Multe, rinviati aumenti previsti dal Codice della Strada: cosa cambia col Milleproroghe
EconomiaIntroduzione
Come previsto nel decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri l’11 dicembre scorso e ora in Parlamento, viene sospeso per tutto il 2026 l’aggiornamento biennale delle sanzioni pecuniarie per chi commette infrazioni stradali. Ecco i dettagli
Quello che devi sapere
Come funziona l’aggiornamento biennale
Con questo provvedimento il governo autorizza lo slittamento di dodici mesi della norma stabilita dal Codice della Strada. L’articolo 195 indica infatti una rivalutazione ogni due anni degli importi aggiornati all’inflazione e all’andamento dell’indice Famiglie di operai e impiegati (Foi) stilato dall’Istat.
Per approfondire: La rubrica di Carlo Cottarelli: “Cosa dice la National Security Strategy di Trump sull’Europa”
Terzo rinvio consecutivo
Si tratta del terzo rinvio consecutivo. L’ultimo aggiornamento risale al 2019, quando le multe stradali hanno registrato un incremento annuale pari al 2,4%. Nel 2021, in pieno periodo pandemico, i dati sull’inflazione avevano prospettato una riduzione degli importi. Con la risalita dei prezzi, si sono susseguite una serie di proroghe dettate dalla situazione eccezionale dell’economia.
Di quanto aumentano gli importi
Il Milleproroghe mette in pausa l’adeguamento automatico, che secondo i calcoli effettuati dalle associazioni dei consumatori avrebbe comportato dal prossimo anno aumenti sulle multe tra il 6 e il 17%. Nello specifico, le sanzioni per eccesso di velocità con sforamenti oltre i 60 chilometri orari avrebbero registrato una revisione del limite massimo dagli attuali 3.467 a quasi 4mila euro. Con l’adeguamento la violazione rischiava di comportare aumenti tra i 220 e gli 880 euro.
Divieto di sosta e passaggio col rosso
L'aggiornamento avrebbe interessato inoltre le sanzioni comminate per divieto di sosta con le nuove soglie comprese tra i 45 e i 49 euro rispetto agli attuali 42 euro. Sarebbe stato più salato anche il conto per gli automobilisti che transitano con il semaforo rosso: dagli attuali 167 euro il Codice della Strada avrebbe previsto multe fino a 177-195 euro a seconda della percentuale applicata.
Le ragioni del rinvio
Palazzo Chigi ha motivato la scelta del rinvio con la necessità di lasciare più tempo alle amministrazioni locali per adeguarsi al nuovo Codice della Strada. In vigore da dicembre 2024 il provvedimeto prevede, tra l’altro, l’obbligo di invio delle notifiche di multe sulle app Io e Servizio Notifiche Digitali (Send).
Per approfondire: Codice della strada, riforma in vigore da oggi 14 dicembre. Ecco tutte le misure
Semplificazione
Per automobilisti e famiglie con veicoli di proprietà, secondo alcuni, lo slittamento previsto dal decreto Milleproroghe costituisce una sorta di “boccata di ossigeno” sul portafogli. In secondo luogo, il congelamento delle tariffe evita il necessario aggiornamento di software e moduli per i sistemi di calcolo con una conseguente semplificazione delle procedure.
L’impatto sui Comuni
Non tutti però guardano con favore alla norma. Per Comuni e prefetture in particolare il mancato adeguamento degli importi comporterà una revisione dei bilanci che facevano affidamento sugli aumenti. Nel 2026 gli enti locali potranno contare su meno risorse derivanti dalle multe stradali e destinate in particolare alla manutenzione delle tratte di competenza e in generale alla viabilità.
Multe stradali, Roma e Milano in testa
Le sanzioni stradali restano una voce di entrata consistente per i Comuni. Milano si conferma la “capitale” delle multe stradali con un gettito che nel 2025 è stato pari a circa 250 milioni di euro e dieci milioni in più attesi per il prossimo anno. La situazione è analoga nella Capitale dove fioccano le multe per divieto di sosta anche grazie all’ausilio di “Cerbero”, telecamera di pattuglia dotata di intelligenza artificiale e installata su veicoli della Polizia stradale. Secondo una stima del Campidoglio, per il 2026 sono attesi circa 250 milioni di euro. A seguire ci sono Firenze, Palermo, Napoli e Torino con incassi previsti compresi tra 86 e 105 milioni.
Il problema delle multe inevase
Sul conto dei Comuni pesa infine la quota di multe comminate ma non versate. Secondo dati stilati dall’Istituto per la finanza e l’economia locale (Ifel), ammontano a quasi un terzo (28%) le sanzioni destinate a rimanere inevase. Va poi aggiunto l’impatto delle multe annullate perché registrate dagli autovelox non censiti.
Rischio stangata a fine 2026
Il problema dell’adeguamento all’inflazione è destinato a riproporsi a fine 2026 quando gli importi dovranno tenere conto di un indice sui prezzi ben lontano dalla situazione eccezionale verificatasi tra il 2020 e il 2022. Salvo proroghe, il rischio è di una stangata dal 1° gennaio 2027 a carico degli automobilisti.
Per approfondire: Decreto Milleproroghe, ok del Cdm. Dalle multe allo scudo penale dei medici: cosa prevede