduttore, le protagoniste dei suoi romanzi sono personaggi attivi, che irrompono in un tempo dominato da millenni di pensiero e di scrittura maschili"
Un grande classico certo, diventato ormai da decenni però anche un formidabile brand. Tra le scrittrici degli ultimi secoli, Jane Austen è un caso unico o quasi innanzitutto per questo: per la capacità cioè di affascinare critica e lettori a livelli diversi di interesse e di profondità. Ed è a lei e ai suoi romanzi che è dedicata la nuova puntata di "Incipit", la rubrica di libri di Sky TG24. A parlarne è Liliana Rampello, la curatrice del primo dei due Meridiani che Mondadori ha deciso di dedicare alla grande scrittrice inglese con la traduzione di Susanna Basso.
L'ironia e il romanzo di formazione femminile
"A differenza delle eroine passive che fino a quel momento subiscono il destino del seduttore, le protagoniste dei romanzi di Austen sono personaggi attivi", racconta Rampello in questa intervista, spiegando come si tratti di "un capovolgimento reale e di un'irruzione di soggettività femminile in un tempo dominato da millenni di pensiero e di scrittura di uomini".
Merito in gran parte dell'ironia, grazie a cui - spiega la studiosa - questa grande scrittrice riesce a costruire ciò che si può definire "un romanzo di formazione femminile: Austen non poteva immaginare che una ragazza della sua epoca facesse le stesse cose di un suo coetaneo. Le sue protagoniste non viaggiano, se non nei dintorni di casa o, se proprio va bene, a Londra, eppure sono comunque capaci di una trasformazione interiore e dunque di un'avventura che riguarda innanzitutto se stesse". Una trasformazione che - nota sempre Rampello - "viene però sempre raccontata tenendosi lontano da ogni pedanteria filosofica, pedagogica, o didascalica".