Il thriller di Roberto Rossi, edito da Marsilio, indaga non solo sulle morti misteriose del paesino umbro di Montone, che per i superstiziosi è stato colpito da una maledizione, ma anche sulle virtù e le miserie dei sentimenti umani
In un pittoresco paesino ai piedi dell'Appennino umbro è stato compiuto l'omicidio di don Lucio Bessa, il parroco della città. Ad annunciarne la morte una macabra scritta rossa sul portone della sua chiesa, nella località di Montone. Come se non bastasse, qualche giorno dopo un giornalista della Gazzetta dell'Umbria, Santo Bianconi, viene mandato fuori strada e finisce in coma: era impegnato a indagare proprio sull'omicidio di Bessa. È qui che entra in gioco l'ispettore della questura di Perugia, Domenico Montemurro, che non solo si fa carico delle indagini ma deve anche fare i conti con il lutto di Bianconi, che per lui era come un fratello, e con una vita privata sottosopra. A un certo punto gli omicidi appaiono, al protagonista e al suo aiutante, l'agente Nicola Russo, come vere e proprie punizioni divine e richiamano alla memoria un'antica maledizione: in paese non si muore mai soli, ma tre alla volta. In questo noir edito da Marsilio, l'esordio di Roberto Rossi intreccia superstizioni e atmosfere popolari della provincia italiana. La prima indagine di Montemurro trascina i lettori in un thriller che non manca di indagare anche i meandri più profondi dell'animo umano: amore, amicizia, gelosia, vendetta.