Dracula, l'omaggio di George Bess a Bram Stoker

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Gabriele Lippi

Magic Press

Da una dei disegnatori più apprezzati di Francia, un nuovo adattamente fumettistico del romanzo gotico per eccellenza. Senza licenze narrative, ma con tanta maestria nel tirar fuori l'immaginario horror del vampiro più famoso del mondo

Fim, serie tv, sequel, prequel, fumetti. Il Dracula di Bram Stoker è probabilmente il romanzo gotico con più adattamenti e citazioni al mondo. Cosa altro si può raccontare, di nuovo, sul Conte non morto che per secoli si è nutrito del sangue di esseri umani attirati nelle sue trappole e ammaliati dal suo spaventoso carisma? Niente, forse, e infatti nel suo Dracula (Magic Press, 208 pagine, 20 euro) George Bess non si prende nessuna licenza sotto il profilo della sceneggiatura. Il fumettista francese, già collaboratore di Alejandro Jodorowsky (Il lama bianco, Annibal 5, Juan Solo), si limita a prestare la sua matita al personaggio di Stoker, con un risultato sicuramente notevole. (GUARDA UN'ANTEPRIMA DELLE TAVOLE)

Dracula
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Una sceneggiatura fedelissima al romanzo

Le vicende sono note, si aprono con il viaggio di Jonathan Harker in Transilvania per concludere la compravendita di alcuni terreni a Londra da parte del Conte, proseguono con la sua prigionia e poi con l'approdo di Dracula in Inghilterra. La divisione in capitoli ricalca fedelmente la struttura narrativa epistolare del romanzo originale, uscito nel 1897, anche più di quanto non facciano le diverse trasposizioni cinematografiche, prima fra tutte quella di Francis Ford Coppola (1992), che come il fumetto di Bess, già dal titolo dichiara il suo omaggio all’autore britannico. Riuscitissima l'opera di sintesi del testo nella trasposizione dalle pagine del romanzo alle tavole del fumetto, con un linguaggio che in diversi punti riprende lo stesso lessico tardo vittoriano di Stoker.

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vedi anche

L'arte di Dracula di George Bess: le tavole del fumetto

Dracula
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Una bestia ispirata al Nosferatu di Murnau

Il Dracula di Bess, a differenza di quello di Coppola, non assume connotati glamour, nemmeno nella sua esperienza londinese, in cui pur ringiovanito appare mostruoso nel suo sguardo, lontano dal fascino un po’ steampunk di Gary Oldman. Piuttosto Bess, nella creazione della sua bestia, sembra ispirarsi alla mostruosità del Nosferatu di Friedrich Wihelm Murnau (interpretato nel film muto del 1922 da Max Shreck) e al remake di Werner Herzog con Klaus Kinski (1979).

Dracula
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Un fumetto che interpreta l'anima horror di Dracula

È sul lato dell’immaginario horror che il fumetto di Bess appare particolarmente riuscito. Con le sue chine, l’artista francese dipinge autentici quadri, ritraendo in un bianco e nero che disegna una fotografia cupa gli incubi di Jonhatan Harker nel primo capitolo e il suo incontro con le concubine di Dracula nel quinto. Particolarmente riuscito anche il carachter design dei personaggi secondari, che oltre all’eleganza di Mina Murray e alla abbagliante bellezza di Lucy Westenra, offre un Van Helsing un po’ alla Rasputin e un Rensfield che assomiglia così tanto a Keith Richards da immaginare che si tratti di un riferimento voluto e cercato. Un’opera da avere nella propria libreria se si è amanti del genere, del personaggio e dell’arte di Bess.

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