Introduzione
L’indennità fiscale pari a 100 euro, destinata ai lavoratori, verrà corrisposta insieme alla tredicesima. Finanziato con ulteriori 100 milioni di euro, il bonus viene riconosciuto anche ai lavoratori dipendenti privi di coniugi a carico. I datori potranno erogare il contributo a tutti genitori che abbiano almeno un figlio a carico a prescindere che siano coniugati, divorziati, separati, conviventi oppure monogenitori. Secondo le stime, la platea è di 4,6 milioni di beneficiari senza duplicazioni all’interno del medesimo nucleo familiare. Nella prima versione una stima, confermata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, non superava 1,1 milioni.
Quello che devi sapere
Bonus Natale anche per i genitori single
- Nella sua versione originaria, l’indennità - prevista dal cosiddetto Decreto Omnibus (Dl n. 113/2024) – spettava solamente ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, con reddito annuo non superiore ai 28mila euro lordi, con un coniuge fiscalmente a carico (non separato legalmente o di fatto) e almeno un figlio a carico, anche adottivo, riconosciuto o affidato. Si considerano a carico i figli entro un reddito di 2.840,51 euro (4mila se non superano i 24 anni). In corso d’opera, tramite il Dl n.167 del 14 novembre, le regole per avere accesso al bonus sono però state riviste, cancellando il requisito del coniuge fiscalmente a carico. In pratica, anche le famiglie monogenitoriali, quindi i genitori single, hanno diritto ai soldi extra. Così la platea di beneficiari, come detto, è aumentata esponenzialmente, superando i 4 milioni e mezzo.
Per approfondire: Bonus Natale 2024, spetta anche ai genitori senza coniugi a carico. Gli esempi e le novità
Vietato il cumulo tra beneficiari
- C’è però da dire che, nel caso di famiglie non monogenitoriali, è vietato il cumulo tra più bonus Natale: se un componente del nucleo familiare percepisce già l’indennità, all’altro questa possibilità sarà preclusa
Bonus Natale precluso agli “incapienti”
- Per poter ricevere l’indennità non bisogna poi essere incapienti, cioè non si deve rientrare tra quei lavoratori che non dispongono di un reddito abbastanza elevato da poter essere dichiarato oppure che, avendo un’Irpef in valori lordi troppo bassa, non hanno accesso a detrazioni fiscali
Come chiedere l’indennità - i lavoratori pubblici
- Visti i requisiti, come si fa a ricevere il bonus? I lavoratori pubblici, avevano tempo fino a venerdì 22 novembre per accedere alla propria Area Personale sul portale NoiPa e eguire la procedura indicata per richiedere l'indennità
- Chi non ha presentato domanda entro il termine stabilito si potrà comunque veder riconosciuto il bonus in un secondo momento, in sede di dichiarazione dei redditi (nel 2025)
I lavoratori del settore Sanità
- Diversa la scadenza per il personale delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere, che doveva presentare al datore di lavoro una dichiarazione entro il 27 novembre, secondo le indicazioni fornite da ciascuna Azienda Sanitaria, e non utilizzare quindi NoiPA
Come chiedere l'indennità - i lavoratori del settore privato
- I lavoratori dipendenti del settore privato devono presentare una richiesta al proprio datore di lavoro, andando a certificare i requisiti fissati dalla legge e fornendo indicazioni come i codici fiscali dei soggetti a proprio carico. I datori recupereranno poi quanto versato sotto forma di credito d’imposta, in compensazione
Tutti hanno diritto a 100 euro?
- Da tenere a mente che il bonus può arrivare fino a 100 euro come limite massimo, ma non è detto che li raggiunga. L’indennità è infatti proporzionata ai giorni di lavoro effettuati nel 2024, indipendentemente dal tipo di contratto (tempo determinato o indeterminato) o dall’orario di lavoro (part-time o full-time)
I soldi del bonus Natale sono lordi o netti?
