Grandi novità per il settore agroalimentare italiano arrivano dal primo evento mondiale in presenza dopo la pandemia. Cibus, la fiera annuale del Made in Italy, si tiene a Parma da oggi al 3 settembre
Il 2021 è partito sotto una buona stella e con buone premesse soprattutto grazie al brillante andamento dell’export che secondo le previsioni di Federalimentare potrebbe toccare entro la fine dell’anno il traguardo tanto atteso dei 50 miliardi. Grandi novità per il settore agroalimentare italiano arrivano da Cibus che sarà un’occasione per dimostrare ai buyer stranieri e italiani come l’Italia reagisce dopo la crisi. Cibus rappresenterà, in qualche modo, un banco di prova per il settore agroalimentare e per la economia italiana in generale. Il comparto sta mettendo a punto una strategia per aumentare la produzione e riprendere l’espansione sui mercati esteri. Una fiera agroalimentare serve, principalmente, per mostrare i nuovi prodotti, per fare incontrare le aziende con i buyer italiani ed esteri, per definire strategie di mercato. Garantita naturalmente anche la sicurezza sanitaria attraverso Green pass, tamponi e misure anti Covid. Duemila le aziende espositrici e 40mila operatori commerciali provenienti da Italia, Europa e Paesi d’Oltremare. Insieme alla Agenzia ICE, Fiere di Parma ha sviluppato un significativo programma di “incoming” che porterà a Parma centinaia di top buyer, specie dai Paesi d’Oltremare. Nei quattro giorni della kermesse interverranno, tra gli altri: Luigi Di Maio, Ministro degli affari esteri, Stefano Patuanelli, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali; Giancarlo Giorgetti, Ministro dello sviluppo economico; Carlo Maria Ferro, presidente Agenzia ICE; Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, Francesco Pugliese, ad Conad, Ivano Vacondio, presidente Federalimentare, Giorgio Santambrogio, ad Vegé.
Le principali novità a Cibus 2021
Dal salame senza sale al parmigiano spalmabile. Dalla maionese senza uovo, agli hamburger e ai formaggi vegetali. Sono 500 le novità alla Fiera di Parma. "Gli italiani hanno imparato a mangiare meglio, a comprare prodotti migliori, a stare attenti anche alla sostenibilità". Ad affermarlo è Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma. Oltre all’ampia offerta di prodotti DOP e IGP, le novità sembrano seguire tre tendenze: quella salutista con prodotti bio, vegetariani e vegani; quella della tradizione storica della produzione e della gastronomia italiana; quella flexitariana, sensibile alle tematiche del mangiar sano, ma che non rinuncia alla carne, al pesce, ai formaggi. Nel comparto delle carni si possono citare per esempio l’hamburger d’anatra, di un prosciutto simile all’Iberico spagnolo. In esposizione anche i burger di proteine vegetali. Tra i formaggi, quello a zero grassi, senza lattosio, ricco di fibre e proteine, a ridotto contenuto di calorie. C'è anche un formaggio spalmabile con il 15% di Parmigiano Reggiano.