Red Border, un fumetto horror al confine tra Messico e Stati Uniti

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Gabriele Lippi

A metà tra Hansel e Gretel e Non aprite quella porta, il racconto di Jason Starr coi disegni di Will Conrad e i colori di Ivan Nunes segue le vicende di una coppia di giovani costretti a lasciare il loro Paese per sopravvivere. Finendo schiacciati nella morsa tra la Nazione che li ha rinnegati e quella che si rifiuta di accoglierli

Il confine tra Messico e Stati Uniti è una delle zone di frontiera più calde del mondo. Da una parte Ciudad Juárez, metropoli dello Stato di Chihuahua dominata dai narcotrafficanti, dall’altra El Paso, Texas, Mecca di pellegrinaggi poco spirituali ed estremamente concreti di chi scappa alla disperata ricerca di una vita migliore. Red Border (Star Comics, 96 pagine, 13,90 euro), fumetto scritto da Jason Starr, disegnato da Will Conrad e magistralmente colorato da Ivan Nunes è ambientato lì, a metà tra due mondi che si toccano eppure restano in perenne conflitto.

Red Border
Star Comics

In fuga dal Cartello della droga

È la storia di due migranti clandestini che in realtà non avrebbero mai voluto esserlo ma sono stati costretti dagli eventi, dopo esser finiti nel mirino del Cartello perché lei Karina ha denunciato alla polizia un crimine e lui, Eduardo, ha ucciso uno degli uomini inviati per risolvere il problema, il nipote del boss locale. Fuggiti alla carneficina in cui hanno perso la vita gli amici che cenavano con loro, Eduardo e Karina cercano di varcare il confine con gli Stati Uniti, senza sapere che ad attenderli c’è qualcosa di molto peggio. Scavalcata la frontiera, infatti, vengono accolti da una famiglia texana che si presenta amorevole e cordiale ma che mostra una inquietante nostalgia per i tempi di Alamo.

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Un thriller-horror

Red Border è un thriller-horror a metà tra Non aprite quella porta e Hansel e Gretel, la storia di due innocenti che finiscono in una vera e propria casa dell’orrore. Stretti in una morsa mortale tra la minaccia che viene dal loro Paese e quella rappresentata da chi dovrebbe dar loro rifugio, cercano in tutti i modi una via di fuga che li metta sulla strada per una nuova vita da ricominciare insieme.

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Red Border
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Una metafora politica

Nella migliore tradizione del genere horror, Red Border riesce a trattare temi politici pur non dichiarandolo, perché in fondo è impossibile non vedere al di là della metafora, non scoprire nelle vicende di Karina ed Eduardo quelle di decine di migliaia di migranti che si accalcano al confine tra Messico e Stati Uniti, rinnegati dal loro Paese e rifiutati dal vicino diffidente che in loro vede solo una potenziale minaccia.

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Red Border
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Disegni dallo stile realistico e dinamico

La scrittura di Starr propone una narrazione senza pause, in cui gli eventi si succedono come dentro un film d’azione, perfettamente fondata sulle dinamiche tra personaggi ben definiti e delineati. Alla fiducia di Karina nel genere umano si contrappongono lo scetticismo e la diffidenza di Eduardo, che alla fine si rivelano corretti. I disegni di Conrad abbracciano uno stile realistico ed estremamente dinamico, mentre i colori di Nunes trasportano il lettore nel clima caldo del deserto texano. Una lettura agile e scorrevole con un finale ricco di colpi di scena.

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