Il Consiglio di Amministrazione ha convocato l'Assemblea ordinaria degli azionisti per il 28 ottobre per deliberare in merito al Bilancio al 30 giugno 2025 e per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione per gli esercizi 2026-2028. CdA che sarà espressione della nuova proprietà e che darà corso alla fase più impegnativa, quella dell'integrazione fra i due Istituti
Nell'ultimo giorno utile per aderire all'Opas, Mps è salita all'86,33% del capitale di Mediobanca con un balzo dal 70,48% raggiunto venerdì scorso. Il dato finale dell’offerta di acquisto e scambio sulla banca d’affari fondata da Enrico Cuccia conferma il largo supporto all’operazione anche dei fondi istituzionali. Il Consiglio di Amministrazione ha convocato l'Assemblea ordinaria degli azionisti per il 28 ottobre per deliberare in merito al Bilancio al 30 giugno 2025 e per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione per gli esercizi 2026-2028. Consiglio che sarà espressione della nuova proprietà e che darà corso alla fase più impegnativa, quella dell'integrazione fra i due Istituti.
La nota
Non si sono verificati i presupposti per il delisting 'obbligatorio', che richiede la soglia del 90%, e pertanto le azioni di Mediobanca rimangono negoziate in Borsa. Lo si legge nella nota del Monte dei Paschi che segnala come nel periodo di riapertura concluso oggi sia stato portato in adesione il 24% del capitale sociale e al 23,6% delle azioni oggetto dell'Opas. I risultati definitivi saranno diffusi il 26 settembre mentre il pagamento del corrispettivo, pari a 2,533 azioni Mps di nuova emissione a 0,90 euro in contanti, sarà effettuato il 29 settembre 2025, a fronte del trasferimento del diritto di proprietà delle azioni Mediobanca.
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Le adesioni
A dare un impulso alle adesioni è stata la resa ufficiale dei vertici di Piazzetta Cuccia. Già da qualche giorno si erano registrate vendite di azioni da parte del management di Mediobanca, formalizzate dalle comunicazioni di internal dealing, incluso il CEO Alberto Nagel, che ha accettato l'offerta, cedendo 364.000 azioni. Il direttore generale Francesco Saverio Vinci ha ceduto 263.000 azioni, mentre il presidente Renato Pagliaro ha venduto 1 milione delle sue azioni. Le operazioni sono avvenute durante la seduta del 19 settembre. Separatamente, il presidente Pagliaro ha venduto sul mercato altre 100 mila azioni, per un incasso di circa 2,1 milioni di euro.