Rinnovo contratto Pubblica Amministrazione: aumenti per Scuola, Sanità e Funzioni centrali
EconomiaIntroduzione
Non si ferma la tornata di rinnovi contrattuali nella Pubblica amministrazione. Dopo le intese siglate nei mesi scorsi per il Ccnl del triennio 2022-2024, infatti, sono ripartite le trattative per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto Funzioni Centrali per il triennio 2025-2027.
Dopo il primo negoziato presso l’Aran - l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, cioè l’ente che gestisce per conto dello Stato i rinnovi dei contratti -, la prossima riunione è fissata al 18 dicembre. Si tratta, secondo l’agenzia, di un passaggio di particolare rilievo per il sistema delle relazioni sindacali della Pubblica amministrazione: per la prima volta nella storia contrattuale del pubblico impiego, la trattativa prende avvio quando siamo ancora nel primo anno di riferimento del contratto
Quello che devi sapere
Che cos’è il comparto Funzioni centrali
Il comparto Funzioni centrali è quello che coinvolge i lavoratori dei ministeri, delle agenzie fiscali e di tutti gli enti pubblici tranne quelli economici. Sono circa 200mila i dipendenti coinvolti, e per quanto riguarda quelli ministeriali sembra sia in arrivo un aumento lordo mensile di 158 euro. Una cifra che va a sommarsi ai 165 ottenuti a gennaio con la sottoscrizione del Ccnl 2022-2024. Dunque per le Funzioni centrali l’aumento medio lordo mensile, considerato i due rinnovi contrattuali, sarebbe pari a 353 euro in media.
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Il tavolo per il rinnovo del comparto Funzioni centrali
Il presidente dell'Aran, Antonio Naddeo, ha spiegato che con l’incontro del 3 dicembre si è aperto “un percorso negoziale in una condizione inedita di tempestività. Siamo a dicembre 2025 e possiamo già lavorare al rinnovo del contratto 2025-2027. Questo ci consentirà, qualora si registri una convergenza con le organizzazioni sindacali, di arrivare alla firma nel più breve tempo possibile, auspicabilmente entro i primi mesi del nuovo anno". Naddeo ha aggiunto che “in ogni contratto, mi piace ricordare, l'innovazione organizzativa e tecnologica deve procedere di pari passo con un quadro contrattuale chiaro, moderno e condiviso. L’obiettivo è mettere le amministrazioni nelle condizioni di lavorare meglio e le persone nelle condizioni di esprimere appieno le proprie competenze, garantendo qualità dei servizi e diritti dei lavoratori".
Le priorità stabilite da Aran
Il presidente Naddeo ha poi sottolineato quali sono le priorità che l'Agenzia intende perseguire nel nuovo rinnovo contrattuale. Per la parte economica, si punta a una definizione rapida qualora maturi un consenso condiviso tra le parti. Sulla manutenzione degli istituti, invece, si parla di un intervento mirato sulle norme già introdotte nel Ccnl 2019-2021 e ulteriormente sviluppate nel 2022-2024. Tra i vari punti, poi, attenzione al lavoro agile con un aggiornamento e perfezionamento della disciplina. Mentre per l’ntelligenza artificiale si punta a introdurre nel contratto riferimenti espliciti al tema dell'IA, con particolare attenzione al ruolo delle relazioni sindacali nell'utilizzo delle nuove tecnologie.
I rinnovi dei contratti negli altri settori
Non c’è però solamente il comparto Funzioni Centrali al centro dell’attenzione: nelle prossime settimane infatti l’Agenzia convocherà anche i sindacati della Sanità, degli Enti Locali, dell’Istruzione e della Ricerca. “Nel passato i rinnovi dei contratti della pubblica amministrazione venivano chiusi con anni di ritardo. Con le leggi di bilancio 2023-2024 abbiamo stanziato 20 miliardi di euro per i rinnovi contrattuali”, ha detto nei giorni scorsi il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo. Il ministro ha ricordato che alcune “settimane fa abbiamo chiuso la tornata 22-24 per tutti i comparti della Pa". E poi ha aggiunto che “il mio obiettivo è chiudere l'intera tornata 25-27 entro il 2026. Serve continuità nei rinnovi contrattuali e non lasciare più accumulare ritardi". Quanto agli stipendi della Pa "vanno letti in modo corretto: per i giovani sono competitivi rispetto a molte realtà del privato". La sfida, ha concluso il ministro, è accompagnare il percorso professionale dei dipendenti: "Dobbiamo migliorare la crescita salariale lungo la carriera”.
Gli aumenti previsti dai rinnovi dei contratti
Quali sono, dunque, le cifre sul tavolo? Secondo quanto ricostruito dal Messaggero, per i docenti del settore Scuola i rinnovi ravvicinati dei due contratti dovrebbero valere un aumento lordo mensile dello stipendio pari a 293 euro. Infatti con il nuovo contratto nazionale sono in arrivo per gli insegnati altri 143 euro di incremento, dopo i 150 euro di aumento autorizzati dall'accordo raggiunto nelle settimane passate. Nel settore della ricerca invece l'aumento medio lordo mensile determinato dai rinnovi dei due contratti sarà pari in media a 470 euro. Mentre nel comparto dell’Università le Elevate professionalità arriveranno ad avere aumenti nell’ordine dei 420 euro.
Le risorse per gli stipendi presso gli Enti territoriali
Per quanto riguarda invece i dipendenti di Comuni e Regioni, il ministro Zangrillo ha fatto sapere nei giorni scorsi che “abbiamo chiesto e ottenuto un fondo per aumentare le retribuzioni degli enti territoriali: 50 milioni nel 2027 e 100 nel 2028". L’esponente del governo guidato da Giorgia Meloni ha spiegato che ”è la prima volta nella storia repubblicana che risorse statali vengono destinate agli stipendi degli enti locali. È un primo passo, un segnale di attenzione che spero possa essere confermato e ampliato nelle prossime leggi di bilancio”.
Gli aumenti per le Funzioni locali e la Sanità
Tornando alle trattative, il quotidiano romano sottolinea che per le Funzioni locali la quota di aumenti dovrebbe essere intorno ai 290 euro. Infatti i dipendenti di Comuni e Regioni hanno guadagnato in media 140 euro lordi in più in busta paga con il contratto collettivo di lavoro del 22-24, mentre con quello nuovo ne dovrebbero ottenere altri 150. In ogni caso, gli aumenti più corposi dovrebbero riguarda il comparto Sanità: per i 581 mila professionisti infermieri, ostetriche e personale amministrativo sono infatti in arrivo altri 184 euro lordi entro il 2027. Sommati a quanto ottenuto nel contratto sottoscritto in via definitiva a ottobre, in sei anni gli infermieri dovrebbero vedere aumenti della propria retribuzione pari a 356 euro in media.
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