- L’importo a cui guardare è da intendersi netto, diversamente da quanto era stato stabilito in un primissimo momento. È lo stesso decreto Omnibus che prevede come il bonus non deve essere considerato per quanto riguarda “la formazione del reddito complessivo del lavoratore dipendente"
Domande e risposte
- La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, date le numerose modifiche delle ultime settimane, ha pubblicato un approfondimento con una serie di Faq. Ad esempio, cosa deve fare il lavoratore che ha ricevuto il bonus e non ne aveva diritto? “Il lavoratore deve verificare di averne diritto e nel caso gli fosse stato erogato e non spettasse, deve restituirlo in sede di dichiarazione fiscale (730 o dichiarazione dei redditi). Nel caso in cui invece ne avesse diritto e non gli fosse stato erogato potrà richiederlo sempre in sede di dichiarazione fiscale”. Nel caso di contratti part time il bonus va proporzionato? “Il bonus non va riproporzionato in caso di contratto a tempo parziale; spetta in misura inferiore solo nel caso in cui le giornate di detrazione di lavoro dipendente spettanti siano inferiori a quelle spettanti per l’intero periodo d’imposta. Solo in tal caso occorre calcolarlo in applicazione de criterio pro rata temporis”. Nel caso di più rapporti di lavoro dipendente nel 2024 (es. part time) qual è l’importo del bonus? “Il lavoratore ne ha diritto una volta soltanto per cui dovrà richiedere l’indennità esclusivamente ad un datore di lavoro”
I dubbi sulle categorie
- Possono fruire del bonus i lavoratori domestici che non hanno un sostituto d’imposta? “Sì, in presenza delle condizioni previste debbono effettuarne richiesta in sede di dichiarazione 730 o dichiarazione dei redditi”. L’impresa edile può riconoscere il bonus agli operai che ne hanno fatto richiesta? “Agli operai edili, i CCNL dei settori industria, artigianato e cooperative, prevedono tutti il diritto dei lavoratori alla retribuzione per tredicesima mensilità (gratifica natalizia). Pertanto, in presenza degli altri requisiti previsti potrà essere riconosciuta l’indennità al pari degli altri lavoratori. Naturalmente, il lavoratore dovrà tenere conto ai fini dei requisiti in parola del reddito di lavoro dipendente conseguito dalla Cassa edile nel corso del periodo d’imposta”. Il lavoratore dipendente titolare anche di partita Iva in regime forfettario deve computare anche tale reddito ai fini del bonus? “Anche il reddito derivante dall’attività professionale o imprenditoriale in regime forfetario concorre a determinare la soglia di 28.000 euro”. Agli operai agricoli a tempo determinato che percepiscono la tredicesima mensilità attraverso il III elemento spetta il bonus? “Agli operai a tempo determinato il contratto collettivo di categoria prevede la corresponsione della tredicesima nell’ambito dell’elemento retributivo terzo elemento. Più specificamente, il terzo elemento compete agli operai a tempo determinato quale corrispettivo di diversi istituti riconosciuti agli operai a tempo indeterminato e calcolati su 312 giorni lavorativi, tra i quali la tredicesima mensilità. Pertanto, in presenza degli altri requisiti previsti dall’articolo 2-bis del D.L. n. 113/2024 potrà essere riconosciuta l’indennità al pari degli altri lavoratori”
I figli
- Nel caso di figli per i quali non si fruisce delle detrazioni fiscali a seguito dell’introduzione dell’assegno unico è possibile comunque fruire del bonus? “Certamente, l’articolo 12, comma 4-ter, del TUIR prevede infatti che ai fini delle disposizioni fiscali che fanno riferimento alle persone indicate nel medesimo articolo, anche richiamando le condizioni ivi previste, i figli per i quali non spetta la detrazione ai sensi della lettera c) del comma 1 sono considerati al pari dei figli per i quali spetta tale detrazione”. Nel caso in cui entrambi i coniugi abbiano il figlio a carico, il bonus a chi spetta? "Solamente a uno dei due o ad entrambi in misura proporzionale al carico di ciascuno “L’indennità spetta in misura ad uno dei due coniugi che ne farà richiesta. L’altro non potrà effettuare alcuna richiesta al datore di lavoro”
