
Mutui, aumento dei tassi di interesse: meglio il fisso o il variabile?
Dopo il recente rialzo dei tassi di interesse, le opportunità di scegliere un mutuo a tasso fisso piuttosto che a tasso variabile per l'acquisto di una casa può implicare differenti valutazioni. Ecco, mediamente, cosa può essere utile prendere in considerazione nella scelta di una soluzione piuttosto che dell'altra

Dopo il recente rialzo dei tassi di interesse cosa cambia per chi ha scelto un mutuo a tasso fisso piuttosto che a tasso variabile? E cosa conviene scegliere? A fare il punto della situazione ci ha pensato il “Corriere della Sera”, analizzando pro e contro
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Attualmente è di circa cinquanta euro in più (da 550 a 600) la rata da mettere in conto per chi decide di accendere un mutuo variabile a 30 anni, ad esempio da 140mila euro, ovvero l’importo medio più richiesto per chi vuole finanziare l’acquisto di una casa. Ancora più significativo potrebbe essere l’aumento per chi il mutuo variabile lo ha già scelto. L’entità varia dal numero di rate già pagate e dal tasso iniziale. In questo caso, più bassi sono i due valori, più elevato è l’incremento che ci si può aspettare
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Differente la situazione che riguarda invece il tasso fisso. Per chi lo ha già scelto non cambierà nulla, mentre più in difficoltà potrebbe essere chi ha avviato l’istruttoria ma non ha ancora firmato il contratto definitivo con l’indicazione del tasso. Attualmente i tassi effettivi dei finanziamenti per il fisso sono più alti di circa 200 centesimi rispetto a 12 mesi fa e non è detto che la crescita si plachi, soprattutto se la Bce deciderà di intervenire, al rialzo, fino a raggiungere il target di inflazione al 2%

Stando così la situazione, spiega ancora il “CorSera”, per chi deve scegliere oggi un mutuo, la scelta del tasso variabile presenta ancora un certo vantaggio iniziale rispetto al fisso, ma appare consigliabile solo se si prevede di poter gestire a stretto giro di posta ulteriori incrementi dei tassi

Tra le possibilità prese in considerazione c’è quella del “mutuo con il tetto” che però, sul lato pratico, spesso appare una soluzione poco conveniente. Questo perché il tetto di solito viene stabilito ad un tasso più alto rispetto a quello che concerne i mutui fissi e, se si teme un rialzo del costo del denaro particolarmente significativo, meglio optare subito per il tasso fisso

Altra soluzione, in generale però poco scelta da chi contrae un muto, è quella legata al cosiddetto “mutuo variabile a rata costante”. Ma si tratta di un prodotto economico rischioso, perché se da un lato la rata non aumenta, dall’altro l’aumento del costo del denaro può portare ad un aumento della durata

L’aumento del costo dei mutui, è certo, avrà conseguenze sul mercato immobiliare. I prezzi, ad oggi, stanno aumentando con il mercato stesso che può correre il rischio di circoscriversi a potenziali acquirenti che dispongono di liquidità, escludendo magari i più giovani

Considerando alcune grandi città italiane e secondo quando riportato dal sito di settore immobiliare.it mettendo a confronto i valori rilevati a fine agosto 2022 e quelli di un anno prima, in alcuni quartieri di Milano, le richieste stanno portando ad prezzo più alte di oltre il 16%. Non ci sono prezzi in diminuzione e l’aumento medio cittadino è pari al 5,6%. Diversa la questione a Roma, dove i prezzi sono saliti dell’1,9%

Considerando un esempio, su un finanziamento da 140 mila euro a 25 anni e per un immobile dal valore di 200 mila euro, attualmente il tasso fisso costa 661 euro di media, il variabile 550. La differenza è di poco più di 100 euro che ad oggi, in una fase di aumento dei tassi, non giustifica il rischio rappresentato da un tasso indicizzato. Infatti, anche solo con l’aumento di un punto dell’Euribor, si vedrebbero le rate aumentare oltre il livello dei tassi fissi

La situazione però oggi più comune sul mercato, con una differenza significativa rispetto a qualche mese fa, è che prima del rialzo dei tassi il mutuo lo avrebbe chiesto anche chi aveva liquidità per pagare tutta o quasi la casa da acquistare, anche considerando il livello dei tassi. Tuttora, invece chi ha i soldi se ne serve per ridurre il più possibile la somma finanziata, anziché investirla su mercati incerti o peggio ancora tenerla ferma su un conto corrente che non dà rendita

Un’ultima considerazione. Nonostante il forte incremento rispetto all’inizio dell’anno dei tassi, sia fissi sia variabili, le rate di un mutuo restano ancora convenienti se paragonate ai canoni di locazione richiesti in alcune delle più grandi città italiane. Il vero nodo è che, specie se il richiedente del mutuo è una persona da sola, l’iter per ottenere il benestare dalla banca potrebbe essere complicato
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