Paesi più innovativi del mondo, Svizzera in testa e Italia nella top 30. La classifica
EconomiaIntroduzione
Secondo la più recente edizione del Global Innovation Index 2025, elaborato dalla World Intellectual Property Organization, agenzia dell’Onu con sede a Ginevra, la Svizzera è il Paese più innovativo al mondo, seguito dalla Svezia e con diversi Paesi europei presenti nella top ten. E l’Italia? Ecco cosa sapere.
Quello che devi sapere
La top ten
La Svizzera mantiene il primato mondiale in materia di innovazione, superando quasi 140 economie analizzate a livello globale. Alle sue spalle si collocano, come già accaduto l’anno precedente, Svezia e Stati Uniti, rispettivamente al secondo e al terzo posto. Nella top ten figurano inoltre Corea del Sud, Singapore, Regno Unito, Finlandia, Paesi Bassi, Danimarca e, novità di quest’anno, la Cina, che avanza di una posizione entrando per la prima volta tra i primi dieci.
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Perché la Svizzera è prima?
Le ragioni del primato della Svizzera sono evidenti già nell’equilibrio tra input e output innovativi (1° e 2° posto). Eccelle in istituzioni (3ª), capitale umano e ricerca (1ª) e infrastrutture (5ª), grazie all’alta qualità dell’istruzione, alla solidità del contesto normativo e all’efficienza dei servizi digitali. La sofisticazione del mercato (3ª) e del business (5ª) riflette un ecosistema dinamico di imprese e ricerca. Inoltre, la Svizzera primeggia per output tecnologici e creativi (entrambi 1ª), trainati da brevetti, esportazioni high-tech e forte produzione culturale.
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I dati delle economie europee
Subito fuori dalle prime dieci si trovano Germania (undicesima) e Francia (tredicesima). Nel complesso, l’Europa conferma una presenza significativa: 15 economie del continente rientrano infatti tra le prime 25 al mondo. Da segnalare, inoltre, che 13 delle 39 economie europee valutate hanno migliorato la propria posizione rispetto all’anno passato - erano solo nove nel precedente report - tra cui spiccano Irlanda, Belgio e Norvegia.
E l’Italia?
L’Italia si classifica al 28°posto con un output rank di 19 e un input rank di 37. I risultati migliori emergono nelle infrastrutture digitali (27°) e nella sofisticazione del mercato (52°), sostenute da un buon accesso ICT e da un sistema finanziario moderatamente dinamico. In capitale umano e ricerca (32°) il livello educativo resta solido, ma la spesa in R&S rimane limitata. La sofisticazione del business (31°) si dimostra in crescita, mentre gli output tecnologici e creativi (17° e 20°) indicano una crescente capacità di innovazione, seppur ancora inferiore ai principali Paesi europei: il punteggio più alto riguarda le infrastrutture digitali (27°), grazie all’accesso ICT e alla qualità dei servizi online. In capitale umano e ricerca l’Italia è 32ª, sostenuta da un buon livello di istruzione ma frenata dalla spesa in R&S. Sul fronte della sofisticazione del mercato (11°) spiccano investimenti e credito alle startup, mentre resta da potenziare la sofisticazione del business (31°) e la produzione creativa e tecnologica (17°).
Il caso della Tunisia
Emblematico il caso di Paesi come la Tunisia, salita di 5 posizioni nella classifica internazionale del Global Innovation Index 2025, passando dall’ottantunesimo posto del 2024 al settantaseiesimo di quest'anno, su un totale di 139 Paesi, con un punteggio di 27,0. La Tunisia è dunque entrata a far parte degli 80 ecosistemi più innovativi al mondo insieme al Malawi, nel gruppo dei "Paesi overperforming", vale a dire quelli i cui risultati superano il livello atteso di sviluppo economico. Il miglioramento delle prestazioni della Tunisia nel 2025 "segnala un rinnovato slancio e un potenziale per futuri guadagni", sottolinea il rapporto, che aggiunge poi come la Tunisia "continua a sfruttare la sua solida base di capitale umano e gli ecosistemi di innovazione emergenti, in particolare nell'istruzione superiore e nella scienza. Detiene i primi posti per i suoi laureati in scienze e ingegneria (II posto a livello mondiale) e per i suoi articoli scientifici e tecnici (diciassettesimo)". Sempre secondo il rapporto, "la Tunisia appare come un'economia efficiente, che converte input di innovazione limitati in output sproporzionatamente elevati".
Cos’è il Global Innovation Index
Il Global Innovation Index 2025 misura le performance di innovazione di 139 Paesi e rivela i 100 hub di innovazione più attivi al mondo, sulla base di circa 80 indicatori, tra cui il contesto politico, il sistema educativo, le infrastrutture, la creazione di conoscenza. Fornisce un monitoraggio delle tendenze globali dell'innovazione attraverso modelli di investimento, progressi tecnologici, tassi di adozione e impatti socioeconomici. È anche una risorsa utile per governi, aziende, ricercatori. Nella sua nuova versione del 2025, l'Indice rivela che "i sistemi di innovazione sono a un bivio, poiché le tecnologie all'avanguardia nell'intelligenza artificiale e nell'informatica quantistica stanno avanzando rapidamente, mentre la crescita degli investimenti sta rallentando".
Le differenze tra Europa e Stati Uniti
Tra gli indicatori esaminati figurano anche poli di innovazione particolarmente vivaci, trainati in Europa soprattutto dalla Germania, che ne conta sette, e dal Regno Unito, con quattro. Nonostante ciò, il vecchio continente rimane in ritardo rispetto agli Stati Uniti, dove la potenza del venture capital continua a essere nettamente superiore. Un aspetto rilevante riguarda il rallentamento della crescita della spesa in ricerca e sviluppo: il tasso è infatti sceso dal 4,4% registrato l’anno precedente al 2,9%, toccando il livello più basso dai tempi della crisi finanziaria del 2010.
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