Goodwill, Mirka Andolfo e Manlio Castagna: "La storia di Mercy non è ancora finita"

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Scritto da Manlio Castagna, Goodwill racconta le origini di uno dei personaggi più enigmatici della trilogia horror di Mirka Andolfo. L'intervista ai due autori

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Dopo i fumetti, un romanzo. O forse, in un certo senso, sarebbe il caso di dire prima dei fumetti. Un prequel per raccontare ciò che ancora non era stato detto in Mercy, la trilogia gothic horror a fumetti di Mirka Andolfo (Panini Comics), questo è Goodwill (Piemme, 240 pagine, 17 euro), romanzo scritto da Manlio Castagna. Il racconto delle origini di uno dei personaggi più affascinanti e misteriosi della storia scritta e disegnata dalla star internazionale del fumetto nata a Napoli nel 1989. Un tuffo nella cosmogonia degli Sconosciuti.

Mirka Andolfo - Panini Comics

Perché un prequel di Mercy?
Mirka Andolfo: L’idea è nata dal fatto che io e il team di Arancia Studio eravamo convinti che l’universo di Mercy avesse delle potenzialità di espandersi attraverso altri mezzi. Abbiamo pensato particolarmente al libro e a Manlio perché essendo Mercy un fumetto gothic horror ci sembrava adatto al tema un romanzo di quel genere. Ci sembrava una buona idea e siamo molto soddisfatti di come è venuto. È molto azzeccato per le atmosfere del fumetto. Ci intrigava anche perché non so quanta sia stata fatta in generale un'operazione del genere.

Come è nata l’idea? Chi ha chiamato chi?
MA: Sono arrivata a Manlio tramite un nostro comune amico, Luca Blengino, e le persone che lavorano con noi. Così ho avuto modo di conoscerlo.

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Mirka Andolfo - Panini Comics

Immaginiamo di essere un lettore che non ha mai letto Mercy e che ora vuole recuperarlo e leggere anche Goodwill. In che ordine consegnate di procedere?
MA: Secondo me è indifferente. Le due storie vivono da sole, sono autonome. Anzi, ognuna arricchisce l’altra, penso. Si approfondiscono a vicenda sotto altri aspetti.
Manlio Castagna: Sono d’accordo con Mirka, sono storie connesse ma vivono di una vita propria. Anche perché si svolgono anche in momenti storici molto distanti, non c’è una consecutio immediata ma un grosso iato tra la fine del romanzo e l’inizio di Mercy.

Questo grosso iato lo vogliamo riempire?
MC:
Fosse per me lo riempirei già subito. Il libro sta piacendo al di sopra delle mie aspettative, sta venendo letto anche nelle scuole, dai ragazzi. Pensavo fosse un libro di nicchia, l’horror è un genere per un pubblico piuttosto sottile, invece sta avendo ottimo riscontro sia a livello di quantità, ma anche per i feedback di chi lo sta leggendo. E tutti mi chiedono cosa succede dopo.
MA: Mai dire mai. Per ora non so nemmeno cosa mangerò stasera a cena.

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Mirka Andolfo - Panini Comics

Avete lavorato insieme al libro? In che modo? Manlio, mandavi le bozze a Mirka per avere un suo parere?
MC: Lavorare con Mirka è stata una benedizione. Avevo un po’ di timori perché quando affronti una storia che non è tua la sfida ulteriore è rispettare voce e creatività di chi l’ha partorita. Dopo una serie di incontri abbastanza lunghi sul tipo di storia, il tono, l’impostazione, Mirka mi ha fatto capire bene che strada dovevo prendere, ho portato una sinossi che è arrivata a lei. L'ha analizzata e solo su un punto mi ha fatto delle precisazioni. Per il resto, forse, le chiacchierate preliminari erano state sufficienti. Poi le ho mandato solo la prima bozza del romanzo completo. Ma c’è un’altra cosa interessante.

Quale?
MC:
Ho scritto il romanzo mentre Mirka era ancora al completamento del suo Mercy. Quindi, in qualche modo, anche se minimo, il romanzo ha influenzato un aspetto della storia di Mirka.
MA: È vero. Io avevo impostato la nascita del personaggio di Goodwill a una certa età. Parlando con Manlio mi sono accorta che non avrebbe funzionato e ho deciso di cambiarla. Mi ha fatto riflettere sul mio lavoro, è stato molto utile. Lavoro con tanti editor, non sempre mi interfaccio con uno scrittore. Questo è stato molto figo.
MC: Lo stesso vale per me. È diverso da scrivere storie a quattro mani.

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Mirka Andolfo - Panini Comics

Può essere in qualche modo l’inizio di un discorso multimediale intorno all’universo narrativo di Mercy?
MA:
Secondo me ne ce ne sarebbe la possibilità. Poi se succedesse ne sarei felicissima. Al momento non si sta muovendo niente ma mai dire mai.

Goodwill è un prequel, ma Mercy avrà anche un sequel.
MA:
Il sequel di Mercy è già in programma. Ci lavorerò questi mesi per cercare di farlo uscire il primo possibile, non mi fido ancora a dire una data perché non si sa mai. Sarà molto diverso perché sarà ambientato anni e anni dopo la fine di Mercy.

Sembri molto affezionata a questa storia e a questo mondo.
MA:
Sì, molto. Devo dire che il volere di creare il sequel e la collaborazione con Manlio sono nati proprio da questo sentimento, mentre stavo lavorando all’ultimo capitolo. Mentre ci lavoravo mi sono detta “sai che è un peccato finirla qui… è qualcosa alla quale non sono ancora pronta a dire addio”. Mi è venuto naturale pensare al sequel e al prequel in forma di romanzo. Diciamo che a guidarmi è stato un po’ il trauma dell’abbandono generato dall’ultimo capitolo.
MC: È un universo talmente ricco, con un mondo cosmico di origine lovecraftiana così grande alle spalle, che puoi scriverci all’infinito.
MA: I personaggi possono essere utilizzati in qualsiasi altro contesto, anche più moderno e contemporaneo.

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