Le abitazioni
- I redditi per abitazione principale e le relative pertinenze concorrono alla formazione del limite di reddito dei 28.000 euro? “Il reddito derivante dall’abitazione principale nonché quello delle pertinenze di questa, non concorrono a determinare la soglia di reddito complessivo di 28.000 euro”. Nel caso di lavoratore che abbia redditi derivanti dalla locazione di immobili tassati con la cedolare secca, deve considerarli ai fini del calcolo del reddito complessivo di 28.000 euro? "Sì. Anche i redditi tassati con la cedolare secca sugli affitti concorrono a determinare la soglia di 28.000 euro per il diritto al bonus”
Tempistiche
- Quando è possibile procedere alla compensazione dell’indennità erogata nel mese di dicembre? “La compensazione del credito maturato può avvenire a partire dal giorno successivo all’erogazione in busta paga dell’indennità, come prevede espressamente il comma 4 dell’art. 2-bis del D.L. n. 113/2024”. Come si versa il bonus trattenuto a dicembre ai lavoratori in sede di conguaglio fiscale? “Con risoluzione n. 54/E del 13 novembre 2024 l’Agenzia delle Entrate ha istituito i codici tributo 1703 e 174E utilizzabili, rispettivamente, nei modelli F24 e F24 “Enti pubblici”. Tale codice può essere utilizzato anche per la restituzione del bonus”. Chi non ha ricevuto il bonus per cessazione rapporto di lavoro, può farne richiesta? “Si, anche in questo caso potrà essere effettuata richiesta in sede di dichiarazione dei redditi o 730. Il rimborso eventualmente spettante verrà effettuato dal sostituto d’imposta che liquiderà il mod. 730 oppure dall’Agenzia delle Entrate”
Gli errori
- Quali responsabilità ci sono per il datore di lavoro che abbia corrisposto l’indennità al lavoratore che non ne aveva diritto? “Il datore di lavoro, nella sua qualità di sostituto d’imposta, deve procedere alla erogazione dell’indennità tenendo conto di quanto dichiarato dal lavoratore per cui ove questi non aveva i requisiti e non procedesse alla restituzione non ci sono responsabilità imputabili al datore di lavoro”. Cosa succede se il lavoratore percepisce illegittimamente il bonus e successivamente viene recuperato dall’Agenzia delle Entrate? “In tal caso, l’Agenzia delle Entrate procederà differentemente a seconda che il lavoratore abbia o meno presentato per il periodo d’imposta 2024 la dichiarazione dei redditi/730. In caso di presentazione della dichiarazione dei redditi/730, l’Agenzia delle Entrate procederà al recupero in sede di liquidazione formale della dichiarazione ai sensi dell’art. 36-ter del d.P.R. n. 600/1973. La sanzione amministrativa applicabile è del 25%, oltre agli interessi legali. Ove il lavoratore aderirà alla richiesta di restituzione dell’Agenzia delle Entrate, ai sensi dell’art. 3 del D.Lgs. n. 462/1997, entro 60 giorni (nuovo termine previsto dall’art. 36-ter, comma 4, del d.P.R. n. 600/1973 a far data dal 1° gennaio 2025) potrà versare la sanzione ridotta a due terzi. In mancanza di pagamento, l’Agenzia delle Entrate procederà alla riscossione mediante iscrizione a ruolo. In caso di omessa dichiarazione, l’Agenzia delle Entrate si ritengono applicabili anche le sanzioni per omessa dichiarazione. Il comma 5 dell’art. 2-bis del D.L. n. 113/2024 prevede infatti l’obbligo di rideterminazione dell’indennità nella dichiarazione dei redditi presentata dal contribuente".
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