L“Il testo - spiega il Presidente Carlo De Ruvo - conferma due elementi centrali per il settore della logistica e del trasporto merci: l’assenza di mandati di acquisto obbligatori per le imprese e l’esclusione dei camion dal campo di applicazione del regolamento. Si tratta di scelte coerenti con le richieste avanzate dal settore, volte a evitare obblighi sproporzionati e non aderenti alla realtà operativa”
“Confetra accoglie con favore la proposta europea sulle clean corporate vehicles, come parte del Pacchetto Automotive, presentato a Strasburgo”. Lo dichiara in una nota Carlo De Ruvo, Presidente di Confetra, Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica.
“Il testo - prosegue il Presidente - conferma due elementi centrali per il settore della logistica e del trasporto merci: l’assenza di mandati di acquisto obbligatori per le imprese e l’esclusione dei camion dal campo di applicazione del regolamento. Si tratta di scelte coerenti con le richieste avanzate dal settore, volte a evitare obblighi sproporzionati e non aderenti alla realtà operativa”.
Confetra esprime inoltre apprezzamento per l’azione svolta dall’Italia nel confronto europeo, che ha contribuito a orientare questo primo impianto regolatorio verso soluzioni più equilibrate e realistiche per il sistema produttivo e logistico.
“La conferma dell’assenza di mandati di acquisto a carico delle imprese e l’esclusione del trasporto pesante - prosegue De Ruvo - rappresentano un primo passo nella giusta direzione, coerente con le esigenze operative della logistica e del trasporto merci”.
La proposta si fonda su obiettivi nazionali relativi alle nuove immatricolazioni di auto e furgoni corporate da parte delle grandi imprese, senza imporre obblighi diretti a livello aziendale.
Tuttavia, Confetra richiama l’attenzione sul fatto che target nazionali eccessivamente ambiziosi possono indurre gli Stati membri ad adottare misure interne fortemente prescrittive, incluse forme indirette di mandato di acquisto o regimi di esenzione selettiva, con il rischio di distorsioni di mercato e di un aumento dell’incertezza per gli operatori.
“Non può inoltre essere escluso che, in un simile contesto - spiega De Ruvo - alcuni Stati membri possano estendere tali logiche anche al trasporto pesante, nonostante l’attuale esclusione dei camion dal regolamento, determinando un quadro normativo frammentato e penalizzante per le catene logistiche transfrontaliere”.
“Seguiremo con attenzione l’evoluzione del dossier nel corso del negoziato europeo - conclude Confetra - ribadendo la necessità di un approccio tecnologicamente neutro e plurale, che consenta una transizione graduale e compatibile con la competitività delle imprese europee”.