
Prosegue fino al primo novembre al MEC Museum la personale di Max Ferrigno dedicata al tema delle Cam Girls. Una collezione che l'artista, originario di Casal Monferrato ma palermitano d'adozione, ha realizzato traendo ispirazione da ciò che fecero Klimt e Von Stuck nel periodo della Secessione viennese, quando ritrassero le ballerine del Burgtheater di Vienna come protagoniste dei loro più celebri capolavori

Oggi nell'epoca del web l'artista Newpop ripete l‘esperimento con le figure delle odierne Cam Girls che diventano così le sue muse ispiratrici. Una mostra curata da Miliza Rodic e in esposizione al Museo Mec di Corso Vittorio Emanuele 452, nel cuore storico di Palermo

Ferrigno parla di giovani donne che scelgono di utilizzare il web come strumento di espressione e spesso di lavoro, dando vita a chat nelle quali si mostrano in abiti provocanti o semplicemente travestite

Figure femminili che l'artista paragona alle muse ispiratrici e protagoniste dei quadri dei grandi artisti della Secessione viennese. Così, per esempio, dal Il peccato di Franz Von Stuck ne nasce Sia Siberia o dalla celebre Nuda Veritas di Gustav Klimt, Ferrigno ripropone motivi floreali e geometrie essenziali nella sua Pink Kandy

Noto per il suo stile che miscela cinema, iconografie nipponiche ed estetica manga, per la prima volta nella collezione Cam Girl Ferrigno trae ispirazione da modelle reali, rispettandone le proporzioni anatomiche. "Seguendo l'evoluzione di queste performer online - racconta - ho iniziato a seguire quelle che più rispecchiavano la mia estetica, e così sono nate le muse ispiratrici per i miei lavori”