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Auci: “Vi racconto i Florio: grandi innovatori, ma anche grandi interpreti di se stessi”

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Filippo Maria Battaglia

© Ipa

Dopo il successo dei "Leoni di Sicilia", la scrittrice torna in libreria con il secondo e ultimo volume della saga dedicata a una delle famiglie di industriali più importanti d'Italia. E durante "Incipit", la rubrica di Sky TG24 dedicata ai libri, dice:  "Hanno rappresentato un esempio anche per la grandissima capacità nella gestione delle relazioni con il potere politico"

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“Dei grandi interpreti di se stessi, in grado di far parlare così tanto di sé da impressionare le generazioni successive”. Stefania Auci parte da qui per raccontare a Sky TG24 una delle più grandi dinastie industriali italiane, i Florio. 

Dopo il successo dei "Leoni di Sicilia" (35 ristampe, 31 edizioni straniere, oltre 600mila copie vendute), Auci è tornata da qualche giorno in libreria con "L'inverno dei leoni", il secondo e ultimo volume della saga dedicata a una delle più note famiglie siciliane.

"Fondamentali per l’economia, fondamentali per l’industria, fondamentali per tutto ciò che riguarda l’avanzamento tecnologico dell’isola, i Florio  - spiega Auci durante 'Incipit', la rubrica di Sky TG24 dedicata ai libri - sono stati dei grandi innovatori e rappresentano ancora oggi un esempio anche per la grandissima capacità nella gestione delle relazioni con il potere politico e con la società in generale".

 

Franca Florio

"Franca Florio, una donna contraddittoria e combattente"

Ma la storia dei Florio, ricorda Auci, si declina anche attraverso figure femminili inconfondibili e spesso iconiche: è il caso di Franca,  la moglie di Ignazio, divenuta oggetto di una sorta di santificazione post mortem: “Su di lei le leggende in Sicilia sono infinite - racconta la scrittrice –  Per come l’ho immaginata, e per ciò che ho intuito grazie ai testi e alle biografie che le sono state dedicate, è stata una donna contraddittoria e controversa, fragile ma al contempo pronta a tutto pur di proteggere il suo matrimonio. La vita le ha davvero imposto scelte dolorose, assestandole dei colpi che credo in pochi sarebbero stati in grado di sopportare. Anche per questo, nel raccontarla, mi sono sempre accostata a lei con il rispetto dovuto alle combattenti".

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