Giornata mondiale degli stagisti, i dati sui tirocinanti in Italia

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Gli stage sono considerati come un’importante modalità di ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Anche se molto spesso sottopagati. Un intervistato su dieci ha dichiarato di non aver potuto parteciparvi in quanto non in possesso di risorse finanziarie sufficienti: i dati di Unioncamere

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Il 10 Novembre è la giornata dedicata agli stagisti e alle stagiste: istituita in Europa nel 2014 e riconosciuta a livello globale dall'anno successivo, è un'occasione per promuovere la consapevolezza sull'importanza dei tirocini come esperienza formativa, valorizzare i giovani talenti e tutelare i diritti dei futuri lavoratori.  Secondo la definizione comunitaria lo "stage" è un periodo formativo che mira a far acquisire una “esperienza pratica e professionale finalizzata a facilitare la transizione verso l’occupazione. Ma quanti sono gli stagisti in Italia e nel mondo? Avere dei dati certi è difficile. La grande varietà di modelli di tirocinio e di stage presenti nei diversi Paesi infatti non consente di svolgere indagini comparative accurate. Eurobarometro effettua però sondaggi periodici sui giovani che fanno uso di questo strumento di ingresso al lavoro. L’ultimo del giugno 2023, presenta un quadro generale tendente al maggiore utilizzo degli stage, considerati come un’importante modalità di ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Anche se molto spesso sottopagati. 

I tirocini in Italia e in Europa: il 78% degli intervistati ha fatto uno stage

Dall’indagine pubblicata da Unioncamere emerge che il 78% degli oltre 26mila giovani intervistati ha effettuato almeno un tirocinio e per un quinto del totale questo ha rappresentato la prima esperienza di lavoro. Ben il 68% ha potuto trovare lavoro proprio a seguito di un tirocinio. Circa l’esito di questa esperienza è significativo il fatto che il 39% ha sottoscritto il contratto con lo stesso datore di lavoro. Il resto è suddiviso tra il 26% di chi ha trovato un lavoro con un altro datore di lavoro ed infine il 4% di giovani diventati lavoratori autonomi. La maggior parte dei tirocinanti è stata retribuita e ha avuto accesso alla protezione sociale. Una netta maggioranza dei giovani europei (76%) che partecipano all'indagine nel complesso hanno concordato sul fatto di aver imparato cose utili professionalmente durante il periodo di tirocinio. Il 58% degli intervistati ha anche affermato che il soggetto presso cui si è svolto il tirocinio, o un’altra organizzazione coinvolta, ha fornito supporto durante la ricerca di un lavoro.

Solo il 55% ha ricevuto una compensazione finanziaria

L'apprendimento e il sostegno ricevuti - dicono ancora i dati di Unioncamere -  si riflettono nel fatto che la stragrande maggioranza dei giovani europei era occupata (68%) o ha continuato gli studi (18%) sei mesi dopo l’ultimo tirocinio, mentre solo il 6% era disoccupato. Più di un intervistato su cinque (21%) ha effettuato almeno un tirocinio in un altro Paese dell'UE, un valore considerevole se lo confrontiamo con quello del 2013 pari al 9%. Poco più della metà dei tirocinanti (55%) ha ricevuto una compensazione finanziaria, un valore in aumento rispetto al 40% del 2013. In oltre due terzi di questi casi è il datore di lavoro ad aver pagato lo stipendio o un altro compenso finanziario. Il 61% degli intervistati ha dichiarato di avere avuto, durante il tirocinio, accesso completo (33%) o parziale (28%) alla protezione sociale.

Uno su 10 ha rinunciato allo stage per mancanza di possibilità economiche

La survey ha previsto anche un approfondimento riferito a un gruppo rappresentativo di giovani che non hanno effettuato alcun tirocinio. Il 36% di questi ha dichiarato di non essere interessato a tale strumento, mentre il 18% voleva accedervi ma non l’ha trovato. Non solo: uno su dieci ha dichiarato di non aver potuto parteciparvi in quanto non in possesso di risorse finanziarie sufficienti. Quasi la metà degli intervistati (il 48%) afferma che i giovani provenienti da un contesto svantaggiato o migrante hanno avuto accesso alle stesse opportunità di tirocinio di altri, mentre il 46% dichiara che i giovani con disabilità non hanno accesso alle stesse opportunità.

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