Frank Miller compie 64 anni, le sue 5 opere più significative

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Cristian Paolini e Gabriele Lippi

Con le sue storie ha ribaltato i canoni del fumetto americano, riscrivendo i supereroi  e donando loro profondità e lati oscuri. Ecco quali sono i titoli più significativi della sua carriera e come hanno impattato sulla Nona arte

Tanti auguri Frank Miller. Compie 64 anni uno dei maestri del fumetto mondiale che nel corso della sua carriera ha saputo ridefinire almeno tre generi narrativi. Non solo con i suoi acclamatissimi graphic novel, ma anche con le sue “run” su testate tradizionali che ha rivitalizzato e consegnato alla storia della nona arte in una versione inedita e inimitabile. Per prima cosa Miller, insieme ad Alan Moore, ha rinnovato il linguaggio del genere supereroistico, con il passaggio alle ombre dalle luci che prima contraddistinguevano le storie dei personaggi monolitici come Daredevil o Batman. In secondo luogo ha ridato vigore al noir che con lui diventa la massima espressione del hard boiled e del pulp, con scelte e tagli cinematografici come quelli di Sin City, capaci di ispirare la poetica di Tarantino. E non è un caso che al cinema Miller abbia anche lavorato scrivendo il soggetto dei primi due capitoli di Robocop. Infine anche la storia sotto le sue mani ha preso nuova linfa come dimostra la saga di 300, la trasposizione a fumetti dell’epica resistenza di Leonida contro l’esercito persiano alle Termopili. Senza togliere il gusto della scoperta dei lavori di Miller, proviamo però a indicarvi cinque opere fondamentali che non possono mancare nella biblioteca di ogni appassionato di fumetti.

1 Batman, il ritorno del Cavaliere oscuro

In un futuro alternativo a quello della continuity Dc, Bruce Wayne è invecchiato, ma sempre combattivo e più duro che mai, come deve essere per fronteggiare una società sempre più complessa e violenta. La lotta con i suoi demoni lo porterà a un epico scontro con Superman, in una simbolica resa dei conti tra luci e tenebre che dà un significato diverso alla parola eroe. Ma è il lavoro di Miller che fornisce un altro spessore alla parola fumetto in quest'opera, portandovi temi di riflessione sociologica e slegandolo dal concetto di puro intrattenimento. O almeno conferendogli una qualità altissima.

"Batman" Logo, Berlin.

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2 Elektra: Assassin

In questo graphic novel, Miller riprende il personaggio della letale ninja Elektra, da lui stesso creato sulle pagine di Daredevil, e lo approfondisce utilizzandola al contempo come strumento per svelare i luoghi comuni dei fumetti, gli intrighi della politica e affrontare il ruolo delle donne nella società contemporanea. La storia si apre con Elektra rinchiusa senza memoria in un manicomio criminale sudamericano dal quale fuggirà alla riconquista della propria identità e per sventare un complesso complotto internazionale. Le matite di Bill Sienkiewicz fanno dell’opera una gemma assoluta.

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3. Devil: Amore e Guerra

Ancora l’accoppiata con Sienkiewicz, ancora l’universo del Diavolo di Hell’s Kitchen, un personaggio a cui Miller ha dato nuova vita, ribaltandolo dall’oggi al domani con le sue matite prima e la sua penna poi. Devil: Amore e Guerra è una storia autoconclusiva, un graphic novel breve di 72 pagine, completamente fuori dalla serie di Daredevil eppure perfettamente inserito al suo interno. Stavolta Miller punta il riflettore sul più pericoloso e affascinante dei nemici del vigilante cieco, Kingpin, e invece che descrivercene come sempre la forza sovrumana e la glaciale spietatezza criminale, decide di approfondire le sue debolezze. La sua debolezza, anzi, l’unica che ha, l’amatissima Vanessa, la donna per cui è pronto a tutto. Wilson Fisk è il vero protagonista della storia, Matthew Murdock rimane sullo sfondo. A rendere unico il volume, però, è anche lo stile grafico scelto da Sienkiewicz, che non si limita a disegnare ma sceglie di dipingere dei veri e propri acquerelli. Un’opera così bella e unica da meritarsi anche un’edizione superdeluxe serigrafata, con colori in rilievo e grammatura speciale, distribuita in Italia in 300 copie da Panini Comics, al prezzo di 500 euro.

BURBANK, CA - MAY 03:  "Wonder Woman" comic at the Warner Bros. Studio Tour Hollywood Updated DC Universe Justice League Exhibit at Warner Bros. Tour Center on May 3, 2018 in Burbank, California.  (Photo by Rodin Eckenroth/Getty Images)

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4. 300

L’epica spartana dell’agoghé e della guerra, la scelta di una morte valorosa, le virtù virili dell’onore e dell’orgoglio permeano le pagine di 300, graphic novel pubblicato nel 1998 e distribuito in Italia da Mondadori Comics. La retorica del kalòs kai agathòs e del kakòs kai aiscròs (la convinzione diffusa nella Grecia classica secondo cui alla bellezza esteriore corrisponda necessariamente il valore della persona e a un aspetto sgradevole sia invece automaticamente collegata la perfidia) elevata alla massima potenza, l’esaltazione totale dei valori classici su cui sarebbe stata costruita la civiltà occidentale, la demonizzazione di ciò che viene da Est, sono le componenti che permeano la narrazione. Sebbene abbia in sé tutti gli stilemi che esploderanno più tardi in un’opera meno riuscita come Sacro terrore contribuendo a costruire l’accusa di “fascismo” rivolta a Miller e dall’autore sempre respinta, 300 è un capolavoro del suo genere per forza epica e potenza grafica, con una regia talmente ispirata da venire sostanzialmente copincollata da Snyder per l’omonimo (e sostanzialmente identico) film del 2006.

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Mondadori Comics

5. Sin City

Senatori corrotti, cardinali ben poco timorati di Dio, pedofili incontrastati perché figli di potenti, un sociopatico cannibale maestro nel far sparire corpi e prove. E poi gli eroi: un poliziotto pronto a dare la vita pur di salvare una bambina, un uomo dal volto sfigurato e dalla mente instabile con un personalissimo senso della giustizia e la passione per i cazzotti, un esercito di prostitute combattenti. È solo parte della fauna che popola Sin City, l’opera del 1991 che forse esprime meglio di ogni altra la poetica di Miller. Pubblicato da un’etichetta indipendente, l’autore stavolta crea un mondo tutto suo, completamente libero di lasciar andare penna e matita senza doversi misurare con personaggi dal canone già scritto e conosciuto. E l’effetto è travolgente, fedelissimo ai gusti personali di Miller, ispiratissimo nel suo citare e omaggiare la letteratura hard boiled. I tratti quasi essenziali dei disegni e le chine scurissime danno profondità all’ambientazione noir dell’opera, che prima esce in serie, poi viene raccolta in volumi cartonati che nel 1992 valgono a Miller l’Eisner Award per il miglior graphic novel composto da fumetti già pubblicati serialmente. Un’opera semplicemente resa ancora più popolare dalla versione cinematografica di Robert Rodriguez, alla quale Miller ha collaborato sensibilmente.

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