Stati Generali degli Eventi, Italia seconda al mondo per numero di grandi eventi annuali
EconomiaA Milano è andata in scena la seconda edizione dell'appuntamento promosso da ADC Group e powered by Plesh e BEA / Club degli Eventi che riunisce i principali protagonisti della Event Industry. L'Italia è al secondo posto nel mondo, dopo gli Usa, per numero di grandi iniziative annuali: 635 solo nel 2024 con un valore superiore al miliardo
Il posizionamento globale dell'industria italiana degli eventi, il legame con le istituzioni territoriali e le innovazioni tecnologiche, con un occhio di riguardo per gli eventi ibridi e l’AI. Sono questi alcuni dei temi affrontati durante la seconda edizione degli Stati Generali degli Eventi, l'appuntamento promosso da ADC Group e powered by Plesh e BEA / Club degli Eventi che, tenutosi a Milano, riunisce i principali protagonisti della Event Industry fornendo una fotografia dello stato attuale del comparto e delle prospettive future. Come riporta una ricerca dell’International Congress and Convention Association, il mercato italiano degli eventi, che nel 2024 ha visto la realizzazione di 635 iniziative tenendo conto del panorama internazionale, rappresenta un ecosistema vitale, secondo solo a quello degli Stati Uniti per il numero di grandi eventi organizzati, con un valore superiore al miliardo (+16,3% rispetto al 2023) e una previsione di crescita fino a 1.183 miliardi di euro entro il 2025 secondo il 20esimo Monitor sul mercato degli Eventi (realizzato da ADC Group con la collaborazione di AstraRicerche e Club degli Eventi).
Il mercato italiano degli eventi
Ad aprire i lavori dell'edizione 2025 è stato il viceministro alle Imprese e al Made in Italy, Valentino Valentini. Tra i focus dell'incontro, anche i grandi eventi che saranno organizzati a livello mondiale nei prossimi dieci anni, con investimenti medi annui superiori a 3.4 miliardi di euro e con spese operative annue superiori a 3.6 miliardi: è il caso, ad esempio, delle Olimpiadi, l'Expo, la Coppa del Mondo e gli Europei di calcio.
"La event Industry è un’espressione fondamentale del Sistema Paese, una filiera che non solo genera un valore economico importante, ma che porta l'eccellenza italiana nel mondo, un luogo di espressione per il Made in Italy”, ha dichiarato Valentini. “Appuntamenti come le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 rappresentano opportunità storiche e l'Italia deve farsi trovare pronta, trasformando queste occasioni in un volano di sviluppo duraturo e non disperdendo gli investimenti e le competenze acquisite. Il nostro obiettivo è creare una relazione sinergica tra istituzioni e attori del settore, che renda il Paese ancora più attrattivo agli occhi degli investitori”, ha aggiunto il viceministro.
Le aziende che investono negli eventi
Secondo il 20esimo Monitor sul mercato degli eventi nel 2024, in Italia la percentuale delle aziende che ha scelto di investire negli eventi è del 92%, di cui il 37% ha destinato agli eventi oltre il 20% del budget complessivo di comunicazione. Il 53% delle aziende prevede inoltre di aumentare gli investimenti nei prossimi due anni. E per quanto riguarda la tipologia, gli eventi più diffusi sono quelli “business to business” (61,7%), seguiti da quelli dedicati ai consumatori (B2C) e quelli dedicati ai singoli individui (B2I), 41% ciascuno. Le ragioni principali che spingono le aziende a realizzare eventi sono la necessità di comunicare in modo efficiente (82,3%) e diretto (79,1%), la volontà di realizzare una comunicazione emozionale (67,2%) e distintiva (40,4%). A guidare le scelte aziendali sulle tipologie di eventi sono la creatività (15,1%), l'autenticità (19,3%) e l'intelligenza artificiale (30,6%) con un focus crescente sull'AI generativa. Secondo due ricerche realizzate da Accenture nel 2024 (Consumer Pulse 2024 e Accenture Research, CLIA, SiteMinde 2024), l'Ia Generativa è già ampiamente utilizzata dai consumatori: il 72% degli utenti ne fa uso regolarmente e il 92% è disposto addirittura a spendere di più per servizi ed esperienze personalizzate. Sono, ormai, uno standard gli eventi ibridi, realizzati dal 74,5% degli organizzatori, ed è sempre più centrale l’utilizzo di tecnologie di tracciamento per ottimizzare la gestione di eventi su larga scala.
