Selecting Italy: attrarre investimenti esteri puntando su Regioni e alleanza con imprese

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Conferenza delle Regioni

L’iniziativa, promossa dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, è dedicata all’attrazione degli investimenti esteri nel nostro Paese e rappresenta un punto d’incontro tra istituzioni, investitori e imprese. Nel 2025 l’Italia si conferma destinazione strategica per il capitale internazionale: si stima un +48% degli investimenti rispetto al 2024. Fedriga: “Risultati frutto di una strategia chiara, in cui il Sistema Regioni gioca un ruolo decisivo”

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Attrarre più investimenti esteri in Italia e rafforzare la competitività del nostro Paese, puntando su un’alleanza sempre più solida tra Regioni, istituzioni e imprese. Soprattutto di questo si è parlato durante la terza edizione di Selecting Italy, andata in scena il 4 e il 5 novembre a Trieste. L’iniziativa, promossa dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, rappresenta un punto d’incontro tra istituzioni, investitori internazionali e imprese: l’obiettivo è promuovere la crescita economica, l’innovazione e la cooperazione interregionale e consolidare il ruolo dell'Italia come destinazione strategica. Selecting Italy, anche nel 2025, si è confermato come uno dei principali appuntamenti nazionali dedicati all’attrazione degli investimenti esteri nel nostro Paese: secondo quanto è emerso, continua la crescita dell’Italia come destinazione strategica per il capitale internazionale, con un incremento stimato del 48% degli investimenti rispetto al 2024 e oltre 35 miliardi di dollari complessivi in arrivo.

“L’Italia deve essere protagonista”

I numeri mostrano che nel 2024 gli investimenti diretti esteri (Ide) sono scesi dell’11% a livello globale, con un calo particolarmente forte in Europa. Per l’Italia, però, i segnali per il 2025 sono promettenti: le stime prevedono un +48% di investimenti rispetto all’anno precedente. Per attrarre più investitori serve ascoltare le loro richieste: stabilità politica e regolatoria, procedure chiare e la possibilità di entrare in filiere tecnologiche, energetiche e industriali strategiche. Il tema, come sottolineato durante la due giorni di Selecting Italy 2025, è anche geopolitico: dazi, sicurezza degli approvvigionamenti e rilocalizzazione delle catene del valore stanno ridisegnando le mappe dell’industria.“La competizione tra territori del mondo è sempre più intensa e selettiva. In questo scenario globale, l’Italia non può permettersi di restare a guardare. Deve essere protagonista”, ha detto Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome e della Regione Friuli Venezia Giulia, nel suo intervento di apertura dell’evento di Trieste. “È fondamentale mettere insieme i territori con chi ha voglia di investire in Italia e far conoscere le potenzialità che ci sono nel nostro Paese”, ha aggiunto.

Le stime degli Ide per l’Italia

Fedriga ha sottolineato che per l’Italia “il 2025 può essere l’anno del riscatto”. Il nostro Paese, secondo i dati della bilancia di pagamento, nel 2024 ha risentito del rallentamento globale degli Ide in entrata. Ma le stime preliminari indicano un recupero nel 2025, con un rimbalzo che potrebbe superare i 35 miliardi di dollari, pari a quasi un +48% sull’anno precedente e in linea con i livelli pre-Covid. Inoltre, analizzando i dati Unctad dal 2020 al 2024, l’Italia dimostra una resilienza migliore rispetto ad altri grandi Paesi europei - come Germania, Spagna e Francia - che nell’ultimo biennio hanno perso più rapidamente attrattività.“Non è un caso – ha spiegato il governatore Fedriga –. Questi risultati sono frutto di una strategia chiara, condivisa, in cui il Sistema Regioni, in sinergia con le istituzioni centrali, gioca un ruolo decisivo come attore strategico per lo sviluppo economico. Un sistema che funziona, perché sa unire la forza della prossimità territoriale con una visione aperta e internazionale. E questa sinergia tra livello centrale e regionale è una realtà che si traduce in azioni concrete”.

Dove si concentrano gli investimenti stranieri

Guardando al trend dei flussi di investimento, emergono due elementi chiave: il primo è che l’Italia è appetibile come piattaforma industriale europea, il secondo è che la partita si gioca sempre più sui territori e non solo a livello centrale. Durante Selecting Italy 2025 sono stati anche individuati tre ambiti di punta per gli investimenti: deep tech e manifattura avanzata; transizione energetica e tecnologie pulite; life sciences. In queste filiere, già oggi, si concentra la parte più qualificata degli investimenti esteri: ricerca e sviluppo, progettazione, componentistica tecnologica, infrastrutture energetiche e intelligenti. Si tratta di asset su cui gli investimenti esteri già presenti vanno trattenuti e rilanciati: la sfida, come ribadito a Trieste, non è solo attrarre nuovi flussi, ma dare continuità ed espansione alle specializzazioni già avviate.

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Il ruolo delle Regioni

L’allineamento tra domanda degli investitori e offerta industriale dei territori è uno dei messaggi più forti che le Regioni hanno portato a Trieste, di fronte a Ceo e investitori di diversi Paesi tra cui Usa, Canada e Giappone. All’evento hanno partecipato anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, quello della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, il viceministro all’Ambiente e Sicurezza energetica Vannia Gava e il viceministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini.“Le Regioni sono il livello che rende possibile la messa a terra dell’investimento – ha sottolineato Fedriga –. Mettono a disposizione aree produttive pronte, sostengono la formazione della forza lavoro, accompagnano la semplificazione amministrativa, costruiscono filiere territoriali integrate. È l’approccio place-based, cioè basato sulle specificità dei territori: non solo promozione, ma capacità di assorbire capitali e accompagnarli fino alla produzione, alla ricerca e all’innovazione”.

La collaborazione con Confindustria

A Trieste, durante i giorni di Selecting Italy 2025, Conferenza delle Regioni e Confindustria hanno firmato le “Linee operative di collaborazione per l'attrazione degli investimenti esteri”.“Vogliamo intensificare il raccordo tra Regioni e sistema industriale affinché l’Italia sia ancora più attrattiva e competitiva agli occhi degli investitori esteri”, ha detto Fedriga siglando il documento. A rappresentare l’associazione degli industriali c’erano Barbara Cimmino, vicepresidente per l'Export e l'Attrazione degli investimenti e presidente dell'Advisory Board Investitori Esteri di Confindustria (Abie), e Annalisa Sassi, presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali (Crr).L’obiettivo è valorizzare il ruolo dei territori nell'attrazione e nella “retention” degli investimenti esteri, rafforzando la collaborazione tra la Conferenza, l'Advisory Board Investitori Esteri e l'Osservatorio Imprese Estere (Oie), anche per favorire la semplificazione amministrativa attraverso la digitalizzazione dei processi. La firma, ha spiegato la Conferenza delle Regioni, consolida una "collaborazione istituzionale strutturata e duratura, volta a promuovere crescita economica, competitività delle imprese e il rilancio degli investimenti in Italia e a valorizzare il contributo della politica di coesione allo sviluppo del Paese". “Oggi avviamo una nuova fase. Un percorso condiviso che punta ad attrarre e consolidare gli investimenti esteri in Italia, che oggi rappresentano oltre il 35% delle esportazioni di beni e più di 1,7 milioni di addetti”, ha sottolineato Cimmino. “La collaborazione tra Confindustria e la Conferenza delle Regioni rappresenta un’occasione per trasformare le esigenze dei territori in strategie concrete di competitività e crescita.Ci sono numerose sfide da affrontare insieme”, ha concluso Sassi.

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