Luglio è il mese più atteso da lavoratori e pensionati per l’arrivo della mensilità in più che aiuta a far fronte a varie spese. Per avere la somma, prevista dall’Inps e da alcuni Contratti collettivi nazionali bisogna possedere alcuni requisiti
Per lavoratori e pensionati luglio è un mese atteso perché arriva la quattordicesima, una mensilità in più che va ad aggiungersi alle 12 normali retribuzioni e alla tredicesima. La sua erogazione è prevista dall’Inps per coloro che sono in pensione e da alcuni contratti collettivi nazionali del lavoro per i dipendenti. Ma quando arriva di preciso e come si calcola? Dipende da caso a caso.
Cos’è la quattordicesima
La quattordicesima è una retribuzione differita che viene maturata gradualmente. Praticamente ogni mese l’occupato matura una parte della somma aggiuntiva che gli verrà assegnata generalmente a luglio.
A chi viene corrisposta
Per quanto riguarda i dipendenti, i settori che prevedono nel contratto collettivo nazionale l'erogazione della quattordicesima sono: il terziario e il commercio, pubblici esercizi e turismo, alimentare, chimica, autotrasporti e logistica. I pensionati a cui spetta la retribuzione aggiuntiva, invece, devono avere almeno 64 anni e un reddito complessivo fino a un massimo di 1,5 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti fino al 2016 e fino a 2 volte il trattamento minimo annuo del Fondo lavoratori dipendenti dal 2017. Ricevono la mensilità in più anche i lavoratori con contratti a termine e i part-time.
Quando arriva
Solitamente i lavoratori dipendenti percepiscono la quattordicesima insieme al pagamento della mensilità relativa a giugno, quindi a luglio. Il giorno preciso varia in base al Ccnl o agli accordi presi con il datore di lavoro. Per conoscere la data del pagamento gli occupati devono quindi controllare il proprio contratto collettivo nazionale. Diverso è il caso dei pensionati ai quali la somma è pagata, insieme all’assegno di luglio, il 1° o il 2° giorno del mese.
Come si calcola per i lavoratori dipendenti
Per calcolare a quanto ammonta l’importo della mensilità aggiuntiva, bisogna tenere conto della retribuzione globale. In pratica al compenso dell’ordinario orario di lavoro vanno aggiunte le eventuali assenze retribuite per congedo di maternità o paternità, malattia a carico del datore di lavoro, infortunio (entro i termini previsti dal proprio contratto), ferie, festività e permessi, congedo matrimoniale e riposo giornaliero per allattamento. La quattordicesima, invece, non matura in casi di congedo parentale, lavoro straordinario, lavoro notturno, scioperi, permessi, servizio di leva, assegni al nucleo familiare, aspettative e malattie o infortuni oltre i termini stabiliti dal contratto. La quota della mensilità spettante per la quattordicesima viene maturata se si lavora almeno 15 giorni in un mese. Se l’inizio del contratto di lavoro, per esempio, è il 20 gennaio, per quel mese la quota non si ottiene. I contratti a tempo determinato percepiscono la mensilità in più insieme alle spettanze di fine rapporto, ovvero alla scadenza del contratto di lavoro, mentre i part-time la ottengono con calcolo riproporzionato sulla base del numero di ore lavorate.
Come si calcola per i pensionati
Il calcolo per i pensionati di tutte le gestioni viene fatto sulla base dei redditi degli anni precedenti. In una tabella, pubblicata sul sito dell’Inps, è possibile vedere a quanto ammontano le somme aggiuntive. Nel caso in cui si ha un reddito fino a 1,5 volte il trattamento minimo, che per il 2018 è di 9.894,69 euro, gli ex lavoratori dipendenti con 15 anni di contributi e gli autonomi con 18 anni di contributi, ottengono la quota aggiuntiva, dal 2017, di 437 euro. Gli ex dipendenti fino a 25 anni di contributi e gli ex autonomi con fino a 28 anni, ottengono 546 euro, mentre chi ha più di 25 anni di contributi da dipendente o oltre 28 anni da autonomo, prende 655 euro. Nel caso, invece, in cui il reddito va da 1,5 a 2 volte il trattamento minimo, per il 2018 da 9.894,70 euro a 13.192,92 euro, le quote sono leggermente inferiori e, in base agli anni di contributi, sono rispettivamente di: 336 euro, 420 euro e 504 euro.