Sagone: “Industria degli eventi è motore importante dell'economia italiana”
“L’industria degli eventi è un motore importante dell’economia italiana ed un fiore all’occhiello del Made in Italy grazie alla quantità e alla qualità degli eventi nazionali e internazionali che promuove e organizza”, ha precisato Salvatore Sagone, presidente di ADC Group che ha organizzato e condotto i lavori degli Stati Generali degli Eventi. “Per sfruttare al meglio le opportunità che si prospettano nel prossimo futuro manca, però, un collegamento e un approccio sistemico con le istituzioni politiche ed economiche. Gli Stati Generali degli Eventi, organizzati dal Club degli Eventi e della Live Communication, hanno il preciso scopo di costruire un ponte con le istituzioni e trovare le modalità per una collaborazione più efficiente ed efficace” ha aggiunto.
Gli investimenti
Per quanto riguarda gli investimenti messi in campo annualmente dai player del settore, ADC Group ha presentato una survey svolta quest’anno tra i player del comparto. Dall'indagine è emerso che più del 30% degli operatori del settore partecipa a oltre 40 gare all’anno e in media più del 60% di loro ne vince tra le 2 e le 4 ogni 10. La partecipazione a ogni gara di aggiudicazione richiede un investimento, che nella maggior parte dei casi può variare da un minimo di 3.000 euro e arriva a superare i 5.000 euro. "L'industria degli eventi va ben oltre il mero impatto economico, va pensata come una leva strategica per il nostro Paese”, ha sottolineato Simone Mazzarelli, CEO di Ninetynine, agenzia in carica come Best Event Agency 2024 e vincitrice di oltre 40 riconoscimenti italiani e internazionali nell’ambito della Event Industry negli ultimi tre anni.“Parliamo di un comparto che promuove cultura e turismo, porta investimenti e dialoga al meglio con le altre industrie del Paese e per questo è necessario un approccio di partnership tra pubblico e privato, che richiede sempre un maggiore cambio di mentalità e integrazione delle competenze. L'Italia ha già dimostrato di saper valorizzare le proprie eccellenze e di trasformare i partecipanti a un evento in ambasciatori della nostra cultura nel mondo”, ha ribadito.
Jannarelli: “Stati Generali degli Eventi importante iniziativa”
Gli Stati Generali degli Eventi sono “un’iniziativa importante per la nostra Industry”, ha detto Marco Jannarelli, Presidente Next Group, vincitore in carica del Best Event Award 2024. “Abbiamo affrontato problematiche ed opportunità di un ecosistema in crescita nel Mondo e nel nostro Paese. L’obiettivo era di sensibilizzare gli attori per dare un boost a un comparto sempre più importante per la nostra economia nazionale e per offrire al panorama internazionale un sistema efficiente, creativo e al passo con le nuove tecnologie”, ha rimarcato Jannarelli, specificando che “la globalizzazione nel mercato dei grandi eventi ci fa sperare in una rete di supporti istituzionali, che facilitino l’espansione sui mercati internazionali. La presenza di grandi aziende, tra i principali utenti del nostro lavoro, ci ha permesso di confrontarci e condividere regole d’ingaggio equilibrate e sostenibili, che facilitino lo sviluppo della nostra industry".
L'edizione 2025 degli Stati Generali
L’edizione 2025 degli Stati Generali degli Eventi ha puntato i riflettori anche sul settore della Meeting Industry, con uno studio promosso da ENIT S.p.A. nel 2024 in collaborazione con Federcongressi&eventi e realizzato da ASERI (Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore), un comparto che attrae oltre 27 milioni di partecipanti all'anno generando in Italia un giro d’affari che vale oltre 11 miliardi di euro. L’evento ha coinvolto tanti ospiti con un format innovativo e coinvolgente. Divisi in tavoli di lavoro, i partecipanti hanno preso parte a un brainstorming collettivo, anticipato e guidato da quattro talk ispirazionali, che hanno visto coinvolte figure di spicco nel panorama nazionale e internazionale. Le sessioni di lavoro si sono concentrate su quattro temi principali sulle sfide e le opportunità future del settore. Tra i focus, il posizionamento globale dell'industria italiana degli eventi, e la valorizzazione del know-how italiano, il rapporto tra agenzie, partner e aziende, con nuove regole di ingaggio più eque per superare criticità (come le gare al ribasso e la mancanza di trasparenza). Tra i temi affrontati anche il legame tra industria e istituzioni territoriali, con un'attenzione al ruolo degli eventi come motore di sviluppo economico e la necessità di una maggiore collaborazione tra pubblico e privato. Infine, si è affrontato il rapporto tra tecnologia e creatività, con un focus sull'uso dell'intelligenza artificiale per alleggerire i carichi operativi e creare esperienze più coinvolgenti e memorabili per i partecipanti. A chiudere l'evento, infine, è stata l’intelligenza artificiale che, insieme a una squadra di moderatori, ha prodotto un “Manifesto” con riflessioni, soluzioni e proposte emerse, delineando una roadmap concreta per il futuro dell'industria degli eventi in Italia.