“Nel celebrare i 35 anni di Previndai, non possiamo che guardare al futuro – dichiara Giuseppe Straniero, Presidente di Previndai – il nostro impegno è rivolto alle nuove generazioni: offrire agli under 35 un accesso facilitato alla previdenza complementare significa dare loro l’opportunità di costruire una sicurezza economica solida fin dall’inizio della carriera. È un investimento sul loro domani e, allo stesso tempo, sul futuro dell’intero sistema Paese”
Detrazione fiscale al 100% dei contributi alla previdenza complementare per gli under 35 nei primi cinque anni di carriera: è questa una possibile soluzione per incentivare le iscrizioni alla previdenza complementare illustrata da Previndai – il Fondo Pensione per i dirigenti industriali - nel nuovo studio presentato oggi in occasione dell’evento celebrativo per i 35 anni dalla sua nascita, in presenza di Confindustria e Federmanager.
Una misura semplice ma potenzialmente decisiva: attraverso la detrazione totale si eliminerebbe completamente il costo dell’adesione per i giovani, mantenendo però tutti i vantaggi dell’investimento nel secondo pilastro – dal contributo del datore di lavoro al conferimento del TFR. Una risposta concreta alle difficoltà che, ancora oggi, trattengono molti under 35 dal compiere il primo passo verso la previdenza integrativa.
“Nel celebrare i 35 anni di Previndai, non possiamo che guardare al futuro – dichiara Giuseppe Straniero, Presidente di Previndai – il nostro impegno è rivolto alle nuove generazioni: offrire agli under 35 un accesso facilitato alla previdenza complementare significa dare loro l’opportunità di costruire una sicurezza economica solida fin dall’inizio della carriera. È un investimento sul loro domani e, allo stesso tempo, sul futuro dell’intero sistema Paese”.
Solo il 29% degli iscritti ai fondi pensione ha meno di 40 anni: un dato che rischia di tradursi in pensioni inadeguate per le nuove generazioni. Basse retribuzioni iniziali e carriere discontinue portano molti giovani a considerare la previdenza complementare come un lusso non sostenibile nella prima parte della vita lavorativa.
La proposta di Previndai mira proprio a rimuovere questo ostacolo: se l’adesione è favorita dalla possibilità di recupero totale sulle imposte degli importi versati (con alcuni accorgimenti per le retribuzioni più basse) il giovane lavoratore non ha più alcun motivo economico per rimandare l’ingresso nel sistema.
Secondo le proiezioni illustrate, il maggior onere rispetto alla situazione attuale conseguente all’introduzione della detrazione varierebbe per lo Stato, a seconda della platea che scegliesse di aderire, di circa:
● 300 milioni di euro medi annui mantenendo l’attuale numero di under 35 già iscritti a un fondo pensione;
● 600 milioni di euro medi annui nel caso in cui l’incentivo inducesse un raddoppio delle adesioni giovanili;
● fino a 950 milioni di euro medi annui se tutti i lavoratori under 35 iscritti all’INPS decidessero di approfittare dell’incentivo (scenario massimo).
“Questa misura non deve essere letta come un costo, ma come un vero investimento per il Paese – aggiunge Straniero –rafforzerebbe le future rendite pensionistiche, soprattutto di chi oggi è più esposto a carriere fragili; alleggerirebbe la pressione sulle casse dell’INPS in un contesto demografico sempre più complesso; aumenterebbe già da subito le risorse finanziarie disponibili per i fondi pensione, con benefici diretti anche per l’economia nazionale.
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