Le guerre di Lucas, il fumetto che racconta la nascita di Star Wars
LifestyleRealizzato da Renaud Roche (disegni) e Laurent Hopman (testi), e portato in Italia da BAO Publishing, il libro descrive la travagliata genesi di uno dei più grandi film di tutti i tempi. Con tanti aneddoti e un ritratto toccante del suo creatore
Che la Forza sia con te. Chissà quante volte se lo deve essere ripetuto George Lucas in quei tre intensissimi anni impegnati a realizzare Star Wars. Sì, perché quello che è oggi uno dei successi più clamorosi nella storia del cinema, un capolavoro della fantascienza con una fanbase tra le più solide e attive al mondo, era nato come la folle allucinazione di un giovane regista poco più che trentenne disposto a tutto pur di realizzare il proprio sogno. Lo racconta molto bene Le guerre di Lucas, fumetto che porta le firme di Renaud Roche (disegni) e Laurent Hopman (testi), pubblicato in Italia da BAO Publishing in un elegante volume cartonato a colori da 208 pagine al prezzo di 23 euro.
Guerre stellari
Osteggiato dagli Studios che lo avevano opzionato, consigliato da molti colleghi di lasciar perdere l’impresa, sostenuto in buona misura soltanto dalla moglie Marcia, da Francis Ford Coppola e da Steven Spielberg, Lucas riuscì a realizzare qualcosa di memorabile nonostante le numerose avversità che gli si pararono davanti. Per realizzare il suo Guerre stellari, Lucas dovette combattere una sua personalissima guerra contro lo scetticismo di chi lo circondava, i tagli al budget, gli incidenti che ritardavano la lavorazione. Finendo quasi per rimetterci la sua stessa salute.
L'uomo dietro la macchina da presa
Le guerre di Lucas è uno spaccato affascinante su quegli anni che comincia con un rapido excursus sull’educazione del giovane Lucas, sulla sua passione da ragazzo per fumetti e fantascienza, sulla sua adolescenza ribelle e scapestrata che lo portò a un passo dalla morte in un terribile incidente stradale, sul suo amore sbocciato in studio e poi professione per il cinema. Nelle prime pagine Roche e Hopman raccontano gli incontri che hanno segnato per sempre la vita e il lavoro di Lucas, dalla moglie Marcia a Francis Ford Coppola, per poi concentrarsi su quello che è il cuore del volume: la lunga e faticosa lavorazione di Star Wars.
leggi anche
Star Wars Day, Hasbro lancia nuovi accessori della saga da collezione
Un libro denso di particolari e aneddoti
Tutti i passaggi vengono descritti con dovizia di particolari e senza lesinare aneddoti: dalla scrittura, riscrittura, ririscrittura (e moltiplicate ancora) di una sceneggiatura su cui lo stesso Lucas lavorò sforzandosi di superare i suoi limiti, fino all’incredibile e pionieristico lavoro sugli effetti speciali realizzato in tempi record. Così come in tempi record vide la luce la colonna sonora di John Williams, praticamente l’unico elemento del film che non ebbe bisogno di alcuna revisione o ritocco, l’unico “buona la prima” di tutta la produzione.
Una lavorazione lunga e complessa
In mezzo scorrono le immagini dei casting, delle riprese, i dietro le quinte dal set con i rapporti professionali e umani tra gli attori. E mentre ci si infila impudichi nella camera da letto condivisa da Harrison Ford e Carrie Fisher durante le riprese, si apprezzano le sfumature caratteriali e umane di giovani attori rampanti come Mark Hamill e di colossi della recitazione come Alec Guinness. Si vive, insieme a Lucas, l’angoscia e la paura del fallimento, pur conoscendo il lettore molto bene il lieto fine della storia. Una mirabile opera di narrazione e divulgazione che dopo una partenza a ritmo lento e forse un filo didascalica alza il ritmo e il grado di coinvolgimento in un tourbillon di emozioni ed eventi.
leggi anche
Star Wars Day, tutti gli eventi in programma a Milano
I disegni: una mirabile sintesi grafica
Eccellente il comparto artistico. Roche sceglie uno stile grafico semplice e immediato per il suo racconto, frutto di una sintesi profonda molto ben spiegata nell’appendice del volume. L’autore, che era partito da una serie di disegni preparatori improntata al ritratto realistico, ha alla fine scelto una strada diversa, lavorando per sottrazione con l’intenzione di alleggerire la tavola e rendere più fluide e rapide la lavorazione e la lettura di un fumetto tanto lungo e denso. L’operazione risulta particolarmente riuscita, perché l’esperienza di lettura non è mai pesante nonostante la grande mole di informazioni che vengono fornite, e il merito è senza dubbio anche dei disegni.
Il colore come punteggiatura
Il colore fa capolino sulle tavole prevalentemente in toni di grigio, a evidenziare e punteggiare figure ed elementi di volta in volta diversi: l’armatura oro di C-3PO, il telefono rosso con cui Lucas chiama la 20th Century Fox per dare l’ultimatum sulla delibera definitiva del budget, i toni violacei di uno splendido tramonto sul deserto tunisino alla vigilia del giorno delle riprese, con un Lucas seduto di spalle ad attendere la notizia che può segnare la vita o la morte del suo film. Per le scene più importanti dell’arco narrativo di Carrie Fisher, quando le viene assegnata la parte di Leia e nei momenti di intimità con Harrison Ford, la scelta ricade in vice su una monocromia in azzurro malinconica e romanticam capace di accentura il sentimento di nostalgia per l'attrice scomparsa.
Un atto d'amore
Le guerre di Lucas è un fumetto bellissimo, che saprà stupire con i suoi colpi di scena chi conosce meno la storia e le storie dietro Star Wars e che commuoverà i fan più duri e preparati. Un atto d’amore a un film che ha segnato generazioni intere e al suo autore, ritratto in tutte le sue sfaccettature professionali e umane, volitivo e determinato, visionario, generoso e giusto. Un grande omaggio verso il cinema e uno dei suoi interpreti più meritevoli.