
Il 15 settembre 2008 si verificò il crac della quarta banca d’affari degli Usa, emblema di una crisi globale ad oggi non ancora finita. Tra i momenti che tutti ricordano, la processione dei dipendenti con gli scatoloni in mano dopo il licenziamento

Il 15 settembre del 2008, la Lehman Brothers, una delle più grandi banche d’affari di New York, avviò la procedura fallimentare. La bancarotta segnò l’inizio di una pesante crisi economica globale. Secondo alcuni, quello della Lehman Brothers è stato il fallimento più importante della storia degli Usa. Le persone che persero il lavoro furono 25mila
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Si è tornati a parlare di Lehman Brothers in occasione della crisi del colosso immobiliare cinese Evergrande. Il 15 settembre 2021 il ministero dell’Edilizia cinese ha annunciato alle banche del Paese che l’azienda, secondo sviluppatore immobiliare cinese, con un debito di 305 miliardi di dollari, non sarebbe riuscita a “effettuare il pagamento degli interessi sui prestiti”. Tuttavia gli analisti di mercato ritengono che, a causa della natura chiusa del sistema finanziario cinese, la crisi non diventerà globale, a differenza di quanto successo nel 2008
La crisi di Evergrande
Il crac della Lehman Brothers, banca fondata nel 1850, la quarta più importante degli Usa, fu causato dalla crisi dei mutui subprime, ovvero prestiti concessi, nell’ambito del mercato immobiliare, a persone che non avrebbero potuto accedervi in condizioni normali perché avevano minori garanzie di solvibilità
"Too big to fail": il crack Lehman spiegato in un film
Il fallimento della Lehman Brothers, preceduto dal salvataggio in extremis della Bear Stearns grazie all'intervento di Jp Morgan, portò a un immediato crollo delle Borse. Il Dow Jones, il principale indice della borsa di New York, il 15 settembre 2008 perse più di 504 punti: il crollo più alto dal 17 settembre 2001, primo giorno di scambi dopo l’attentato alle Torri gemelle
Lehman Brothers, storia di un fallimento
Il fallimento della Lehman Brothers provocò crolli in Borsa in gran parte del mondo, con perdite molto alte. In quest’immagine la disperazione di due operatori finanziari brasiliani alla borsa di San Paolo la mattina del 15 settembre 2008
Lehman Brothers, che fine hanno fatto i responsabili
La bancarotta fece sentire i suoi effetti anche in Europa, come dimostra questo scatto: il titolo Lehman Brothers cancellato con una gigantesca x di colore rosso da un documento finanziario britannico
La crisi iniziata nel 2008? “Un infarto dell’economia"
L’immagine più significativa del fallimento resta la “processione”, come molti la chiamarono, di trader ed operatori della banca d’affari appena licenziati. I dipendenti, colti alla sprovvista dalla notizia del crac, la mattina del 15 settembre del 2008 andarono in ufficio e presto ne uscirono con in mano gli scatoloni contenenti tutte le loro cose. Da uomini d’affari, d’improvviso, erano diventati disoccupati

I dipendenti seppero del licenziamento con una mail standard inviata da un account aziendale. Subito dopo, all’esterno della Lehman Brothers, sulla Settima Avenue, nel cuore finanziario di New York, non mancarono momenti di sconforto. "Non sappiamo se riceveremo lo stipendio di settembre, né tantomeno la liquidazione", dichiarò una dipendente alla stampa che seguiva la smobilitazione della sede della banca d’affari

Prima di fallire, la Lehman Brothers nella sua storia era passata indenne attraverso tre crisi come quella delle ferrovie di fine Ottocento, la Grande Depressione del 1929 e il crollo del Long Term Capital Management degli anni Novanta. Per i dipendenti questa era, fino a quel momento, una garanzia

Il fallimento portò al licenziamento dei dipendenti in tutte le sedi di Lehman Brothers nel mondo. La scena di traider e banchieri con gli scatoloni di cartone si ripetè anche a Londra (nella foto). In 6mila, in Europa, persero il lavoro

Al momento del fallimento, la Lehman Brothers era sommersa da oltre 600 miliardi di dollari di debiti. Tra i protagonisti del crac, Richard Fuld, ceo e presidente della banca d'affari. Soprannominato “il gorilla”, data la sua posizione, è ancora oggi considerato il maggior responsabile della bancarotta per le scelte fatte in precedenza. “Non è colpa mia”, dichiarò il 15 settembre 2008

Il fallimento provocò proteste da parte di risparmiatori e cittadini che nel crollo avevano perso molti soldi. Qui un ritratto di Richard Fuld per le strade di New York dove chi voleva poteva scrivere ciò che pensava del “gorilla” della Lehman Brothers

Meno di un mese dopo il fallimento, Fuld fu chiamato a deporre davanti al comitato per la riforma e il governo della Camera degli Usa. "Mi assumo la piena responsabilità delle decisioni che ho preso e delle azioni che ho intrapreso", dichiarò. Nell’aula a Capitol Hill ci furono contestazioni contro l’ex ceo della banca d’affari

Il 2 novembre 2008, a meno di due mesi dal fallimento, molti beni della collezione Lehman Brothers furono quindi messi all’asta. Le vendite, nel solo 2008, si tennero a Londra e Philadelphia