Introduzione
C'è la Spagna in cima alla classifica dei Paesi più apprezzati dai pensionati italiani che si trasferiscono all'estero per ragioni di convenienza fiscale. Alle sue spalle la Tunisia, con Hammamet che sembra essere particolarmente apprezzata dai dipendenti pubblici, e la Romania. Nella top five anche il Portogallo, malgrado dal 2024 abbia chiuso il rubinetto dei benefici attira-pensionati. Il Paese lusitano, che fino al 2021 occupava stabilmente la prima posizione nel ranking, è scivolato al quarto posto. A ridosso di Lisbona si piazza l'Albania
Quello che devi sapere
I numeri del dominio spagnolo
Come riportato dal Messaggero, dati Inps indicano che nel 2023 la Spagna è stata scelta, per ragioni economiche (il basso costo della vita) e fiscali (generose esenzioni o riduzioni delle imposte sui redditi da fonte estera), da 536 pensionati italiani, in crescita rispetto ai 451 del 2022. Se si guarda al quinquennio 2019-2023, il dominio della Spagna appare ancora più evidente: il Paese iberico è stato scelto da circa 2.300 pensionati in uscita dall'Italia, superando il Portogallo, che nello periodo di tempo ha “accolto” 2mila trasferimenti.

Cresce l'interesse per Tunisia, Albania e Romania
In crescita costante il numero di italiani che decidono di andare a vivere in Tunisia una volta lasciato il lavoro. Sono mille quelli che hanno optato per la destinazione nordafricana tra il 2019 e il 2023. Cresce anche l'interesse per Albania e Romania, con entrambe che possono vantare più di 100 trasferimenti nel 2022. Tra il 2019 e il 2023 i pensionati italiani che si sono trasferiti in Romania sono stati circa 500. Meno di 200 quelli che hanno optato per l'Albania nel quinquennio preso in esame. Numeri contenuti per Grecia, Cipro, Malta e Slovacchia, dove nel 2023 hanno traslocato, rispettivamente, 37, 3, 11 e 10 pensionati italiani.
Perché il regime fiscale di Madrid è così attrattivo
In Spagna il sistema fiscale permette di ususfruire di esenzioni o riduzioni delle imposte sui redditi da fonte estera, comprese le detrazioni per le spese mediche. Le aliquote fiscali sono più basse che in Italia, ma i vantaggi sono soprattutto per i redditi più bassi: la detrazione d’imposta massima è di 6.500 euro per i pensionati con un’età tra i 65 e i 75 anni. Sopra i 75 anni l'asticella sale a 7mila euro. Gli importi di pensione pagati in Spagna dall'Inps per tutto il 2023 sono stati pari a 147,3 milioni, con un assegno medio di 1.339 euro.
I dipendendenti pubblici privilegiano la Tunisia
In Tunisia la città di Hammamet contava nel 2023 una comunità di 4mila pensionati italiani, circa l’8% della popolazione complessiva. Il Paese nord-africano propone un sistema fiscale che per i pensionati in arrivo dall'Italia prevede una quota di reddito free tax pari all’80%, dunque la tassazione si limita al restante 20%. Il capofamiglia, inoltre, può usufruire di un'ulteriore detrazione. Per quanto riguarda l’imposta sul reddito delle persone fisiche, in Tunisia l’aliquota applicata va dallo 0% (fino a 1.500 euro) al 35% (sopra i 50 mila euro). Una circostanza particolarmente gradita ai pubblici dipendenti, che solitamente non hanno diritto alla defiscalizzazione della loro pensione se risiedono all’estero. Nel 2023 l’importo per le pensioni pagato dall'Inps in Tunisia è stato pari a 87 milioni, con un assegno medio mensile di 3.564 euro.
Vantaggi fiscali ed economici, ma anche ambientali
Anche l’Albania è uno dei Paesi capace di offrire numerosi vantaggi fiscali, economici e ambientali per i pensionati italiani che vogliono trasferirsi all'estero. Il più significativo beneficio per i pensionati stranieri che si muovono verso a Tirana è l’esenzione totale dalle tasse sui redditi da pensione. La norma è stata introdotta nel 2021: l’incremento del numero di pensionati italiani trasferiti in questo Paese inizia non a caso l'anno successivo. Nel 2023 l’Inps ha pagato un importo totale di pensioni pari a 13 milioni in Albania, con un assegno mensile medio di 2.348 euro. In Romania, infine, grazie agli accordi tra Roma e Bucarest, è possibile ricevere la pensione italiana senza alcuna trattenuta. Il reddito è poi interessato dalle imposte secondo il regime fiscale rumeno (il Paese adotta un forfettario del 10% sulle pensioni estere).
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