
Teatro alla Scala, "Sylvia" apre la nuova stagione del balletto. FOTO
La coreografia di Manuel Legris, nuova lettura del balletto di fine Ottocento ispirato all'Aminta di Torquato Tasso, debutta al Piermarini. Tra mito, ninfe, satiri, pastorelli e dei dell’Olimpo, sulla straordinaria partitura di Delibes risplendono le stelle scaligere

La nuova Stagione di Balletto si inaugura con una grande apertura e con un debutto per la Scala, che prosegue il filone del recupero del repertorio ottocentesco a cui il nostro tempo ha saputo dare nuova vita e nuova vitalità. Archivio Fotografico Fondazione Teatro alla Scala
Prima alla Scala, 16 minuti di applausi per la Tosca di Puccini
Dopo Le Corsaire, presentato con grande successo nella coreografia di Anna-Marie Holmes la scorsa Stagione, ora sarà Sylvia a risplendere in scena, nella recentissima versione di Manuel Legris, creata per lo Staatsballett di Vienna di cui è direttore. Archivio Fotografico Fondazione Teatro alla Scala
Scala, "l'altra prima": la Tosca di Puccini vista da un ring. VIDEO
Ispirato al dramma pastorale Aminta di Torquato Tasso, Sylvia ou la Nymphe de Diane andò in scena all’Opéra di Parigi nel 1876. Nel solco della tradizione francese, Manuel Legris crea nel 2018 la sua versione. Archivio Fotografico Fondazione Teatro alla Scala
Tutte le notizie sul Teatro alla Scala
Coprodotta con il Teatro alla Scala, Sylvia arriva ora al Piermarini a inaugurare la nuova Stagione come nuovo debutto per il Corpo di Ballo scaligero e di fatto decretando un nuovo ingresso nel repertorio della Compagnia. Archivio Fotografico Fondazione Teatro alla Scala
Teatro alla Scala, un trittico di capolavori della danza per la Fenice di Venezia
Sul podio, così come al debutto a Vienna di questa versione, il M° Kevin Rhodes. Archivio Fotografico Fondazione Teatro alla Scala
Meyer fissa gli obiettivi: "Diventare riferimento internazionale"
Con la sua versione Manuel Legris ha dato nuova veste a uno dei grandi classici dell’Ottocento, con freschezza ed energia, caratteri forti e virtuosismi, esaltati dall’allestimento di Luisa Spinatelli, di grande impatto visivo. Archivio Fotografico Fondazione Teatro alla Scala
Roberto Bolle danza "Bolero" in un trittico di capolavori del Novecento. FOTO
Dal 17 dicembre al 14 gennaio saranno nove le recite di questa nuova attesissima produzione. Archivio Fotografico Fondazione Teatro alla Scala
Scala, la storia d’Italia nei palchi: in 5 atti “l’altro spettacolo”. Tra trame e flirt
Nel ruolo di "Sylvia" si alterneranno Martina Arduino, Nicoletta Manni e Maria Celeste Losa. Archivio Fotografico Fondazione Teatro alla Scala
Roberto Bolle torna alla Scala nei panni di Onegin accanto a Marianela Núñez. VIDEO
In quello di Aminta Claudio Coviello, Marco Agostino e Nicola Del Freo. Archivio Fotografico Fondazione Teatro alla Scala
Scala, Zakharova ed Hallberg insieme in "Giselle": una coppia dalla forza romantica
In quello di Orione Christian Fagetti, Gabriele Corrado e Marco Agostino. Archivio Fotografico Fondazione Teatro alla Scala

Eros sarà Nicola Del Freo, poi Mattia Semperboni e Christian Fagetti. Archivio Fotografico Fondazione Teatro alla Scala

Mentre Diana sarà impersonata da Maria Celeste Losa e da Alessandra Vassallo. Archivio Fotografico Fondazione Teatro alla Scala

Sylvia ou la Nymphe de Diane andò in scena per la prima volta all’Opéra di Parigi nel 1876; Louis Mérante, fu il coreografo e il balletto fu il primo ad essere rappresentato nel recente teatro dell’opera Garnier con Rita Sangalli, di formazione scaligera, prima protagonista. Archivio Fotografico Fondazione Teatro alla Scala

La tradizione francese di questo balletto - che negli anni successivi al debutto francese venne allestito con altre coreografie in Europa e in Russia - riporta a diversi autori, che ripresero nel tempo questo balletto all’Opéra, a partire dal 1919 da Léo Staats, poi Serge Lifar nel 1941, Albert Aveline nel 1946 fino a Lycette Darsonval alla fine degli anni settanta del Novecento. Archivio Fotografico Fondazione Teatro alla Scala

Nel solco di questa tradizione francese, Manuel Legris crea nel 2018 la sua versione rivolgendosi a questo titolo, così legato alla sua formazione e al balletto accademico, da cui attinge per riportare in vita questo balletto, ispirato da una ricca e articolata trama che intreccia divinità e umanità. Archivio Fotografico Fondazione Teatro alla Scala

Trattando una tematica universale come l’amore, Sylvia perde qualunque rischio di stucchevolezza e va incontro al pubblico di oggi, per affascinarlo con una storia senza tempo immersa in una atmosfera fantastica. Archivio Fotografico Fondazione Teatro alla Scala

La drammaturgia e il libretto sono stati curati da Manuel Legris e Jean-François Vazelle (da Jules Barbier e Jacques de Reinach autori del libretto originale), con moltissimi ruoli ben connotati da un linguaggio coreografico preciso e specifico, in modo da rendere assolutamente chiara e leggibile la storia e i suoi intrecci. Archivio Fotografico Fondazione Teatro alla Scala

Nella foto un bozzetto di Luisa Spinatelli. Archivio Fotografico Fondazione Teatro alla Scala

Nella foto un bozzetto di Luisa Spinatelli. Archivio Fotografico Fondazione Teatro alla Scala

Nella foto un bozzetto di Luisa Spinatelli. Archivio Fotografico Fondazione Teatro alla Scala

Archivio Fotografico Fondazione Teatro alla Scala

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