Pensioni novembre 2025, quando arrivano i pagamenti e chi rischia trattenute sull’assegno

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Le pensioni che verranno corrisposte dal 3 novembre 2025, a causa della festività di Ognissanti, coincideranno con la fine di una serie di imposizioni fiscali previste per l'anno in corso che mensilmente vanno a decurtare l’importo totale. Ecco quali

Quello che devi sapere

Il calendario dei pagamenti

A differenza del consueto accredito, fissato per il primo giorno del mese, il calendario sul pagamento delle pensioni di novembre scatterà da lunedì 3 sia per chi riceve l’accredito bancario sia per chi seleziona il ritiro dell’assegno presso l’ufficio postale. Un’eccezione è rappresentata dai correntisti di BancoPosta che potrebbero vedere un anticipo a sabato 1° novembre, festa di Ognissanti.

 

Per approfondire: La rubrica di Carlo Cottarelli: “Perché lo spread è più basso anche se il debito è superiore al 2011”

Addizionali regionali e comunali

Dall’importo della pensione andranno sottratte le prestazioni fiscalmente imponibili, dall’Irpef mensile alle addizionali regionali e comunali relative al 2024. Novembre è anche l’ultimo mese in cui è previsto il recupero delle imposte sul reddito da versare agli enti locali che sono spalmate nell’arco di 11 rate – da gennaio a novembre - nell’anno successivo a quello di riferimento.

pubblicità

Ricalcolo a consuntivo ritenute erariali

In secondo luogo, si avvia alla conclusione per il 2025 il ricalcolo a consuntivo delle ritenute erariali applicate nel corso dello scorso anno. Il conteggio scatta per i percettori di pensione che durante il 2024 hanno avuto ritenute inferiori a quanto dovuto su base annua. In questo caso, l’Inps ha recuperato le differenze sui ratei di gennaio e febbraio 2025 ma nel caso in cui il recupero non sia stato sufficiente, le trattenute proseguono anche nei mesi successivi fino all’estinzione del debito.

Rateazione pensioni sotto i 18mila euro

Per i pensionati che percepiscono un importo annuo inferiore a 18mila euro e sui quali il ricalcolo delle ritenute erariali ha prodotto un debito superiore a 100 euro, la rateazione viene spalmata fino alla mensilità di novembre. 

pubblicità

Recupero indennità

Il mese prossimo giunge a conclusione anche il recupero delle indennità di 200 e 150 euro, bonus "una tantum" erogato tra il 2022 e il 2023 a una platea di contribuenti – pensionati inclusi – con redditi non superiori a 35mila euro. Per le indennità non dovute riscontrate sui redditi a consuntivo inviate all’Agenzia delle Entrate, un primo recupero di 50 euro è partito – a seconda del bonus totale - dall’assegno di luglio o di agosto. Di conseguenza, per tutti i soggetti interessati la procedura terminerà nel mese di novembre.

Il recupero sul bonus

Tali incentivi, concessi dal governo Draghi per fronteggiare l'incremento del costo della vita, erano stati elargiti automaticamente in base a dati fiscali provvisori relativi al 2021. Successivi controlli hanno fatto emergere come alcuni beneficiari possedessero redditi superiori alle soglie stabilite e, di conseguenza, non dovessero ricevere quelle somme. Per questa ragione l'Inps riacquisterà questi importi detraendo 50 euro al mese dal netto della pensione, fino al raggiungimento dell'ammontare complessivo dovuto.

pubblicità

Come ricevere le notifiche sulle trattenute

Le comunicazioni riguardanti la cifra da rimborsare sono state spedite tramite la Piattaforma SEND, il sistema ufficiale per le interazioni digitali della pubblica amministrazione. I pensionati coinvolti hanno ricevuto tutte le informazioni sulle procedure di restituzione e possono verificare la propria posizione sui canali dell’Inps. Il recupero delle somme avviene principalmente tramite due modalità:

  • Ritenute mensili di 50 euro direttamente sull'assegno pensionistico fino al completo recupero;
  • Avvisi di pagamento tramite PagoPA nei casi in cui la detrazione diretta sulla pensione non sia fattibile

Conguaglio a debito del 730

Per i pensionati che hanno optato l’Inps come sostituto d’imposta e i cui flussi siano arrivati all’Agenzia delle Entrate entro il 30 giugno, ad agosto sono avvenute le operazioni di abbinamento delle risultanze contabili sui modelli 730. Dalla Dichiarazione dei redditi potrebbero risultare importi a debito da saldare con rate pagabili, anche in questo caso, entro novembre.

pubblicità

Conguagli per invii trasmessi dopo il 30 giugno

Nel caso in cui la trasmissione alle Entrate sia avvenuta dopo il 30 giugno con conseguente allungamento dei tempi di abbinamento delle risultanze, l’Istituto nazionale di previdenza ricorda che non sarà possibile garantire il numero di rate scelto dal dichiarante. In ogni caso, come prevede la legge, il versamento dei debiti d’imposta deve arrivare a compimento entro l’undicesimo mese dell’anno.

Il cedolino

Il cedolino della pensione di novembre sarà disponibile sul portale Inps nell’area riservata. All’interno dell’area MyInps, sarà possibile scaricarlo in formato Pdf. E va ricordato che il cedolino della pensione di novembre 2025 conterrà in chiaro non solo l’importo mensile, ma anche i rimborsi fiscali, le trattenute, i conguagli e i possibili arretrati riconosciuti nell’ultima fase dell’anno. 

 

Per approfondire: Pensioni, ipotesi stop all’aumento dell’età ma non per tutti: chi potrebbe interessare

pubblicità