Un omaggio al ricordo del viaggio che lo stesso artista fece, quasi 140 anni fa, nel capoluogo ligure. L'esposizione rimarrà aperta fino al 22 maggio e per l'occasione è stata allestita una sala multimediale: un percorso che stupisce ed emoziona, coinvolgendo il visitatore in colori e sfumature
Oltre 40 capolavori del capostipite dell'Impressionismo, Claude Monet, al Palazzo Ducale di Genova. Tra le opere anche le ormai celebri Ninfee, che durante il lockdown (COVID LIVEBLOG) vennero esposte proprio al Ducale che consentì la visita a una persona per volta e per 5 minuti. E poi Le Rose, le Emerocallidi, Il ponte giapponese, il Giardino di Givérny. La mostra organizzata nella Sala del Munizioniere di Palazzo Ducale di Genova e intitolata "Monet. Capolavori dal Musée Marmottan Monet di Parigi" è come un inno alla vita e alla rinascita in un momento in cui l'arte sta riprendendosi il tempo rubato dalla pandemia.
I dettagli
Esposta in teca anche la tavolozza usata da Monet quando dipingeva en plein air, gli occhiali verdi, tondi, piccoli. Poco più in là i riflessi cangianti del Tamigi che scorre sotto il Parlamento di Londra e la potenza ispiratrice del Giardino di Givérny. Allestista anche una sala multimediale: un ingrediente segreto che alla fine del percorso stupisce, emoziona, coinvolge e permette di ammirare ogni piccola sfumatura del grande impressionista e di trovarsi "dentro" lo stesso dipinto. La mostra, che rimarrà aperta fino al 22 maggio, è anche un omaggio al ricordo del viaggio che lo stesso Monet fece, quasi 140 anni fa, a Genova. Un viaggio alla ricerca di quella luce speciale che solo le città di mare battute dal vento hanno.
Da vedere
L'allestimento è stato diviso in sette sezioni: Il giardino di Monet, l'arrivo dell'artista a Givérny e in quel giardino che diventò pura ispirazione, La sezione dedicata al Musée Marmottan, dall'Impero all'Impressionismo, En plein air, La Luce Impressionista, Da Londra al giardino: nuove prospettive, Le grandi decorazioni, Monet e l'astrazione e infine Le rose, l'ultimo omaggio del grande maestro alla bellezza, alla potenza e alla fragilità della natura.