Il fumettista romano racconta la sua ultima opera: un canto di Natale a tinte dark che sconfina nella critica sociale, giocando sul confine tra fantasia e realtà
Una fiaba di Natale dalle tinte fosche, senza doni sotto l'albero. A Babbo morto, l'ultima fatica del fumettista romano Zerocalcare, gioca sul confine tra fantasia e realtà, piegando i personaggi di fantasia che popolano l'immaginario dell'autore (e in questo caso quello popolare) a fini di critica sociale. Tra globalizzazione e gig-economy, Michele Rech racconta la storia di come Babbo Natale sia sparito e tocchi ai figli gestire l'azienda di famiglia, tra le proteste degli elfi che si sentono sfruttati. (GUARDA LE TAVOLE CONCESSE A SKY TG24).
Un libro nato per gioco
Un'idea nata per gioco e diventata un libro: "L’anno scorso, per divertimento, mi ero messo a fare delle vignette che raccontavano l’idea della chiusura della fabbrica di Babbo Natale, gli scioperi degli elfi, con tutto quello che conseguivi in termini di scontro sociale all’interno del villaggio di Babbo Natale - ha raccontato Zerocalcare a Timeline, su Sky TG24 (video in alto) - Poi arrivati a quest’altro Natale mi sono reso conto che si poteva aprire una finestra e infilarci un sacco di cose che in realtà hanno riguardato anche la storia di questo Paese”. “No, non è una storia per bambini”, avvisa l'autore, anche se può sembrarlo.
In libreria dal 12 novembre
Illustrazioni e testi di Zerocalcare, colori di Alberto Madrigal, "A Babbo morto" ha anche una sua versione audiolibro prodotta e distribuita da Storytel, che può contare sulle voci dello stesso autore e di attori come Neri Marcorè e Caterina Guzzanti. Il libro è uscito il 12 novembre, edito da BAO Publishing, al prezzo di 11 euro per il formato cartaceo e di 5,99 per l'ebook Kindle.