Imu 2026, possibili aliquote agevolate per case al mare e immobili inagibili: le novità

Economia
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Introduzione

Come riferisce Il Messaggero, il ministero dell’Economia ha rivisto i casi nei quali i Comuni possono prevedere sgravi sulle aliquote dell’Imposta municipale unica (Imu). Stando all’allegato contenuto nel decreto siglato dal viceministro al Mef, Maurizio Leo, e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, dal prossimo anno i sindaci avranno la facoltà di introdurre una tassazione più leggera per esempio per i proprietari che trascorrono mesi nelle case al mare o in montagna senza affittarle a soggetti terzi.

Quello che devi sapere

Cos’è l’Imu

Istituito dal governo Monti nella manovra Salva-Italia del 2011, il tributo si paga a livello comunale sul possesso dei beni immobiliari. È operativa a decorrere dal gennaio 2012, e fino al 2013 è stata applicata anche sull’abitazione principale. Dal 2011 a oggi la normativa Imu è stata sottoposta a diverse modifiche, l'ultima delle quali sopraggiunta con la Legge di Bilancio 2020 che ha cancellato la Tasi, accorpandola di fatto all'Imu.

 

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Quando e come si deve l'Imu

L'Imu è dovuta con un unico pagamento oppure in due rate, la prima di acconto e la seconda a saldo. Per l'Imu 2025, il pagamento del saldo scade martedì 16 dicembre 2025, a sei mesi di distanza dall’acconto (il 16 giugno). 

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Tetto all’aliquota massima

Nel documento, il dicastero di via XX Settembre fissa per i Comuni nuovi standard da seguire, a partire dal divieto di superare l’aliquota massima con l'obiettivo di uniformare la tassazione a livello nazionale. 

Aliquota comunale o statale?

La nuova casistica arriva a un anno dall’entrata in vigore dell’obbligo per le amministrazioni di inviare al Mef, entro il 14 ottobre, un prospetto delle aliquote Imu per l’anno successivo. I Comuni che non caricano il documento dovranno applicare le aliquote dell'anno precedente o in alternativa il prelievo base.

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Case a disposizione

Stando all’indicazione del Mef, i primi cittadini potrebbero prevedere sgravi fiscali per gli immobili classificati come “a disposizione” secondo quanto già previsto dal decreto del 2024. Si tratta in sostanza di abitazioni non locate e non concesse in comodato. Ai Comuni verrebbe inoltre lasciata discrezionalità nel definire quanti mesi all’anno l’immobile deve trovarsi in questa condizione per poter spuntare l’aliquota agevolata. 

Altri criteri per l'agevolazione

Ma non ci sono solo i mesi di permanenza nella seconda o terza casa di vacanza. Ai sindaci verrebbe concessa l’opzione di modulare l’imposta anche in base ad altri parametri come le utenze di gas, luce e acqua oppure la presenza nell’immobile dell’arredamento. Si tratta di criteri che mirano di accertare se un appartamento, un ufficio o un fabbricato viene effettivamente utilizzato. Dagli sgravi sono invece esclusi gli immobili di vacanza utilizzati a scopo commerciale, affittati o destinati alla locazione breve.

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Comodato

La legge ammette già una riduzione del 50% della base imponibile per le abitazioni (escluse categorie A/1, A/8, A/9) concesse in comodato gratuito a parenti in linea retta di 1° grado (figli e genitori), a condizione che il contratto sia registrato e che il comodante sia possessore di un solo immobile abitativo in Italia (oltre eventualmente la propria abitazione principale) e risieda anagraficamente nonché dimori abitualmente nello stesso Comune in cui è situato l'immobile concesso in comodato.

Imu agevolata

Altre agevolazioni sull’Imu riguardano gli immobili di interesse storico/artistico, le abitazioni locate a canone concordato così come l'immobile posseduto dai pensionati residenti in uno Stato di assicurazione diverso dall'Italia, con pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l'Italia.

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Immobili inagibili

Una seconda novità contenuta nell’allegato al decreto firmato dal viceministro Mef, riguarda la tassazione sugli immobili inagibili. Dopo le modifiche introdotte nel 2024, i Comuni hanno la facoltà di scontare oppure di azzerare del tutto l’aliquota per le unità inutilizzabili a causa di calamità naturali, a prescindere dalle esenzioni previste a livello nazionale. Dal prossimo anno, i sindaci potrebbero includere nell’agevolazione anche le case danneggiate da “cause diverse” rispetto agli eventi naturali.

Consultazione mappe catastali

Anche nell'ottica di comprendere meglio se un immobile rientra nelle agevolazioni Imu, nei giorni scorsi l’Agenzia delle Entrate ha rilasciato un nuovo servizio gratuito che consente di consultare le mappe catastali. L’utente potrà scegliere se visualizzare i file vettoriali o i file immagine dei fogli di mappa catastali aggiornati. Il servizio copre tutto il territorio nazionale ad eccezione delle province autonome di Trento e Bolzano dove il catasto è gestito direttamente dall’ente.

 

Per approfondire: Imu, nel 2024 gettito da 17 miliardi di euro: al top da 5 anni. I dati città per città

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