Epifania, chi erano i re Magi: tra storia e religione il mito sopravvive

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Marco Melegaro

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I re Magi tra verità rivelate e mistero. Dai vangeli alle prove scientifiche della loro esistenza. Un viaggio lungo secoli che  ci conduce alla festa cristiana dell'Epifania che celebra la manifestazione di Dio attraverso Gesù Cristo

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Regalità, natura divina, passione di Cristo. Questo rappresentano i doni che i tre re Magi portano a Gesù bambino. Si tratta nell'ordine di: oro, incenso e mirra. Di Gaspare, Baldassarre e Melchiorre ne parla, tra i quattro vangeli canonici, solo quello di Matteo. I tre re di provenienza orientale sono poi citati in almeno altri quattro vangeli apocrifi dell'infanzia. "Dov'è il re dei giudei che è nato?" Con queste parole, i Magi si mettono in viaggio con i loro scrigni per Betlemme. "Abbiamo visto sorgere la sua stella e siamo venuti ad adorarlo -aggiungono". Nei vangeli si parla di una stella che guida il cammino dei sacerdoti-re e che si ferma  sulla grotta dove si trova Gesù. Oggi l'Epifania celebra la manifestazione evidente di Dio agli uomini attraverso il figlio e di Cristo ai Magi. 

 

Chi erano i magi e furono mai re?

I magi erano dei sacerdoti, indovini e astronomi del popolo indopeuropeo dei Medi. L'unico Magio che secondo le fonti storiche divenne re fu un tale Guamata che nel 522 avanti Cristo prese il trono  (solo per qualche mese) a Cambise secondo, re di Persia.  E la stella che guida i magi che è stata identificata come una cometa lo era realmente? Secondo le informazioni astronomiche del tempo, in quegli anni, nessuna cometa si avvicinò alla terra. Gli scienziati e gli astronomi si interrogano da tempo sul fenomeno celeste. Secondo la teroria più accreditata nell'anno 6 dopo Cristo si verificò un allineamento planetario. Per Keplero si trattò di una congiunzione tra Giove e Saturno. La cometa dunque secondo il parere degli astronomi non apparve in quegli anni. Un altro dilemma riguarda il ritrovamento delle ossa dei tre re Magi. Secondo la tradizione cristiana i resti mortali dei Magi furono ritrovati per opera della regina Elena, madre dell'imperatore Costantino e poi donate dall'imperatore Costante ad Eustorgio, allora vescovo di Milano.  Non a caso sul campanile della chiesa milanese c'è una stella ad otto punte che giustifica la loro presenza. Le ossa dei Magi furono custodite nella basilica fino a quando un cancelliere dell'imperatore Barbarossa le trafugò e portò a Colonia in Germania. Solo nel 1903, grazie all’intervento del cardinal Ferrari alcuni frammenti dei sacri resti tornarono nella basilica di Sant’Eustorgio.

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