Molestie sessuali, Uma Thurman: "Anche io aggredita da Weinstein"

Spettacolo
Uma Thurman ha raccontato la sua esperienza in un'intervista al New York Times (Getty Images)
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L'attrice di "Pulp Fiction" e "Kill Bill" racconta la sua esperienza con il produttore americano: "Mi sento in colpa per le donne aggredite dopo di me"

Finalmente è pronta. Dopo mesi di silenzi e di rabbia, Uma Thurman esce allo scoperto e racconta - in una lunga intervista concessa al New York Times - la sua esperienza con Harvey Weinstein e gli episodi di violenza e molestie che ha vissuto durante la sua carriera da attrice.

Un lungo silenzio

Finora la musa del regista Quentin Tarantino, aveva preferito non entrare nei dettagli della vicenda delle molestie sessuali che ha travolto Hollywood, lanciando comunque accuse contro il produttore caduto in disgrazia dopo le rivelazioni, tra le altre, di Asia Argento, Cara Delevingne, Lea Seydoux, Rose McGowanSalma Hayek.

Una spirale di aggressioni e minacce

Dopo essersi definita "troppo arrabbiata" ora Uma Thurman ha deciso di parlare, consumando la "vendetta fredda" che aveva promesso a Weinstein. "I complicati sentimenti che ho su Harvey riflettono quanto mi sento in colpa per le donne che sono state aggredite dopo di me", ha detto l'attice 47enne. Nell'intervista, la Thurman ha parlato della sua personale esperienza con l'ex guru della Miramax, ma non solo. Il racconto si è infatti soffermato anche su altre aggressioni e minacce subite.

La prima violenza

Tra gli altri episodi confessati alla giornalista Maureen Dowd, Uma Thurman racconta di una violenza subita, quando era sedicenne e viveva a Manhattan, da un attore di una ventina d'anni più grande di lei. "Cercai di dire di no, ho pianto, ho fatto tutto quello che potevo fare. Lui mi disse che la porta era chiusa a chiave ma io non ho mai provato a girare la maniglia. Quando tornai a casa ricordo di essermi fermata davanti allo specchio e guardando le mie mani ho notato che non erano né insanguinate né ferite: ero infuriata con me stessa".

L'aggressione subita da Weinstein

Quanto a Weinstein, Uma Thurman racconta che lo conosceva "molto bene prima che mi attaccasse. Mi faceva complimenti per ore sul mio lavoro e mi dava consigli sulla mia carriera". Poi però qualcosa è cambiato. Nel 1994 al Savoy di Londra, poco dopo la prima di Pulp Fiction, Weinstein "mi sbatté sul letto. Cercò di spingersi dentro di me e di calarsi i pantaloni. Non mi violentò, ma era come se io fossi stata un animale che cercava di liberarsi", ha raccontato la diva. Sempre al Savoy, qualche giorno dopo, il secondo episodio. Dopo il quale Weinstein l'avrebbe poi minacciata di far "deragliare" la sua carriera.

Lo stunt imposto da Tarantino

La Thurman racconta che la lunga battaglia con Weinstein ha incrinato anche il suo rapporto creativo con Quentin Tarantino, il quale negli scorsi mesi ha ammesso di aver minimizzato alcuni episodi riguardanti l'ex boss di Miramax di cui era a conoscenza. Racconta persino di essere quasi stata uccisa da uno stunt andato male durante le riprese del secondo capitolo di "Kill Bill". Una scena in un'auto alla quale sarebbe stata forzata a partecipare proprio dallo stesso regista. "Devi andare a 60 chilometri all'ora o i capelli non voleranno come si deve e ti farò ripetere la scena. Ma quell'auto era una cassa da morto. Il sedile non era avvitato e la strada era sterrata e tutta curve", ha raccontato la Thurman, spiegando che l'auto andò a sbattere contro un albero provocandole lesioni alle gambe e una commozione cerebrale. Di recente l'attrice ha ottenuto da Tarantino il video dell'incidente e lo ha consegnato alla polizia.

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