Il ministro dell'Economia è intervenuto al festival di Open a Milano. Prima, questa mattina, la partecipazione anche all'Ecofin informale di Copenaghen: "L'opportunità di uscire dalla procedura per deficit eccessivo è reale ed è interesse del Paese coglierla", ha detto. Poi un commento anche in merito al confronto di ieri all'Eurogruppo con Lagarde: "Rispetto la sua missione ma mi sembra giusto evidenziare che un taglio dei tassi sarebbe benvenuto"
"Tesoretto da spendere non c'è, possiamo fare le cose che se lo spread fosse rimasto a 250 non avremmo potuto fare". Con queste parole il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti è intervenuto questa mattina al festival di Open a Milano. "Il timone lo so manovrare e quindi la rotta ce l'ho precisa", ha aggiunto il ministro che nelle ore precedenti ha partecipato anche all'Ecofin informale a Copenaghen, il tradizionale appuntamento di settembre in vista della stagione delle manovre finanziarie nazionali.
Bilancio pubblico e rottamazione
Il bilancio è stato altro tema al centro dell'intervento al festival di Open: "Io faccio il ministro dell'Economia e delle Finanze, ho una coalizione di volenterosi partiti che propongono un sacco di cose, ovviamente insieme al presidente Meloni e ai capi di tutti i partiti troveremo il dosaggio giusto perché tutti siano accontentati, ma non sia certamente scassato il bilancio pubblico, perché questo non lo permetterò", ha affermato Giorgetti. Poi un commento sulla rottamazione che, ha detto il ministro, "è sicuramente una richiesta che Salvini ha posto in termini significativi e pressanti, ma il termine non mi piace, mi piacerebbe parlare di pace fiscale con chi vuole farla, chi non vuole deve aspettarsi un po' di guerra". Rispondendo a chi gli chiedeva come evitare che i contribuenti smettano di pagare dopo una o due rate, Giorgetti ha spiegato che si sta studiano "un metodo affinché il carico sia sostenibile e quindi le rate non diventino impossibili da mantenere" dopo le prime. "Dobbiamo dare la possibilità di sopravvivenza a chi ha questo problema, ma mettere anche una cesura netta verso chi non vuole la pace", ha aggiunto.
Giorgetti all'Ecofin: "Possibile deficit Italia sotto 3% già quest'anno"
A Copenaghen il ministro Giorgetti ha parlato della possibilità che il deficit in Italia arrivi sotto al 3% già quest'anno. "Non c'è nessuna fantasia: l'opportunità di uscire dalla procedura per deficit eccessivo è reale ed è interesse del Paese coglierla", ha detto rispondendo a chi chiedeva se già nel 2025 l'Italia possa chiudere con un deficit sotto il 3% del Pil. Le domande sulle previsioni sul rapporto del deficit sul Pil italiano partono dalle stime di Fitch secondo cui il Paese chiuderà il 2025 con un disavanzo del 3,1% e non al 3,3% come da stima pubblica. Già sotto il 3% quest'anno è possibile? "È possibile - ha risposto il ministro - siamo a settembre: per arrivare a dicembre manca ancora qualcosa. Credo che tutte le turbolenze a livello globale non ci hanno aiutato per quanto riguarda le esportazioni e quindi per quanto riguarda la crescita. Però mancano tre mesi. Vediamo anche i dati Istat che arriveranno, com'e andato il terzo trimestre. Però l'opportunità di uscire dalla procedura è un'opportunità storica e io penso che debba essere colta".
Su Mps: "Operazione positiva"
Giorgetti ha poi risposto anche alle critiche che gli sono state rivolte in merito all'operazione Mps-Mediobanca con i possibili riflessi su Generali. "Non è che devo rispondere io, ha risposto il mercato: l'adesione è stata al di là di ogni aspettativa. Non avevamo il controllo prima, tanto meno ce l'abbiamo adesso". Alla domanda se vi siano stati contatti con Siena, ha aggiunto: "Sì, abbiamo votato a favore in assemblea e vuol dire che pensavamo fosse una cosa positiva, come ha testimoniato il mercato".
Giorgetti: "Progressi su asset russi"
Un altro tema toccato nell'intervento all'Ecofin riguarda i progressi sugli asset russi congelati. "Abbiamo fatto dei passi in avanti per risolvere i problemi legali però c'è ancora da lavorare. Il 1° ottobre abbiamo un altro G7 dei ministri finanziari proprio per discutere questi aspetti", ha detto a proposito della proposta Ue sull'utilizzo degli asset russi congelati. Sulle garanzie che dovrebbero sostenere il meccanismo, Giorgetti ha precisato: "Sono questi gli aspetti decisivi su cui stiamo discutendo, anche come vengono considerate queste garanzie, come potrebbero essere valutate in base ai principi di contabilità pubblica europea". E ha aggiunto: "Si tratta di aspetti per noi ovviamente rilevanti e quindi sono aspetti che abbiamo sollevato proprio questa mattina, li ho sollevati io, su cui aspettiamo progressi da parte della Commissione".
Giorgetti: "Fare taglio Irpef tenendo sentiero in sicurezza"
Il ministro ha poi risposto a una domanda sulle richieste di tagliare le aliquote Irpef. "Come è noto - ha detto - il bilancio è fatto di entrate e di uscite. È un quadro complessivo in cui io ho degli obiettivi, il governo ha degli obiettivi. Ho anche la responsabilità di tenere il sentiero in sicurezza". "Queste cose si faranno mantenendo il sentiero in sicurezza, ed è questo il lavoro che dobbiamo fare nei prossimi giorni e nelle prossime settimane e naturalmente il giudizio di Fitch ci aiuta". E ha aggiunto: "Il taglio delle tasse lo chiedono tutti. Volete una notizia? Se fosse per me abolirei le tasse. Ma non si può fare".
Taglio tassi "sarebbe benvenuto"
Infine, a margine dell'Ecofin informale di Copenaghen, il ministro Giorgetti ha parlato del confronto avvenuto ieri all'Eurogruppo con la presidente della Bce Christine Lagarde. "Ho avuto una interessante discussione con Christine Lagarde", ha sottolineato. "Lagarde ha le sue ragioni, che sono le ragioni della politica monetaria. Io ho le mie, che sono quelle della politica fiscale. Abbiamo missioni e interessi diversi". E ha aggiunto: "Rispetto la sua missione ma se le imprese mi segnalano un problema di ipervalutazione dell'euro oltre che di nuove tariffe, mi sembra giusto evidenziare che un taglio dei tassi sarebbe benvenuto. Però ovviamente non tocca a me".